lizzy
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venerdì 31 luglio 2020
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cuore e anima
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Onestamente non è che io abbia mai apprezzato moltissimo i lavori della Archibugi.
Troppo smielati, troppo sotto le righe, troppo...anonimi, a mio parere.
Anche "Gli Sdraiati", visto da poco.
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Onestamente non è che io abbia mai apprezzato moltissimo i lavori della Archibugi.
Troppo smielati, troppo sotto le righe, troppo...anonimi, a mio parere.
Anche "Gli Sdraiati", visto da poco... non mi ha lasciato veramente nulla (malgrado il solito Bisio, attore per la quale avevo pensato di vedere il film).
Eppure questo "Questione di Cuore" non è malaccio.
Certo, senza Albanese a far la parte da leone e Rossi Stuart come degno contraltare la strada sarebbe stata tutta in salita.
Nemmeno la Ramazzotti, qua incellofanata nel solito personaggio "sfigato" e coattone, brilla molto (malgrado eventuali premi incassati come protagonista). Non pervenuta la Inaudi.
E confermo l' inutilità del cameo di Villaggio: fuori parte, fuori tempo...fuori luogo.
La storia è quella che è ed il finale... beh...alzi la mano a chi non lo aveva già scoperto almeno a metà film (altro che "spiazzante" o "drammatico"...).
Io però sono dell' idea che il film resti incentrato più sulla figura di Alberto che non di Angelo.
Angelo è di contorno, fa parte della tappezzeria. E' Alberto che, vivendo la sua crisi esistenziale (è molto "spaesato"...), e continuandosi a porsi varie "domande", cerca una sua strada.
Strada dove si imbatte in infermiere compiacenti così come autiste insofferenti, commesse inconcludenti e fidanzate accondiscententi.
La sua anima, fanciullesca ed allucinata, cerca una direzione, una motivazione: qualcosa di valido per stupirsi ancora.
Forse Alberto sarà un ottimo sostituto di Angelo nella famiglia dove sta in adozione (non è questo forse che desidererebbe il malato meccanico?), forse no.
Forse Carla con la sua materna comprensione lo riporterà nella bambagia della sua vecchia (e insopportabile) condizione, forse no.
"Questione di Cuore" resta comunque un buon film, non fosse altro per lo sguardo curioso che ha Alberto sulla vita: sguardo che vuol "contagiare" ai figli di Angelo, quasi come un eredità per la prole che (ancora) egli non ha.
Per il resto, a cominciare dalla inverosimile invasione di Fiamme Gialle, per finire alle improponibili scene in ospedale, si poteva fare un pelino meglio e dare più realismo alle scene, ma tant'è.
Prendiamocelo così com'è.
P.S. Ottimo il cameo del solito "ipocondriaco" Verdone... sempre in parte, malgrado tutto.
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enzo70
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domenica 26 giugno 2016
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due grandissimi cuori
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Due vite diverse, quella di Angelo, un piccolo imprenditore pratico e capace, e di Alberto, uno sceneggiatore in bilico nella vita, si incrociano nella terapia intensiva di un ospedale. Li accumuna un infarto, li divide un mondo. Ma nella malattia trovano la possibilità di confrontarsi e di cercare un contatto che man mano si trasforma in amicizia. Ma mentre Alberto ha superato l’infarto, il cuore di Angelo ha avuto danni gravi ed irreversibili ed il giovane sa che la sua strada va verso il termine. E troverà il tempo e il modo, come detto è un uomo pratico, di avvicinare Alberto alla moglie incinta ed ai due figli per consegnarli una sorta di testimone morale. Delicatissimo questo bel film della Archibugi che consente ad Albanese ed a Kim Stuart due interpretazioni davvero convincenti.
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Due vite diverse, quella di Angelo, un piccolo imprenditore pratico e capace, e di Alberto, uno sceneggiatore in bilico nella vita, si incrociano nella terapia intensiva di un ospedale. Li accumuna un infarto, li divide un mondo. Ma nella malattia trovano la possibilità di confrontarsi e di cercare un contatto che man mano si trasforma in amicizia. Ma mentre Alberto ha superato l’infarto, il cuore di Angelo ha avuto danni gravi ed irreversibili ed il giovane sa che la sua strada va verso il termine. E troverà il tempo e il modo, come detto è un uomo pratico, di avvicinare Alberto alla moglie incinta ed ai due figli per consegnarli una sorta di testimone morale. Delicatissimo questo bel film della Archibugi che consente ad Albanese ed a Kim Stuart due interpretazioni davvero convincenti.
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great steven
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venerdì 5 giugno 2015
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meravigliosa esegesi di un'amicizia fra uomini.
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QUESTIONE DI CUORE (IT, 2009) diretto da FRANCESCA ARCHIBUGI. Interpretato da ANTONIO ALBANESE, KIM ROSSI STUART, FRANCESCA INAUDI, MICAELA RAMAZZOTTI, CHIARA NOSCHESE, PAOLO VILLAGGIO, ANDREA CALLIGARI, NELSI XHEMALAJ
In una serena notte romana, due uomini in crisi cardiaca vengono ricoverati d’urgenza nello stesso reparto ospedaliero e stringono un’inattesa e profonda amicizia dopo aver fatto le reciproche presentazioni. Alberto è uno sceneggiatore di cinema, colto, celibe, loquace e sperperatore, con numerose idee creative da mettere nero su bianco, appassionato di corse automobilistiche e affezionato alla vita con un interesse genuino e sincero.
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QUESTIONE DI CUORE (IT, 2009) diretto da FRANCESCA ARCHIBUGI. Interpretato da ANTONIO ALBANESE, KIM ROSSI STUART, FRANCESCA INAUDI, MICAELA RAMAZZOTTI, CHIARA NOSCHESE, PAOLO VILLAGGIO, ANDREA CALLIGARI, NELSI XHEMALAJ
In una serena notte romana, due uomini in crisi cardiaca vengono ricoverati d’urgenza nello stesso reparto ospedaliero e stringono un’inattesa e profonda amicizia dopo aver fatto le reciproche presentazioni. Alberto è uno sceneggiatore di cinema, colto, celibe, loquace e sperperatore, con numerose idee creative da mettere nero su bianco, appassionato di corse automobilistiche e affezionato alla vita con un interesse genuino e sincero. Angelo è un restauratore di auto d’epoca, ricco e felicemente sposato con due figli, con una madre sempre attenta alle sue necessità, un garage attrezzatissimo e un amore per le piccole cose che va ben oltre il ruolo paterno e coniugale a cui adempie con tutto l’impegno occorrente. In comune hanno poco o niente, ma sembrano due uomini fatti l’uno per l’altro, destinati prima o poi ad incontrarsi e a diventare compagni di sventura (o avventura?) in un’insospettabile quotidianità fatta di eventi giornalieri e difficoltà sistematiche da superare, non soltanto inerenti al problema circolatorio che ambedue hanno riscontrato. Alberto, infelice con l’irascibile fidanzata da lui maltrattata, verrà avvicinato alla gaia famiglia di Angelo quando questi si accorge che il suo cuore ben presto smetterà di pulsare e lui sarà destinato a lasciare questo mondo in un breve volger di tempo, e dunque preferisce precauzionalmente affidare la bella moglie e la doppia prole all’amico conosciuto in nosocomio perché se ne prenda amorevolmente cura. La storia di questa straordinaria confidenza avrà un tragico epilogo. Archibugi è una regista anomala nel panorama artistico italiano, soprattutto per quanto riguarda la sua scelta di selezionare attori prettamente comici (come Albanese) per incaricarli di un ruolo drammatico, e dall’altro verso interpreti solitamente austeri (Rossi Stuart ne è un fulgido esempio) allo scopo di farli divertire con un personaggio più scanzonato e leggero (forse solo in apparenza). Al di là comunque delle sue decisioni registiche e delle deleghe cinematografiche, lei sa darsi da fare profondendo un impegno stupefacente in una commedia agrodolce che affronta il tema dell’amicizia virile con una spiazzante schiettezza d’animo e un rigore che allontana da sé ogni moralismo ed evita al tempo stesso manicheismi troppo facili o dividenti. Il quoziente che esce da questa operazione riduttiva ma pur sempre caratterizzante è un effluvio di simpatia, buffoneria, ironia, pathos, livore e naturalezza, il tutto condito con una dose energizzante di spontaneità. Il film è senza dubbio munito di un’intelligenza che oggi stenta a far sentire la sua presenza, nel cinema comico nostrano, ed è appunto questa sospirata rarità a trasformarlo in un prodotto fruibile da spettatori esigenti e acculturati che sono sicuramente alla ricerca di un’opera attraente, autentica e sincera la cui narrazione non annoi e soprattutto non racconti menzogne per concupire i cuori o ricattare la loro sensibilità. Questione di cuore è una pellicola apprezzabile anche per come suddivide con fantastica equità il peso della vicenda sulle spalle dei comprimari: C. Noschese, figlia dell’indimenticato Alighiero, fa la parte dell’infermiera in rotta sentimentale con una tempesta di delicatezza e umorismo che ha il vantaggio di non mettere in campo la benché minima forzatura, e anche Villaggio, nonostante la sua esigua apparizione sullo schermo, si impegna nelle vesti del vecchio intrallazzatore burocratico facendo sempre sfoggio del suo linguaggio enfatico e della sua recitazione paradossale. La Inaudi e la Ramazzotti completano il quadro femminile con un paio di caratteri memorabili in grado di affiancare i due protagonisti maschili con una carica inesauribile e godibilissima di sfrontatezza, dolcezza e disinvoltura. Nel primo tempo del film compaiono anche in alcuni cammei il regista Paolo Virzì, Stefania Sandrelli e Carlo Verdone. Giustamente premiato dal pubblico con un eccellente successo al botteghino.
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toty bottalla
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giovedì 5 giugno 2014
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storia d'amicizia e dolore!
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La archibugi fa centro con una storia credibile e drammatica, lo fa perchè inquadra bene quel momento in cui ci si sente impotenti, delusi e sconfitti, quando dopo non è più lo stesso e sei costretto a convivere quando ti va bene con i segni dei colpi che la vita come nessuno sa infliggere, nel racconto, la storia di una breve e vera amicizia nata nel dolore di un ospedale come destino consolatorio di un epilogo amaro, bravi i protagonisti albanese e stuart, superflui gli interventi di verdone, sandrelli e altri, villaggio compreso. Saluti.
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ldf85
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mercoledì 16 aprile 2014
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quando l'amicizia non ha confini sociali
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Questo bellissimo film, dal forte impatto emotivo, diretto da una bravissima Francesca Archibugi, oramai sempre più una conferma, narra di 2 giovani uomini con vite completamente diverse tra loro ma che per colpa, o per fortuna, del destino si incontrano nel reparto rianimazione di un ospedale romano.
Tra i 2 nasce una bellissima amicizia che fa vivere direttamente e indirettamente la vita l'uno dell'altro. Da una parte Angelo (Kim Rossi Stuart) con un lavoro che va molto bene e una stupenda famiglia. Dall'altra abbiamo Alberto (Antonio Albanese), sceneggiatore con il blocco dello scrittore, con una vita insoddisfacente e con falsi amici intorno a lui.
La coppia Antonio Albanese e Kim Rossi Stuart e a dir poco fantastica.
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Questo bellissimo film, dal forte impatto emotivo, diretto da una bravissima Francesca Archibugi, oramai sempre più una conferma, narra di 2 giovani uomini con vite completamente diverse tra loro ma che per colpa, o per fortuna, del destino si incontrano nel reparto rianimazione di un ospedale romano.
Tra i 2 nasce una bellissima amicizia che fa vivere direttamente e indirettamente la vita l'uno dell'altro. Da una parte Angelo (Kim Rossi Stuart) con un lavoro che va molto bene e una stupenda famiglia. Dall'altra abbiamo Alberto (Antonio Albanese), sceneggiatore con il blocco dello scrittore, con una vita insoddisfacente e con falsi amici intorno a lui.
La coppia Antonio Albanese e Kim Rossi Stuart e a dir poco fantastica. Albanese ha superato ottimamente la visione di solo personaggio comico acquisendo un'ottima capacità drammatica che lo rende ancora di più un grande attore. Kim Rossi Stuart generalmente non riesce mai a fare esaltare il pubblico per le sue capacità recitative ma, in questo film, la parte affidatagli sembra calzagli a pennello.
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*mig*
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mercoledì 20 novembre 2013
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interpretazione.. corale
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Domenica dopopranzo, seduto sul divano cerco qualcosa da mettere in sottofondo alla pennichella postprandiale.
Su Rai Movie mi imbatto in Questione di cuore, è alle battute iniziali, Albanese è appena entrato in un pronto soccorso tipicamente italiano, dal quale la vicenda si sviluppa.
Resto invischiato nella storia, addio sonnellino!
Sarà l'argomento (ho vissuto un ricovero in unità coronarica a 30 anni), sarà la bravura degli interpreti, ma seguo la vicenda fino alla sua conclusione.
Sono tutti bravi a delineare i propri personaggi, anche i due ragazzi.
Se ripassa in TV, prendetevi il tempo per guardarlo, non ve ne pentirete
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cineamando
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martedì 10 aprile 2012
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"questione di cuore" colpisce... (al cuore)
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un bel film italiano che colpisce dritto al Cuore. Kim Rossi Stuart e Antonio Albanese da applausi.
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darkovic
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domenica 25 settembre 2011
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ottimo spaccato di realta'italiana
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La Archibugi ci presenta un ottimo spaccato di realta italiana.
Un ottimo Kim Rossi Stuart,che,se ce ne fosse bisogno,conferma di essere il grande attore che abbiamo la fortuna di avere.Una buona sceneggiatura che ti trasporta in una storia credibile e che ti immerge nel dramma della malattia senza ritorno.Buona anche la fotografia che mostra una Roma solare ma con le sue contraddizioni.Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti tutti e due da urlo per bravura e bellezza.Ottima chicca di Villaggio nelle parti a lui congeniali e un Albanese in una parte difficile ma che riesce abbastanza a rendere credibile,anche se a mio modesto parere l'ottimo Antonio da'il meglio di se nelle parti comiche.
Bravi!!
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pazzia
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giovedì 30 giugno 2011
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fantastica la coppia albanese-stuart
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Non delude proprio per niente Francesca Archibugi, tutt'altro! Dirige fantasticamente i due bravissimi attori protagonisti. Il tema è forte, si sorride e si piange allo stesso tempo. Un tema, come quello dell'amicizia, trattato in maniera realistica e profonda senza sbavature. Due realtà totalmente diverse e opposte che si incontrano, si affrontano, si piacciono per quello che sono e si sostengono reciprocamente. L'amicizia, un bene prezioso che non ha prezzo.
Notevole l'interpretazione della Ramazzotti che non delude mai e dei due giovani attori.
Visto-piaciuto!
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antrace
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sabato 5 marzo 2011
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storie di amore e di amicizia
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Questo film merita un elogio , per la sua insolita delicatezza . Nasce un'amicizia sincera tra due uomini con il cuore fragile , che si ritrovano in sala di rianimazione dopo un infarto , e l'incrocio delle loro vite prosegue al ritorno a casa . Angelo e Alberto diventano confidenti assidui,complici leali , quasi spudorati. Il primo è un giovane carozziere, un poco coatto , che esercita un lavoro redditizio , e ha alle spalle una famiglia vivace, una moglie seducente , in attesa del terzo figlio . L'altro è uno scrittore di cinema e di teatro , intellettuale inquieto, apolide negli affetti, in cerca di un approdo . Vengono da mondi diversi, li unisce la precarietà della condizione fisica ,ed un istintivo, profondo bisogno di scambiarsi esperienze e gesti generosi .
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Questo film merita un elogio , per la sua insolita delicatezza . Nasce un'amicizia sincera tra due uomini con il cuore fragile , che si ritrovano in sala di rianimazione dopo un infarto , e l'incrocio delle loro vite prosegue al ritorno a casa . Angelo e Alberto diventano confidenti assidui,complici leali , quasi spudorati. Il primo è un giovane carozziere, un poco coatto , che esercita un lavoro redditizio , e ha alle spalle una famiglia vivace, una moglie seducente , in attesa del terzo figlio . L'altro è uno scrittore di cinema e di teatro , intellettuale inquieto, apolide negli affetti, in cerca di un approdo . Vengono da mondi diversi, li unisce la precarietà della condizione fisica ,ed un istintivo, profondo bisogno di scambiarsi esperienze e gesti generosi . Alberto chiede ed ottiene asilo nell'intimità domestica di Angelo , si avvicina alla moglie ed ai ragazzi in modo sempre più esteso , senza che l'amico opponga obiezioni, anzi con il suo tacito consenso. Angelo nasconde un intento, affidare i suoi cari alla mano preziosa della persona che sente maggiormente vicina, prima di salutare tutti a causa del suo male . Nasconde l'aggravarsi della patologia cardiaca , cerca una protezione per la sua famiglia , vuole guidare il distacco senza traumi . L'interpretazione di Albanese e Rossi Stuart non ha sbavature , il film è semplice e suggestivo , la narazione chiara ed efficace . Un ' opera di valore , senza alcun dubbio .
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