vittorio
|
lunedì 14 settembre 2009
|
mi aspettavo di più!!
|
|
|
|
Film che sinceramente delude.
Nonostante le buone battute di Albanese il film offre dei dialoghi troppo scontati e prevedibili, con una storia già vista e rivista.
Mi aspettavo di più!!
|
|
[+] lascia un commento a vittorio »
[ - ] lascia un commento a vittorio »
|
|
d'accordo? |
|
lucepuc
|
lunedì 14 settembre 2009
|
film dove ti passa di guardarlo
|
|
|
|
per me gli attori non hanno recitato in un modo credibile; la trama era già più interessante, ma manca propio la credibilità e non era convincente
|
|
[+] lascia un commento a lucepuc »
[ - ] lascia un commento a lucepuc »
|
|
d'accordo? |
|
nicorex
|
domenica 6 settembre 2009
|
il cuore oltre l'ostacolo
|
|
|
|
Ci voleva la grande,misurata e sofferta interpretazione di Kim Rossi Stuart, Antonio Albanese e Micaela Ramazzotti per raccontare l'io interno della Archibugi, il cuore (il vero cuore senza le fuorvianti deviazioni della ragione)che và al di là dell'"ostacolo" ultimo rappresentato dal tabù della morte, che rompe gli schemi "tipizzati" della distinzione sociale, che vivifica un sentimento, quello dell'amicizia, che é senz'altro di significato più pregnante (superiore?) rispetto al sentimento "principe", cioé l'amore.L'infarto al cuore che colpisce Alberto ed Angelo,la sofferenza indotta non dalla malattia del muscolo cardiaco, ma da quella più importante della nostra mente,é il motivo dominante di questa splendida pellicola tutta tramata su notazioni psicologiche "recitate" con lo sguardo degli occhi, del viso, del proprio corpo, dove le parole acquistano significato e rilievo intervallate -come sono- da abbondanti pause ed eloquentissimi silenzi.
[+]
Ci voleva la grande,misurata e sofferta interpretazione di Kim Rossi Stuart, Antonio Albanese e Micaela Ramazzotti per raccontare l'io interno della Archibugi, il cuore (il vero cuore senza le fuorvianti deviazioni della ragione)che và al di là dell'"ostacolo" ultimo rappresentato dal tabù della morte, che rompe gli schemi "tipizzati" della distinzione sociale, che vivifica un sentimento, quello dell'amicizia, che é senz'altro di significato più pregnante (superiore?) rispetto al sentimento "principe", cioé l'amore.L'infarto al cuore che colpisce Alberto ed Angelo,la sofferenza indotta non dalla malattia del muscolo cardiaco, ma da quella più importante della nostra mente,é il motivo dominante di questa splendida pellicola tutta tramata su notazioni psicologiche "recitate" con lo sguardo degli occhi, del viso, del proprio corpo, dove le parole acquistano significato e rilievo intervallate -come sono- da abbondanti pause ed eloquentissimi silenzi.Il tutto su uno sfondo di una Roma vagamente e pasolinianamente "borgatara" al pari del linguaggio che non poteva essere che quello dialettale, comunque comprensibilissimo in tutte le sue sfumature.L'amicizia che fa "incontrare" Alberto e Angelo, e poi Rossana, e poi ancora Carla in un quadrilatero sicuramente non stereotipato,viaggia sulla storia del proprio dolore e delle proprie angosce messe lì a nudo nel reparto di rianimazione cardiologica.Non é la paura di morire la sintesi dell'amicizia che sorge tra due tipi appartenenti a mondi completamente diversi, ma quella di vivere giorno per giorno (Alberto)il continuo divenire della nostra esistenza, lo scorrere vano di stagioni della nostra vita che appaiono vacue, ma comunque degne di essere vissute, se non altro attraverso quegli occhiali che Alberto fa indossare ad Ayrton, il figlio di Angelo, per apprendere se ci sia una qualche risposta ad una domanda che altro non é che la ricerca del senso della propria vita.In una trama del genere, a rischio di cadute fotoromanzesche, la Archibugi ci mette molto del suo perché finalmente viene fuori tutta l'introspezione psicologica di "Mignon é partita", del "Grande cocomero" e degli altri suoi successivi impegni cinematografici il cui significato non é stato colto appieno dal pubblico, per non dire della critica cinematografica ufficiale che l'ha accusata -ingiustamente- di minimalismo radical-chic.E' certo la storia di un'amicizia "vera" tutta al maschile, ma con un grande "ma". Che dire della splendida figura di Rossana, intensamente e soffertamente interpretata da una espresiva Micaela Ramazzotti, contenutissima a seguire con gli occhi e con il cuore il lento e doloroso calvario di Angelo, così lieve e comunque vero nel cogliere il vero significato della vita.Certo c'éla differenza tra 20 e 80 tra il livello di capacità cardiaca di Angelo e Alberto.Ma quella differenza (ancora una volta una differenza, quale quella sociale),detta con le dita delle mani e con pochissima voce -si badi bene- viene meno nel momento in cui Angelo prende piena cognizione della sua condizione e tuttavia riversa il tutto sul suo amico Alberto.Che nel frattempo é entrato nel cuore di Perla,che a sua volta entra"definitivamente" nel cuore del padre (il cui viso vien visto semplicemente "bello" nel delicatissimo incontro finale).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nicorex »
[ - ] lascia un commento a nicorex »
|
|
d'accordo? |
|
marezia
|
martedì 16 giugno 2009
|
appello
|
|
|
|
Chiedo scusa a tutti per le mie intemperanze ma è un periodo di forte stress. Di conseguenza siete pregati di non contraddirmi e se mi ignorate è meglio. Grazie per la comprensione.
|
|
[+] lascia un commento a marezia »
[ - ] lascia un commento a marezia »
|
|
d'accordo? |
|
altryx
|
lunedì 8 giugno 2009
|
sorpresa di cuore.
|
|
|
|
una gradita sorpresa questo film dell'eterna incompiuta Francesca Archibugi, prende una bella storia metropolitana non sfruttata, l'affida a due grandi attori albanese (serio) kim rossi stuart ( comico) dove danno il meglio della recitazione, superlativo kim, attore che se fosse nato in america sarebbe una star mondiale.il film parla di due persone che si conoscono in ospedale colpite da infarto,albanese trapiantato da milano a roma, kim romano meccanico de roma, tra i due , dal dolore e dalla paura, diventano amici scoprendosi soli, e cercando l'amicizia dell'altro essendo uno l'opposto dell'altro.
albanese si trova a suo agio nell'essere il protagonista il che lo spinge ad offrire un interpretazione magistrale,e credibile,kim svaria tra comicita e tenerezza offrendo un interpretazione eccezionale.
[+]
una gradita sorpresa questo film dell'eterna incompiuta Francesca Archibugi, prende una bella storia metropolitana non sfruttata, l'affida a due grandi attori albanese (serio) kim rossi stuart ( comico) dove danno il meglio della recitazione, superlativo kim, attore che se fosse nato in america sarebbe una star mondiale.il film parla di due persone che si conoscono in ospedale colpite da infarto,albanese trapiantato da milano a roma, kim romano meccanico de roma, tra i due , dal dolore e dalla paura, diventano amici scoprendosi soli, e cercando l'amicizia dell'altro essendo uno l'opposto dell'altro.
albanese si trova a suo agio nell'essere il protagonista il che lo spinge ad offrire un interpretazione magistrale,e credibile,kim svaria tra comicita e tenerezza offrendo un interpretazione eccezionale.il cinema italiano sembra risorge dalle ceneri del recente passato, affidando storie semplice ma che arrivano al cuore senza imitare le americanate ma ritornando direttamente allo spettatore, emozionando e facendolo sorridere, l'annata 2008-2009 ha offerto decine di ottimi film italiani, sperando che il pubblico finalmente se ne accorga lasciando le julie robert's e altro per riapprezzare opere d'ARTE.
VOTO 8/10 CONSIGLIATISSIMO.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a altryx »
[ - ] lascia un commento a altryx »
|
|
d'accordo? |
|
pensiero creativo
|
venerdì 22 maggio 2009
|
l'idealismo passa attraverso il cinema
|
|
|
|
L'idealismo da alcuni anni passa attraverso le immagini, cinema compreso; ma anche pubblicità,immagini su riviste.E questo non può fare che bene!
Questo film mi è piaciuto molto perché ci dimostra il valore di un sentimento: l'amicizia.
Uno dei protagonisti (Antonio Albanese) è solo nella vita, ma vive bene, sereno; coltiva un amore difficile che ad un certo punto si infrange; si dedica ad attività intellettuali: scrive sceneggiature per films.
Si ammala, si reca da solo in ospedale per essere curato. E' qui che entra in relazione con un altro malato ed in quei pochi giorni di degenza scatta il sentimento dell'amicizia tra i due.
Uscendo dall'ospedale va a casa del suo amico(Kim Rossi Stuart), sarà ospite e si inserisce molto bene nella sua famiglia.
[+]
L'idealismo da alcuni anni passa attraverso le immagini, cinema compreso; ma anche pubblicità,immagini su riviste.E questo non può fare che bene!
Questo film mi è piaciuto molto perché ci dimostra il valore di un sentimento: l'amicizia.
Uno dei protagonisti (Antonio Albanese) è solo nella vita, ma vive bene, sereno; coltiva un amore difficile che ad un certo punto si infrange; si dedica ad attività intellettuali: scrive sceneggiature per films.
Si ammala, si reca da solo in ospedale per essere curato. E' qui che entra in relazione con un altro malato ed in quei pochi giorni di degenza scatta il sentimento dell'amicizia tra i due.
Uscendo dall'ospedale va a casa del suo amico(Kim Rossi Stuart), sarà ospite e si inserisce molto bene nella sua famiglia. Collabora al lavoro della carrozzeria, ma soprattutto si dedica ad emancipare i ragazzi, figli del suo amico, attraverso le letture e le conversazioni, creando nuovi interessi.Comincia anche ad apprezzare quella famiglia dove c'è meno cultura, ma buoni sentimenti di convivenza, sarà vicino al suo amico che ha un decorso di malattia più difficile del suo. Ormai ristabilito ritorna poi a casa sua, nel suo ambiente e si ritrova più arricchito e capace di riprendere il lavoro di prima con nuovo entusiasmo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pensiero creativo »
[ - ] lascia un commento a pensiero creativo »
|
|
d'accordo? |
|
grimilde68
|
lunedì 18 maggio 2009
|
l' accoglienza
|
|
|
|
Un bel film su ciò che si vuole far vedere di sè e ciò che si cela su come a volte l'immagine che diamo agli agli altri non corrisponde alla nostra anima.
Il provare ..... il cercare......l'accettare.....il vivere.
|
|
[+] lascia un commento a grimilde68 »
[ - ] lascia un commento a grimilde68 »
|
|
d'accordo? |
|
mahleriano
|
mercoledì 13 maggio 2009
|
è un bel film? questa è la domanda...
|
|
|
|
La risposta è decisamente si.
È la storia di un'amicizia rara, e forse ancor più rara perché inattesa, che nasce e si sviluppa fra due malati di cuore ricoverati la stessa sera per un infarto. E forse anche la storia di un'amicizia maschile vista da occhi molto femminili e sensibili: per come ogni volgarità è evitata, per come ogni affetto è così bene analizzato e curato, per come la lealtà di quell'amicizia sia il sentimento cardine intorno a cui tutto ruota, fin quasi ad apparire la sublimazione di un desiderio. Ma senza mai cadere in facili moralismi o figure retoriche precostituite.
Il più debole fra i due, Angelo (Rossi Stuart), si affiderà sempre più all'altro, Alberto (Albanese), uomo in profonda crisi per un blocco emotivo e lavorativo, mostrando una generosità d'animo in grado a poco a poco di sbloccare l'energia vitale e creativa di Alberto.
[+]
La risposta è decisamente si.
È la storia di un'amicizia rara, e forse ancor più rara perché inattesa, che nasce e si sviluppa fra due malati di cuore ricoverati la stessa sera per un infarto. E forse anche la storia di un'amicizia maschile vista da occhi molto femminili e sensibili: per come ogni volgarità è evitata, per come ogni affetto è così bene analizzato e curato, per come la lealtà di quell'amicizia sia il sentimento cardine intorno a cui tutto ruota, fin quasi ad apparire la sublimazione di un desiderio. Ma senza mai cadere in facili moralismi o figure retoriche precostituite.
Il più debole fra i due, Angelo (Rossi Stuart), si affiderà sempre più all'altro, Alberto (Albanese), uomo in profonda crisi per un blocco emotivo e lavorativo, mostrando una generosità d'animo in grado a poco a poco di sbloccare l'energia vitale e creativa di Alberto.
Anche se ho trovato un po' meno coinvolgente la prima parte del film, la seconda spicca letteralmente il volo.
Sarà questo scambio di emozioni pure e disinteressate, appannaggio spesso soltanto delle grandi amicizie, a portare entrambi ad una pace interiore che consentirà loro di affrontare il proprio destino.
Ed è bellissimo il parallelismo fra l'approfondirsi dell'amicizia tra i due protagonisti e la capacità di entrambi di guardarsi dentro e portare alla luce consapevolezze da cui emergeranno emozioni sempre più uniche, intense, belle ed insieme tristi.
La capacità originale e creativa di vedere il mondo da parte di Alberto ne uscirà ad ogni istante sempre più vivificata, riuscendo a catturare a poco a poco l'attenzione prima e l'affetto poi dei familiari di Angelo. Per ognuno Alberto saprà trovare il linguaggio giusto, ed ognuna di queste "conquiste" contribuirà a sciogliere il suo blocco. Forse quello più intenso si raggiungerà nel breve dialogo con la figlia più chiusa e difficile di Angelo, in un contesto notturno di una bellezza semplicemente incantata.
La regista riesce a far amare dal pubblico i suoi personaggi perché mai retorici e sempre autentici, e riesce a creare atmosfere semplici e vere, come quelle dello scorcio della via di Roma nel quale ha sede l'officina di Angelo. Non credo che le stesse scene sarebbero state così efficaci se girate in un'altra città. Si ha la sensazione di esserci, ed è coinvolgente. Infine, non ultima è da citare una bellissima fotografia. Tutti gli attori, e non solo i bravissimi Albanese e Rossi Stuart, con la loro bravura e schiettezza concorrono alla riuscita di un film davvero originale e intenso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mahleriano »
[ - ] lascia un commento a mahleriano »
|
|
d'accordo? |
|
everyone
|
martedì 12 maggio 2009
|
roma e i suoi abitanti
|
|
|
|
La vita o meglio il pericolo di perderla ancora troppo giovani per non lasciare dei rimpianti alle spalle avvicina ed accomuna due uomini che non potrebbero essere più diversi tra loro in uno spaccato di vita romana del tutto credibile.Questa motivazione inziale piuttosto emergenziale si trasforma in una profonda amicizia che giustifica le scelte di ambedue quando l'uno è costretto dall'aggravarsi della malattia al cuore ad affidare, se non altro moralmente ,le cure della sua ancor giovane famiglia destinata a rimanere troppo presto senza guida all'altro.L'altro un uomo fino a quel punto piuttosto egoista e "infantile" nelle sue scelte di vita mai impegnative accetta questo compito gravoso iniziando con l'avvicinarsi al più piccolo della sua futura famiglia morale.
[+]
La vita o meglio il pericolo di perderla ancora troppo giovani per non lasciare dei rimpianti alle spalle avvicina ed accomuna due uomini che non potrebbero essere più diversi tra loro in uno spaccato di vita romana del tutto credibile.Questa motivazione inziale piuttosto emergenziale si trasforma in una profonda amicizia che giustifica le scelte di ambedue quando l'uno è costretto dall'aggravarsi della malattia al cuore ad affidare, se non altro moralmente ,le cure della sua ancor giovane famiglia destinata a rimanere troppo presto senza guida all'altro.L'altro un uomo fino a quel punto piuttosto egoista e "infantile" nelle sue scelte di vita mai impegnative accetta questo compito gravoso iniziando con l'avvicinarsi al più piccolo della sua futura famiglia morale.Tutto ciò trattato con la maggiore delicatezza posssibile che pone il film ben al di sopra del panorama cinematografico attuale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a everyone »
[ - ] lascia un commento a everyone »
|
|
d'accordo? |
|
max67
|
domenica 10 maggio 2009
|
amicizia o amore ?
|
|
|
|
Francesca Archibugi torna nella sua forma migliore e ci regala un gioiellino, sia per quanto riguarda la direzione degli attori, che per il tocco con cui racconta una storia che poteva benissimo volgere al pietismo e che invece si mantiene sempre su un'empatia genuina verso questi piccoli grandi eroi che gravitano intorno a due magnifici interpreti come Rossi Stuart e Albanese.
Quì è la salute che permette un incontro, altrimenti impossibile tra un intellettuale in crisi ed un meccanico invece in pieno successo (soprattutto economico).
Questa sorta di "livella" permette una miscela stupenda tra 2 mondi opposti di vedere le cose ma non per questo di diverso valore.Lo scrittore in crisi che ama più il mondo e le sue creature che il suo lavoro e l'artigiano fiero del suo successo ma non per questo arrogante o macchiettistico.
[+]
Francesca Archibugi torna nella sua forma migliore e ci regala un gioiellino, sia per quanto riguarda la direzione degli attori, che per il tocco con cui racconta una storia che poteva benissimo volgere al pietismo e che invece si mantiene sempre su un'empatia genuina verso questi piccoli grandi eroi che gravitano intorno a due magnifici interpreti come Rossi Stuart e Albanese.
Quì è la salute che permette un incontro, altrimenti impossibile tra un intellettuale in crisi ed un meccanico invece in pieno successo (soprattutto economico).
Questa sorta di "livella" permette una miscela stupenda tra 2 mondi opposti di vedere le cose ma non per questo di diverso valore.Lo scrittore in crisi che ama più il mondo e le sue creature che il suo lavoro e l'artigiano fiero del suo successo ma non per questo arrogante o macchiettistico.
Neanche il tempo di guardarsi che tra loro è feeling e scoperta reciproca continua.
L'uno(il meccanico) arriverà ad ipotizzare di lasciare all'altro praticamente tutto proprio in virtù di questa amicizia insperata (la figlia gli ricorda: "papà tu non hai amici")e della consapevolezza di poter andarsene sereno.
Senza togliere a coloro che ancora non lo hanno visto il gusto del finale concludo con ripere l'elogio ai 2 protagonisti: Albanese seppur istrionico non eccede mai, Rossi Stuart assume un profilo dimesso e regala una dolcezza alla sua condizione di infermo come raramente si è visto.
Notevole anche il modo con il quale la Archibugi rende più bello del reale la zona Casilina di Roma.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a max67 »
[ - ] lascia un commento a max67 »
|
|
d'accordo? |
|
|