Anno | 2008 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Regia di | Susanna White, Simon Cellan Jones |
Attori | Alexander Skarsgård, James Ransone, Lee Tergesen, Jon Huertas, Stark Sands Billy Lush, Jonah Lotan, Wilson Bethel, Pawel Szajda, Marc Menchaca, Rey Valentin, Kellan Lutz, Mike Figueroa, Rudy Reyes, Rich McDonald, Eric Ladin, Chance Kelly, Eric Nenninger, Brian Patrick Wade, Neal Jones, Michael Kelly, David Barrera, Benjamin Busch, Owain Yeoman, J. Salome Martinez, Nabil Elouahabi, Langley Kirkwood, Stefan Otto, Sal Alvarez, Daniel Fox, Bjorn Steinbach, Sydney Hall, Justin Shaw, Sean Brosnan, Theo Landey, Kyle Siebert, Jeffrey John Carisalez, Darron Meyer, Eric Kocher. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 12 ottobre 2009
La serie ha ottenuto 4 candidature e vinto 2 Emmy Awards,
CONSIGLIATO N.D.
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Nata dai creatori di The Wire Ed Burns e David Simon, Generation Kill è un intransigente resoconto dell'attacco americano in Iraq, raccontato dalla prospettiva dei Marines che l'hanno realmente vissuto. La miniserie è tratta dall'omonimo romanzo di Evan Wright, giornalista di Rolling Stone che ha seguito il primo battaglione esploratori dei Marines durante la guerra irachena del 2003, documentandone le vicissitudini in una serie di articoli dapprima pubblicati sul magazine, e nel 2004 raccolti in un pluripremiato romanzo dal titolo omonimo. Divenuto ben presto un grande successo di critica letteraria, il libro di Wright, che è stato l'unico giornalista ad essersi "embedded" nel più aggressivo e pericoloso corpo militare che esista, risultò fornire in America "una prospettiva unica, mai vista prima dal pubblico americano, sulla guerra in Iraq e le truppe che vi combatterono".
La veridicità della sua descrizione diventa dunque unica: "Generation Kill fornisce un punto di vista assolutamente interiore e così facendo dà ai lettori la possibilità di conoscere qualcosa che raramente è stato visto nei film americani e in TV", come afferma Simon - creatore della serie - a proposito del libro che nel 2004 verrà classificato dal People nella Top Ten letteraria statunitense.
Nel 2003 la HBO decide di lavorare al progetto di conversione degli articoli in una miniserie televisiva, scegliendo come produttori proprio David Simon ed Ed Burns.
Simon - giornalista e scrittore di polizieschi - e Burns - ex poliziotto della sezione omicidi di Baltimora - danno vita insieme allo stesso Wright ad un progetto diviso in sette parti, che risulta essere una fedele ricostruzione del romanzo.
Con la regia di Susanna White nelle puntate 1,2,3 e 7, e di Simon Cellan Jones nelle puntate 4, 5 e 6, Generation Kill deve la sua unicità anche alla collaborazione di due Marines in essa descritti - Sergente Eric Kocher e il Capitano Jeffrey Carisalez - e al sapiente lavoro di ricostruzione di Rudy Reyes, Sergente durante la guerra in Iraq che appare nella serie nel ruolo di se stesso. "Un'esperienza durissima ma in qualche modo catartica", commenta Reyes, "andare indietro nel tempo e rivedere civili uccisi, bambini feriti, rivivendo uno dei periodi più vividi, pericolosi ed estremi della mia vita." I Marines vivono spesso una completa identificazione della loro vita con la guerra, come lo stesso Reyes racconta: per ragazzi per cui spesso l'arruolamento costituisce l'unica prospettiva di un futuro florido, il corpo dei Marines diventa come una famiglia, che dà un forte senso di identità e di appartenenza; uno status tuttavia che dura il tempo di una guerra, in cui il vero problema non consiste nello sfidare la morte ogni giorno ma nel ritorno alla vita normale. L'autenticità conferita a Generation Kill da queste testimonianze, permea la serie di una tragicità e al tempo stesso di sense of humour che è peculiare del linguaggio dei Marines: "La guerra è fatta di un 80% di attesa e di un 20% di azione - afferma Eric Kocher - e spesso ci serviamo dello humour per sconfiggere la noia e lo stress". Allo stesso modo i registi, che hanno girato la serie in Africa, hanno lavorato scrupolosamente per conferirle il più alto senso di veridicità curando i minimi dettagli. Tra questi, importanza fondamentale riveste il suono, e la decisione di non inserire nella serie una colonna sonora. Così come ai Marines non è permesso di ascoltare musica e sono loro stessi a creare il sottofondo sonoro per le proprie giornate attraverso le loro conversazioni, così le loro voci in radio sono diventate il soundtrack di Generation Kill.
Addestramento feroce, controllo e adrenalina, in una cruda descrizione che non lascia spazio alle emozioni fuorchè al disagio della guerra: equipaggiamento inadeguato, superiori non preparati, una strategia non ben definita, tutte le vicissitudini della Squadra Bravo convergono in una battaglia duplice, contro il nemico e contro le insidie che un conflitto può nascondere.
Nel panorama delle serie televisive sulla guerra, gli americani avevano decisamente glissato l'argomento Iraq.Era comparsa timidamente circa due anni fa una serie per la Fox senza molto successo "Over There", che mostrava la routine quotidiana del soldato ed il suo drammatico confronto con la realtà di occupatore. Generation Kill invece mostra ancora una volta(nel cinema abbiamo visto Redford in Leoni [...] Vai alla recensione »