Big River Man

"I'm Martin Strel and I'm going to do what no men has never done. Swim the Amazon". Il protagonista si presenta con questa frase in un inglese un po' stentato ma senza dubbio identificativa al massimo del personaggio. Il nuotatore sloveno ha già percorso il Mississipi, lo Yangtze e il Danubio e a 53 anni decide di sfidare il Rio delle Amazzoni, quasi 7mila chilometri di lunghezza.
Lo segue in questa impresa il figlio Borut in qualità di ufficio stampa, coordinatore logistico delle imprese e motivatore. Borut è fondamentale per il padre, pronto ad affrontare il Rio delle Amazzoni contro tutta una serie di ostacoli: l'inquinamento, i coccodrilli e i pesci velenosi. La preparazione fisica inizia nel 2006 in Slovenia, dove Martin si allena nel centro acquatico "Atlantis", pratica dello sci di fondo e fa le prove generali nel fiume locale. Durante gli spostamenti in macchina, Martin è seguito dal figlio che racconta come il padre sia un tipico sloveno medio: si mette infatti alla guida molte volte ubriaco, spesso parla al telefono ma a detta del figlio rimane sempre un grande pilota. La grande impresa di Strel si rivela essere una delle più impegnative che il nuotatore abbia mai affrontato, al punto di arrivare a rinunciare. Il sostegno e la forza di volontà dello sloveno lo sostengono e nonostante ferite, infezioni e mille difficoltà riesce a completare l'intero percorso.
L'autore del film è il regista classe 1973 John Maringouin che in Big River Man cura anche il montaggio, la fase di produzione e la supervisione alla musica. Esperto nella realizzazione di documentari, in questo film Maringouin riesce a valorizzare le sue riprese con un uso delle musiche molto interessante. Non da meno il protagonista si rivela essere un personaggio di impareggiabile stazza in tutti i sensi del termine. 