Martin Strel, personaggio ormai noto in tutto il mondo per le sue folli imprese nei più importanti ( nonchè lunghissimi) fiumi del pianeta, si appresta a diventare protagonista di un film-documentario, riuscendo ad affascinare e suscitare interesse per la sue particolari "doti" da nuotatore. Difatti , nonostante le precedenti imprese nel Danubio, Missisipi e Yangtze possano far pensare ad una persona atletica ed iper-salutista, ci viene presentato un grasso individuo che a fatica parla inglese e che come vizio principale ( e fondamentale) ha quello di bere vino ( memorabile la scena dove, mentre è in acqua, fa richiesta a Matthew per un po' di whisky). Le sue gesta sono a dir poco OFF LIMITS e lo scopo di tali imprese è di notevole rilevanza: suscitare interesse verso la salvaguardia del pianeta, che con BIG RIVER MAN si riferisce alla tutela della foresta amazzonica.
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Martin Strel, personaggio ormai noto in tutto il mondo per le sue folli imprese nei più importanti ( nonchè lunghissimi) fiumi del pianeta, si appresta a diventare protagonista di un film-documentario, riuscendo ad affascinare e suscitare interesse per la sue particolari "doti" da nuotatore. Difatti , nonostante le precedenti imprese nel Danubio, Missisipi e Yangtze possano far pensare ad una persona atletica ed iper-salutista, ci viene presentato un grasso individuo che a fatica parla inglese e che come vizio principale ( e fondamentale) ha quello di bere vino ( memorabile la scena dove, mentre è in acqua, fa richiesta a Matthew per un po' di whisky). Le sue gesta sono a dir poco OFF LIMITS e lo scopo di tali imprese è di notevole rilevanza: suscitare interesse verso la salvaguardia del pianeta, che con BIG RIVER MAN si riferisce alla tutela della foresta amazzonica. La comicità del personaggio e della crew che si nota in principio si tramuterà pian piano in assoluta pazzia, con membri del gruppo che iniziano a farneticare e lo stesso Martin ridotto a dover vivere in una sorta di quarta dimensione. Tutto veramente successo, tutto veramente sofferto. La folle impresa porterà Martin a perdere quasi 20 kg di peso, oltre alle numerose malattie della pelle causate da parassiti e insetti del RIO DELLE AMAZZONI. Uno sforzo tale ( 6000 km) da rendergli impossibile la lettura del discorso decisa per il suo arrivo e compimento dell'impresa. Coinvolgente film, ottimi personaggi che interpretano se stessi ma considerarlo "documentario" non è del tutto corretto. E' infatti vero che tutto ciò è ufficialmente successo, ma durante la visione si percepisce troppo il fatto che il tutto sia riprodotto e non realmente "documentato" nel momento stesso in cui accadeva. Ciò nonostante rimane un ottimo film e un ottimo documentario che purtroppo ha avuto la sfortuna di trovarsi a competere con il straordinario THE COVE, vincitore dell'oscar 2010 come miglior documentario.
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