Dico che questo film merita tutte le 5 stelle, e avrebbe meritato molto più successo di quello che ha avuto... Un grandissimo Sean Penn a dirigere un opera su una storia toccante, unica, straordinaria, e purtroppo anche crudele se vogliamo, insomma vera... Grande regia, capace di cambiare stile in continuazione, a seconda della fase del film, ora a regalarci panoramiche straordinarie, ora con immagini affiancate a raccontarci scene di vita selvaggia, e poi ancora con primi piani che esaltano la capacità di recitazione degli attori. E qui va detta qualche parola su Emile Hirsh, che credo abbia dato una gran bella prova di bravura, e con lui anche gli altri attori del film, davvero tutti ottimi. Ancora un elogio alla regia, per quella macchina da presa che ci trasporta in giro col protagonista, fa viaggiare anche noi, e nel finale sembra di essere li con lui e comprendere tutto il suo momento, la sua agonia e il suo dolore. Per tutto il film ci accompagnano le note e la voce straordinarie di Eddie Vedder, che ha saputo aggiungere quel tocco che rende il film ancora più emozionante e meritevole, quel tocco che solo un ottima colonna sonora può dare. Film che quindi è entrato di diritto tra i migliori che abbia mai visto. Più che consigliato...
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pep82
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martedì 9 settembre 2008
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il cinema è un'altra cosa
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Caro Tyler tu confondi il messaggio, sicuramente positivo, con la regia e il MODO in cui tale messaggio viene esposto. Penn cambia stile in continuazione perchè non ne possiede uno personale; perciò scopiazza da Herzog, da J.Ford, da Eastwood e da grandi del genere on the road. Si vede che non conosci il grande cinema... Il messaggio non dovrebbe mai prendere il sopravvento sulla storia e sul mezzo di rappresentazione come invece accade per "Into the wild". Non si criticano le scelte di Chris ma il modo poco originale e retorico di rappresentarle. Hai detto una cosa giusta però:il film è per sognatori, ma solo per loro e non per gli amanti dell'arte(anche loro sognatori, ma sicuramente più competenti e meno ingenui dei comuni sognatori, che, tra l'altro, continuano a sognare ma non mettono mai in pratica.
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Caro Tyler tu confondi il messaggio, sicuramente positivo, con la regia e il MODO in cui tale messaggio viene esposto. Penn cambia stile in continuazione perchè non ne possiede uno personale; perciò scopiazza da Herzog, da J.Ford, da Eastwood e da grandi del genere on the road. Si vede che non conosci il grande cinema... Il messaggio non dovrebbe mai prendere il sopravvento sulla storia e sul mezzo di rappresentazione come invece accade per "Into the wild". Non si criticano le scelte di Chris ma il modo poco originale e retorico di rappresentarle. Hai detto una cosa giusta però:il film è per sognatori, ma solo per loro e non per gli amanti dell'arte(anche loro sognatori, ma sicuramente più competenti e meno ingenui dei comuni sognatori, che, tra l'altro, continuano a sognare ma non mettono mai in pratica...).
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giok91
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giovedì 11 settembre 2008
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verissimo
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hai completamente ragione, questo è un bellissimno film che ha ricevuto meno successo del dovuto, ae anche meno oscar del dovuto, indimenticabile, il più bello di sempre.
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benny
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mercoledì 1 ottobre 2008
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povero tenero tyler
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tyler sì è vero, è un film che meriterebbe 100 oscar e molto ma molto ma molto più successo di quello che ha avuto...eh sì....ma... che successo ha avuto questo film? tanto tanto vero? quanto sei tenero e tutto entusiasta del tuo filmino mediocre. che tenerezza simili entusiasmi...che tenerezza i bimbi
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