martina badi
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lunedì 23 aprile 2007
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aspiranti attrici
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Immaginate un'atmosfera consapevolmente "fumè"-anni '50-in cui annaspano i personaggi di un noir efferato e schizofrenico.
Come ambigue sono le notti in cui si trastulla la "dalia nera" Madeleine Linscott,ambigui i precedenti omosessuali di Elizabeth Short,la "triste puttana morta"-vittima dell'omicidio da cui s'irraggiano le operazioni investigative dei protagonisti,ambigua la seduttività della Johansson,qualità che esercita solidalmente tra i "suoi" poliziotti inseparabili,Lee e Bucky.
Ripropongo sostanzialmente il commento fatto a Vincent:nonostante la trama del romanzo sia decisamente contorta e massiccia,il prodotto realizzato reca i contrassegni del perfetto noir:sesso,sparatorie,sporche faccende,sottobosco della società,ambivalenze,morti non sempre illibate.
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Immaginate un'atmosfera consapevolmente "fumè"-anni '50-in cui annaspano i personaggi di un noir efferato e schizofrenico.
Come ambigue sono le notti in cui si trastulla la "dalia nera" Madeleine Linscott,ambigui i precedenti omosessuali di Elizabeth Short,la "triste puttana morta"-vittima dell'omicidio da cui s'irraggiano le operazioni investigative dei protagonisti,ambigua la seduttività della Johansson,qualità che esercita solidalmente tra i "suoi" poliziotti inseparabili,Lee e Bucky.
Ripropongo sostanzialmente il commento fatto a Vincent:nonostante la trama del romanzo sia decisamente contorta e massiccia,il prodotto realizzato reca i contrassegni del perfetto noir:sesso,sparatorie,sporche faccende,sottobosco della società,ambivalenze,morti non sempre illibate.
Da vedere con cocchio critico.
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paolo ciarpaglini
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domenica 1 aprile 2007
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black out per de palma.
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Quà c'è poco da 'recensire'. Grandi attori completamente sprecati per un copione convulso, inaccettabile per lo 'sforzo' richiesto allo spettatore nel seguire la trama. Una vera delusione. Mai mi sarei aspettato da tale regista, un film del genere. Tutto è ok come scritto in altre recensioni per quanto concerne i costumi, la fotografia, ed anche il montaggio. Ma infine, certamente il risultato non è quello sperato. Sembra che questo grande regista abbia subito una metamorfosi, una involuzione. In 'The Aviator', vi erano già 'segni' premonitori, che però vengono stemperati dalla eccezionale interpretazione di Di Caprio, nonchè da una trama sotto molti punti di vista affascinante. Un completo flop dal quale non sarà facile risollevare il 'povero' Brian De Palma.
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Quà c'è poco da 'recensire'. Grandi attori completamente sprecati per un copione convulso, inaccettabile per lo 'sforzo' richiesto allo spettatore nel seguire la trama. Una vera delusione. Mai mi sarei aspettato da tale regista, un film del genere. Tutto è ok come scritto in altre recensioni per quanto concerne i costumi, la fotografia, ed anche il montaggio. Ma infine, certamente il risultato non è quello sperato. Sembra che questo grande regista abbia subito una metamorfosi, una involuzione. In 'The Aviator', vi erano già 'segni' premonitori, che però vengono stemperati dalla eccezionale interpretazione di Di Caprio, nonchè da una trama sotto molti punti di vista affascinante. Un completo flop dal quale non sarà facile risollevare il 'povero' Brian De Palma. Migliaia di anni luce lontano da capolavori del calibro di Carlito's Way e Scarface.
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vittorio
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lunedì 26 marzo 2007
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bel film!!
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Film fatto benissimo, con una storia contorta e mai banale, d'altronde la mano del grande regista De Palma (qui molto criticato) si vede...Belli gli intrecci uomo/donna che danno un senso di erotismo al film senza mai sfociare nella volgarità e nella semplicità spicciola....il finale poi è sorprendente!!
Da vedere nel completo silenzio....
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roby
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mercoledì 7 marzo 2007
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buona idea, ma realizzata male...
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Brian de Palma, come al solito, fa qualche film bello e qualcuno no; questa volta con "Black Dahlia" non ha fatto centro. Il film è ben curato per quanto riguardo i costumi, la scenografia, ma gli attori non sono all'altezza dei personaggi che interpretano e la storia gira attorno ad un centro senza mai concentrarsi abbastanza su quello che più conta. Parte da un punto, che sarebbe la storia del poliziotto-hartnett e dell'omicidio della prostituta-attrice, e vaga tra personaggi sospetti e storie secondarie, perdendosi quasi inutilmente e lasciando che l'attenzione dello spettatore svanisca col passare del tempo. Una buona idea, ma realizzata male.
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sbaudo
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giovedì 1 marzo 2007
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inseguibile
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l'ho trovato un film esclusivamente estetico. molto bella la fotografia, le ambientazioni. ma niente da fare riguardo trama e trasporto. si arriva alla fine del film in risate per la quantità di situazioni paradossali che si vengono a creare senza un motivo evidente. forse chi ha letto il libro qualcosa ha capito. io no.
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(di lorenzone)
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anele
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domenica 25 febbraio 2007
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un'ottima regia!
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Ammetto che la trama a momenti mi è sfuggita o non mi ricordavo i nomi dei personaggi,ma a parte questo inghippo con la trama un po' complessa e che scorre troppo velocemente,l'ho trovato davvero un film stupendo, dove lo zampino di De Palma si sente.Il regista ha saputo rendere bene l'idea dell'America del dopoguerra e degli ambienti della Los Angeles del 47;il film ci fa immedesimare (oltre che per mezzo di un cast notevole)grazie anche alla regia,alle luci,alle chiusure tra una scena e un'altra tipiche dei film girati a quell'epoca(dissolvenze,uscite a tendina ecc...)ben miscelati con gli effetti speciali attuali.A completare l'"old style" una pellicola vecchia,in alcuni punti quasi sciupata e dei colori opachi.
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Ammetto che la trama a momenti mi è sfuggita o non mi ricordavo i nomi dei personaggi,ma a parte questo inghippo con la trama un po' complessa e che scorre troppo velocemente,l'ho trovato davvero un film stupendo, dove lo zampino di De Palma si sente.Il regista ha saputo rendere bene l'idea dell'America del dopoguerra e degli ambienti della Los Angeles del 47;il film ci fa immedesimare (oltre che per mezzo di un cast notevole)grazie anche alla regia,alle luci,alle chiusure tra una scena e un'altra tipiche dei film girati a quell'epoca(dissolvenze,uscite a tendina ecc...)ben miscelati con gli effetti speciali attuali.A completare l'"old style" una pellicola vecchia,in alcuni punti quasi sciupata e dei colori opachi.In complesso un film che merita ma che comunque non è eccezionale e soprattutto non adatto a tutti,perchè non è certo da vedere in tutti i momenti:bisogna prestare attenzione e seguire bene la trama,così si apprezzerà molto anche la regia;perciò io lo consiglio a chi ama i gialli un po' complicati e ha volgi adi rivedersi un film "di vecchio stampo".A me è piaciuto molto,perciò aggiungo una mezza stellina a quelle messe.
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lulammae
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giovedì 8 febbraio 2007
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un noir da non perdere!!!!!
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Ottima la trama del film che sin dal principio si prospetta un noir emozionante.
Sono rimasta un po' delusa dall'interpretazione di Josh Hartnett, mentre si è confernata la mia idea di una grande interpretazione di Hilary Swank e anche quella della dolce Scarlett Johanson.
Un po' scontato l'amoren fra Hartnett e la Johanson
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eliot ness
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domenica 21 gennaio 2007
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il vero problema di de palma...
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...è lo stesso che affligge da decenni anche il nostro Paesotto, però dal punto di vista politico: più invecchiano e più rimangono col cu*o attaccato alle loro poltrone (siano sedie da regista, come nel caso di De Palma, oppure seggi alle Camere italiane).
Infatti i registi come De Palma, anche se ormai hanno chiaramente esaurito la loro vena "artistica" da parecchi decenni (sono tra quelli che considerano Hollywood una lucrosa fabbrica di buoni mestieranti, non certo una fucina di artisti. Tanto per chiarire, Gioacchino Rossini non si definì mai un "artista", o un "maestro", ma molto più prosaicamente un "buon mestierante". Ed era Rossini!!!), i nostri prodi registoni forse troppo avventatamente laureati dalla critica internazionale (sopratutto europea) col titolo universale di "maestri", perseverano come un'auto che viaggia lungo le autostrade americane con lo "speed control" innestato: perseverano dritti e a velocità costante, nonostante la strada curvi, salga o scenda, ritrovandosì così ben presto fuori strada.
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...è lo stesso che affligge da decenni anche il nostro Paesotto, però dal punto di vista politico: più invecchiano e più rimangono col cu*o attaccato alle loro poltrone (siano sedie da regista, come nel caso di De Palma, oppure seggi alle Camere italiane).
Infatti i registi come De Palma, anche se ormai hanno chiaramente esaurito la loro vena "artistica" da parecchi decenni (sono tra quelli che considerano Hollywood una lucrosa fabbrica di buoni mestieranti, non certo una fucina di artisti. Tanto per chiarire, Gioacchino Rossini non si definì mai un "artista", o un "maestro", ma molto più prosaicamente un "buon mestierante". Ed era Rossini!!!), i nostri prodi registoni forse troppo avventatamente laureati dalla critica internazionale (sopratutto europea) col titolo universale di "maestri", perseverano come un'auto che viaggia lungo le autostrade americane con lo "speed control" innestato: perseverano dritti e a velocità costante, nonostante la strada curvi, salga o scenda, ritrovandosì così ben presto fuori strada.
Che dire del film? "Black Dahlia" non è un film, è una vasca da bagno. Sembra infatti che il suo scopo principale non sia quello di raccontare una storia (vera), ma quello di imbarcare acqua. Chissà, magari De Palma aveva voglia di farsi un bel bagno rilassante... Peccato però che i suoi spettatori (paganti!) non ne avessero alcuna voglia.
Signor De Palma, dia retta ad uno che certamente ha visto migliaia di film più di lei (appartengo infatti a quella generazione di trentenni che è cresciuta parallelamente alle tv commerciali nel nostro Paese, che perciò può contare oggi su uno sterminato bagaglio filmico ben più ampio di qualunque altra generazione precedente. Fate due conti se non ci credete): Lei ha indiscutibilmente realizzato dei film notevoli ("Omicidio a Luci rosse", "Blow Out", Carlito's Way"), altri indimenticabili ("Scarface", "Gli Intoccabili"), ma da quest'ultimo in poi è solamente china discendente, purtroppo. Pensavo che il peggio lo avesse dato con "Doppia personalità". Poi invece è uscito "Mission to Mars", e mi sono dovuto, purtroppo, ricredere. La prego, Signor De Palma, smetta finchè è in tempo. Per carità, uno scivolone può capitare a tutti nella vita, può capitare. E forse, in piccole dosi, è pure salutare. Anche altri calibri da novanta della generazione della "nuova hollywood" a cui Lei appartiene, come Spielberg e Scorsese, hanno toppato sia sul piano tecnico che al botteghino, alcune volte addirittura clamorosamente. Ma bene o male poi sono riusciti a risalire in sella. Acciaccati e doloranti, certo, ma comunque abbastanza in forze da riprendere saldamente in mano le redini. Ma Lei, Lei signor De Palma, è stato disarcionato decenni fa e continua tutt'oggi ad essere trascinato nella polvere da un cavallo imbizzarrito che scalcia e sbanda da ormai troppo tempo.
Dopo così tanto tempo, mi chiedo seriamente se sappia ancora come si fa a rimanere in sella.
Ce lo chiediamo in molti.
Con sincero affetto,
un (vasto) pubblico deluso
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