The Black Dahlia

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Un film di Brian De Palma. Con Josh Hartnett, Scarlett Johansson, Aaron Eckhart, Hilary Swank, Mia Kirshner.
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Drammatico, durata 121 min. - USA, Germania 2006. uscita venerdì 29 settembre 2006. - VM 14 - MYMONETRO The Black Dahlia * * 1/2 - - valutazione media: 2,93 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Enorme delusione Valutazione 1 stelle su cinque

di Fabio Piozzi


Feedback: 0
sabato 30 settembre 2006

Enorme delusione. Sono questi i termini con cui si può definire, volendo essere buoni, questo film. The Black Dalia fa acqua da tutte le parti, non lo si può negare, a maggior ragione se si è estimatori del romanzo di Ellroy. Le premesse e gli spunti per relizzare un ottimo film c’erano tutte, ma sono state o tralasciate o travisate. S. Johansson, J. Hartnett e H. Swank sono completamente fuori parte: la prima scade nella macchietta, il secondo risulta completamente immaturo sia per doti che per aspetto, e la terza recita un ruolo che per nulla le si addice. A. Eckart compie bene il suo lavoro, risultando fin troppo bravo al confronto degli altri, e M. Kirshner purtroppo la si vede solo in qualche minuto. Non si capisce del resto perché per interpretare il ruolo di una donna praticamente identica alla Dalia sia stata scelta H. Swank, che fisicamente c’entra ben poco con M. Kirshner. Nemmeno i comprimari fanno bella figura: basti vedere il grottesco e caricaturale della madre del personaggio di H. Swank. La Los Angeles del ’47 rievocata dal film scade pienamente nel clichè, più che tentare di essere un noir. Rispetto al libro il personaggio di Lee Blanchard (A. Eckart) ha un seguito diverso, senza rivelare nulla a chi il film non l’ha ancora visto, perdendo per strada tematiche valide che avrebbero accentuato nello spettatore la suspence e il dubbio sul coinvolgimento del personaggio negli accadimenti. Per non parlare di un finale inspiegabilmente cambiato, che pretende di essere l’epilogo di un’intricata vicenda che anche chi ne è già a conoscenza si ritrova disorientato. Il lavoro peggiore è stato quello dello sceneggiatore che adattando il testo per la pellicola non si preoccupa di toccare tematiche fondamentali che nel libro emergono: la necrofilia, l’ossessione (nel film praticamente immotivata) dei due poliziotti per il caso, i problemi di droghe di Lee, il coinvolgimento di alcuni poliziotti, etc.. Ma nemmeno De Palma ne esce a testa alta, ormai caricatura di se stesso, riprende con inutili pianisequenza e soggettive che fanno rimpiangere i capolavori precedenti. Ovviamente passando dal libro al film è impossibile non tralasciare alcuni elementi, ma la strada qui intrapresa lascia molto da pensare e irrita: L. A. Confidential dovrebbe essere un romanzo molto più complesso, ma la sua trasposizione cinematografica, con le dovute semplificazioni, è un prodotto di livello di molto superiore. The Black Dahlia risulta difficile da apprezzare per chi il romanzo non l’ha letto, mentre offende chi ne è rimasto attratto. E una cosa così da un regista autore di capolavori come Scarface e Carlito’s Way non è accettabile né giustificabile in alcun modo.

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vincent lunedì 9 ottobre 2006
sbagli..
31%
No
69%

non è per nulla così.1il film non deve essere una copia del libro,2l'accanimento per il caso è motivato sia per Lee motivato dalla corruzione e per Dwigth preoccupato dall'amico,3il cinema americano è sempre stato ironico e brian si può autocitare

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fabio piozzi giovedì 12 ottobre 2006
non direi...
64%
No
36%

1)Ho SPECIFICATO che il film non può essere copia del libro, ma nemmeno uno stravolgimento, com'è in questo caso. 2)Motivazioni non sufficienti x giustificare l'IMPROVVISO ACCANIMENTO. 3)Autocitare è un conto,ma se ha un senso,non x ripiego...

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fabio piozzi giovedì 12 ottobre 2006
...
60%
No
40%

e poi di ironico qua restano solo i commenti del pubblico, visto che trattando di materia noir lo spazio per l'ironia manca completamente...

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vincent domenica 15 ottobre 2006
insisto sulle motivazioni
44%
No
56%

Mi pare piuttosto normale preoccuparsi subito se intricati in una faccenda di corruzione,certo LEE non si sarebbe certo fatto incastrare..quindi pensi sia lecito preoccuparsi..

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crsitna d. sabato 21 ottobre 2006
sottoscrivo
77%
No
23%

sottoscrivo ogni singola riga della tua recensione, anche se ritengo che i cortometraggi della vittima fossero molto belli e lei l'unica viva in un cast di cadaveri!

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fabio piozzi domenica 22 ottobre 2006
..
88%
No
13%

Già, cristina.... Anche io salvo la Kirshner, e purtroppo mi limito a lei...

[+] primo posto (di buwno)
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claudio martedì 23 gennaio 2007
bah!
83%
No
17%

non ho capito nulla...gli intrecci sono lasciati al caso...perchè poi quella scena del terremoto!? e il comportamento da pazzoide della tizia che alla fine si spara in bocca!? e i riferimenti alla benzadrina?!e poi Brian compia LA Confidential al max

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nerazzurro venerdì 18 aprile 2014
ragazzi
100%
No
0%

Io credo che il punto sia questo: se si deve fare un film sulla Daliah nera, perché fare un film tratto da un romanzo?? La daliah nera ha 60 anni di mistero! Ke bisogno c'era?? Non era maglio puntare su elementi reali?? C'è ne sono a bizzeffe... Invece hanno puntato su un romanzo e buttarci dentro un cast di stelle e un regista ke l'impegno lo ha messo ma alla fine tutto si e rivelato uno spreco di mezzi e denaro.Perché questo? perché la gente voleva sapere qualcosa sulla daliah nera non sul romanzo!

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yngwie78 domenica 27 marzo 2016
noir addio...
0%
No
100%

Premetto che non ho letto il libro, ma condivido pienamente il contenuto della tua recensione: tutta forma (si tratta pur sempre di De Palma del resto, annessi i mezzi a disposizione) e nessuna sostanza. Anzi, la forma riesce a far pesare di meno le carenze enormi della narrazione.Le cose interessanti, per me almeno, sono due: il successo commerciale di un'opera così (con buona pace di quello che è stato il vero cinema noir, in tantissime sue vesti) e il fatto che il personaggio assolutamente ridicolo della Dalia Nera (ridicolo per come è tratteggiato nel film, si intende), è oggetto di "amore" di diverse ragazze, che mi avevano consigliato la visione di questo film.Passi per l'assoluta mancanza di interesse verso il cinema noir e quindi per il fatto che la risibile emulazione di questo film non procuri mal di stomaco ai più, ma il fatto che un personaggio così risibile possa colpire l'attenzione. [+]

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