| Titolo originale | Everyone's Hero |
| Anno | 2006 |
| Genere | Animazione, |
| Produzione | Canada, USA |
| Durata | 90 minuti |
| Regia di | Colin Brady, Dan St. Pierre, Christopher Reeve |
| Uscita | venerdì 12 settembre 2008 |
| Tag | Da vedere 2006 |
| Distribuzione | Medusa |
| Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
| MYmonetro | 2,86 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 febbraio 2010
America, 1932. Yankee Irving è un ragazzino appassionato di baseball, anche se il suo rendimento come giocatore è a dir poco scarso e vive con il mito di Babe Ruth, campionissimo dell'epoca. Il film ha ottenuto 1 candidatura al Festival di Giffoni, In Italia al Box Office Piccolo grande eroe ha incassato 348 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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America, 1932. Yankee Irving è un ragazzino appassionato di baseball, anche se il suo rendimento come giocatore è a dir poco scarso e vive con il mito di Babe Ruth, campionissimo dell'epoca. Quando la preziosa mazza da baseball di quest'ultimo viene rubata da un giocatore avversario, la colpa ricade sul padre di Yankee che viene immediatamente licenziato dalla dirigenza dello Stadio presso il quale lavorava.
Desideroso di salvare le sorti della sua famiglia, permettere al genitore di riavere il suo posto di lavoro e di aiutare il suo idolo, con l'aiuto di una palla da baseball parlante e di una mazza altrettanto loquace, il piccolo Yankee attraverserà l'America e diventerà, suo malgrado, l'eroe di un'intera nazione.
Piccolo grande eroe è un film di animazione "per famiglie", privo della benché minima malizia, ma il cui tema portante, il baseball, potrebbe risultare indigesto o quantomeno incomprensibile ai bimbi nostrani.
Il tratto grafico, semplice ed essenziale, una storia che trasuda buoni sentimenti da ogni poro, un inevitabile happy ending e alcuni momenti divertenti, permettono al film di non sfigurare troppo di fronte a una concorrenza a dir poco agguerrita.
Nonostante la classe e la tecnica Pixar siano lontane anni luce però, stupisce in ogni caso l'eccellente e realistica ricostruzione storica del periodo in cui Babe Ruth stupiva le folle e il popolo americano cercava faticosamente di uscire dalla Depressione.
Sapere che in cabina di regia c'è nientemeno che Christopher "Superman" Reeve (purtroppo defunto prima di completarlo), permette forse di apprezzare più consapevolmente la storia di un ragazzo sfortunato ma che continua a lottare per raggiungere il proprio obiettivo.
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Il film ha un piccolo impiccio ed è quello di parlare di baseball,se guardate il film con un bambino di 6 anni che sicuramente qualche domanda ve la farà potreste essere in difficoltà se non è uno dei vostri sport preferiti,ma detto questo la storia è invece facilmente fruibile perchè parla d'amore,onestà e della costanza di realizzare i propri sogni,il tutto narrato con una semplicità che non snatura [...] Vai alla recensione »
ti intrattiene e ti fa sorridere per tutta la durata del film. consigliato a gli amanti del genere
Il cinema e i film sono un universo complesso, che racchiude in sé visionarietà, scrittura, talenti creativi, organizzazione pratica. Per bucare il grande schermo devi avere anima, cervello, spalle larghe e braccia forti. Ma ci sono quei momenti, quelle opere, in cui invece basta solo il cuore. E Piccolo grande eroe (ma rende molto meglio l'idea il titolo originale, Everyone's hero ) ne è la dimostrazione. [...] Vai alla recensione »
L’ultimo volo di Superman. Poco prima di lasciarci l’attore Christopher Reeve stava lavorando da regista a un cartone al computer: Piccolo grande eroe. Stati Uniti, anni ’20. Un ragazzino farà amicizia con una palla e una mazza da baseball (parlanti, ma solo per le sue orecchie innocenti), aiuterà lo storico battitore Babe Ruth a cercare di vincere il campionato e imparerà a non aver più paura di ribattere [...] Vai alla recensione »
Il regista è proprio il defunto ex-Superman, alle briglie di un cartoon dove un bimbo fan degli Yankees attraversa gli Usa «depressi» per riportare al campione Babe Ruth la mazza (parlante!) rubata. Da noi, i film sul baseball non se li fila nessuno: figurarsi i bambini. Ma il racconto, pur ovvio, va. Con dolcezza. DISCRETO - PER TENERI Da ViviMilano, settembre 2008
Se si è cresciuti con Superman e Clark Kent, non si può non amare Christopher Reeve. Anche quando la peggior kryptonite del mondo lo ha colpito, a cavallo, nel 1995, costringendolo all'immobilità assoluta. Là ci siamo dimenticati il costume attillato e le sue incredibili avventure, e abbiamo scoperto un vero supereroe, non un personaggio di fantasia tutto fumetto e niente arrosto.
Capita a volte il miracolo di un film, sia pur di animazione, pulito, accattivante e persino istruttivo, senza il solito stucchevole buonismo. Lo stile grafico è quello omologato, con le figure volumetriche dal finto realismo. Ma scenografie e personaggi rimandano più a Norman Rockwell, che illustrò l'America perdecenni, piuttostoche allo stile play station.
L'idea era stata di Christopher Reeve: la storia di un bambino che riesce a realizzare i sogni della propria vita grazie alla coerenza e alla forza di volontà. La storia, molto didattica, è un eco, si capisce, della vita sfortunatissima dell'interprete di Superman, rimasto paralizzato giovanissimo per una caduta da cavallo e capace di affrontare l'ostacolo con tutte le sue forze.
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