Cobra Mission 2

Dato ufficialmente per morto in seguito ad una missione di recupero in Vietnam, Roger Harris è un pluridecorato marine che viene ingaggiato in segreto per risolvere la delicatissima situazione politica di uno stato del Sud America: spetta proprio all'imbattibile e incorruttibile militare il compito di abbattere la dittatura dello spietato dittatore Garcìa. Ad aiutarlo nell'impresa saranno alcuni guerriglieri locali non per forza schierati tutti dalla stessa parte.
Più che un vero e proprio seguito, Cobra Mission 2 è una variazione della pellicola diretta tre anni prima da Fabrizio De Angelis, alla cui trama fa riferimento una specie di riassuntino iniziale ad uso degli spettatori. Passata la regia a Camillo Teti, che usa lo pseudonimo di Mark Davis, questa produzione Fulvia Film non si discosta di molto dalla media del genere specifico, continuando a cavalcare quel filone bellico di stampo americano che trovò fortuna grazie alla serie di Rambo, a Platoon o al più alto Full Metal Jacket.
Passando da un pianeta ad un altro, si può dire che non siamo dalle parti dei peggiori film d'imitazione di Bruno Mattei, ma nemmeno nei pressi del cinema di Antonio Margheriti, il migliore degli italiani misuratisi con il vietnam-movie e simili. Come accadeva con i precedenti esperimenti della casa di produzione romana - appunto Cobra Mission, a cui si aggiungono Bye Bye Vietnam e I ragazzi del 42° plotone - anche il titolo in questione dimostra di saper inventare una sua particolare via al bellico, senza risultare mai ridicolo. Merito anche del copione di Gianfranco Clerici e Vincenzo Mannino che, pur non lesinando in alcune battute veramente ridicole o nei classici momenti di spiegazioni senza motivo, aggiunge all'avventura guerresca un pizzico di tensione dato dai risvolti spionistici: non sarà una sorpresa per nessuno scoprire l'identità della talpa, ma si deve comunque riconoscere un certo mestiere nella gestione della faccenda da un punto di vista narrativo. Che poi Roger faccia strage di centinaia di avversari senza essere mai colpito nemmeno di struscio rientra nella filosofia di un cinema più vicino al fumetto che alla realtà.
Peccato che questo secondo Cobra Mission non possa contare, così come accadeva nel primo, su un cast ricco di facce da culto: Donald Pleasance, John Steiner e Gordon Mitchell non sono certo sostituibili con la mono-espressione di un Brett Baxter Clark. Nonostante il genere italiano fosse ormai agli sgoccioli, in Cobra Mission 2 c'è ancora qualcosa che funziona e spinge a seguire la storia fino in fondo. 