L'amour à mort

Resnais firma questa cerebrale analisi di un rapporto di coppia trattando temi accattivanti quali l'amore, la morte e la vita oltre la vita. Esercizio intellettuale di notevole pregio stilistico e di grande profondità. Non la prova migliore di Resnais, ma resta comunque l'opera di un grande maestro. 

In una cittadina di provincia, Uzes, misteriosa e austera, quattro personaggi vivono una loro privatissima, intensa, esclusiva storia d'amore. Judith e Jéròme (Fanny Ardant, André Dussolier) vivono insieme da dieci anni in un'intesa profonda e un po' esaltata. Sono dei pastori protestanti, affascinati dalla ricerca della verità, ma hanno una concezione personale della fede. Meno dogmatica del marito, Judith si mostra più aperta e umana; per lei la ricerca della verità è continuamente rimessa in causa dall'amore verso gli esseri umani (Ti sei mai chiesto se tu ed io amiamo Dio nello stesso modo?). Davanti alla constatazione della sua incapacità a convincere chi non ha la fede, o compie delle scelte che vanno contro la fede cristiana, il pastore Jéròmesi sente perduto, entra in crisi, ma continua ad aggrapparsi al dogma. La seconda coppia è formata da Elisabeth e Simon (Sabine Azéma e Pierre Arditi). Stanno insieme da pochi mesi, ma il loro amore - minacciato da un misterioso male - è assoluto, eterno, intoccabile, come i dogmi per Jéròme. Quando, dopo un primo misterioso attacco, Simon ritorna miracolosamente in vita (ma qualcosa ormai lo attrae irresistibilmente verso l'altro mondo), Elisabeth si consacra a lui con una passione ancora più totale e divorante, accresciuta dal dubbio, dall'inquietudine. Ma quando Simon dopo un nuovo attacco del male parte per il grande viaggio senza ritorno, Elisabeth decide di raggiungerlo. «La mia religione è Simon, la vita senza di lui è peggio della morte!» dice agli amici Judith e Jéròme che tentano invano di con-vincerla a continuare a vivere. L''amour à mort è un film sull'"amour fou", un immenso grido del cuore e della passione trionfante al di là della morte. lnterpretarlo ha rappresentato un'esperienza intensissima sul piano fisico, emotivo, pulsionale. Aiain Resnais ha messo dentro questo film tutta la sua violenza nascosta.
Sabine Azéma