Titolo originale | The Love of Sunya |
Anno | 1927 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 78 minuti |
Regia di | Albert Parker |
Attori | Gloria Swanson, John Boles, Pauline Garon, Ian Keith, Andrés de Segurola Anders Randolf, Robert Schable, Ivan Lebedeff, John Miltern, Raymond Hackett, Florence Fair. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 2 maggio 2024
Dai tempi dell'Antico Egitto sino ai giorni nostri un sacerdote malvagio ed una vergine suicida si reincarnano incessantemente in cerca ognuno della propria pace eterna.
CONSIGLIATO SÌ
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Nell'antico Egitto una giovane donna, insidiata da un sacerdote mentre il suo compagno viene ucciso, muore a sua volta. Nel presente la reincarnazione di quel ministro del culto le si presenta per mostrarle in una sfera di cristallo le conseguenze delle scelte che si appresta a fare aiutandola così a scegliere per il meglio.
Quando Albert Parker realizza nel 1927 questo film ispirato allo spettacolo teatrale di Max Marcin e Charles Guernon sta già girando un remake di un film che lui stesso ha diretto. Si tratta di The Eyes of Youth girato nel 1919.
Siamo di fronte a uno strano remake che non ha una ragione specifica, ad esempio usare il sonoro dato che Sonia (Sunya nell'originale) è una cantante visto che siamo ancora nell'era del muto. Semmai la vera ragione sta nella scelta di Gloria Swanson che ha aperto una propria compagnia di produzione, la Gloria Swanson Productions, ed evidentemente ha avuto un peso nella scelta del soggetto del primo dei tre film di cui sarà produttrice esecutiva. Nell'originale l'azione aveva inizio sulle cime dell'Himalaya mentre qui è l'antico Egitto lo scenario in cui si svolge la breve sequenza introduttiva. Subito dopo, nell'arco di una giornata, la protagonista apprende che il suo fidanzato Paul deve partire per il Sudamerica dove gli è stato assegnato un importante incarico; che il padre si trova in considerevoli difficoltà finanziarie e che lei stessa potrebbe intraprendere una proficua carriera di cantante essendo stata sentita da un impresario che vuole farla debuttare a Parigi. L'arrivo del personaggio misterioso che le consente di vedere il futuro ci mostra i possibili sviluppi della vicenda. L'impresario che si muove a suo agio nel mondo del canto è, quasi ovviamente, italiano ed altrettanto ovviamente si qualifica come imbroglione e profittatore. Swanson sia che scelga la carriera di cantante (la vediamo in una scena di stordimento che non può non farci pensare al suo futuro ruolo in Viale del tramonto) sia che accetti di sposare l'uomo che le propone suo padre non avrà vita facile.
La morale è scontata ma la performance dell'attrice, anche se la copia non è conservata al meglio, consente di aggiungere una tessera al mosaico delle sue interpretazioni a cui aggiungere la consapevolezza del pieno controllo dell'operazione da parte sua. A questo va aggiunto che nel ruolo di Paul troviamo John Boles la cui riconoscibilità come star prese il via proprio da qui. Lo ritroveremo nel Frankenstein di James Whale nel ruolo di Victor Moritz e al fianco di Barbara Stanwyck in Stella Dallas.
Nell’antico Egitto una giovane donna, insidiata da un sacerdote mentre il suo compagno viene ucciso, muore a sua volta. Nel presente la reincarnazione di quel ministro del culto le si presenta per mostrarle in una sfera di cristallo le conseguenze delle scelte che si appresta a fare aiutandola così a scegliere per il meglio. Siamo di fronte a uno strano remake che non ha una ragione specifica, ad esempio usare il sonoro dato che Sonia (Sunya nell’originale) è una cantante visto che siamo ancora nell’era del muto.
Semmai la vera ragione sta nella scelta di Gloria Swanson che ha aperto una propria compagnia di produzione, la Gloria Swanson Productions, ed evidentemente ha avuto un peso nella scelta del soggetto del primo dei tre film di cui sarà produttrice esecutiva. La morale è scontata ma la performance dell’attrice, anche se la copia non è conservata al meglio, consente di aggiungere una tessera al mosaico delle sue interpretazioni a cui aggiungere la consapevolezza del pieno controllo dell’operazione da parte sua.