Titolo originale | Marighella |
Anno | 2019 |
Genere | Azione |
Produzione | Brasile |
Durata | 165 minuti |
Regia di | Wagner Moura |
Attori | Seu Jorge, Adriana Esteves, Bruno Gagliasso, Rafael Lozano, Charles Paraventi Herson Capri, Luiz Carlos Vasconcelos, Humberto Carrão, Brian Townes, Bella Camero, Jorge Paz, Henrique Vieira, Ana Paula Bouzas, Guilherme Ferraz, Adanilo Reis, Guilherme Lopes, Carla Ribas, Tuna Dwek, Maria Marighella, Wagner Moura, Kako Nollasco, Herbert Richers Jr.. |
MYmonetro | 2,96 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 17 febbraio 2019
Un film dedicato a Carlos Marighella: ex deputato, poeta, guerrigliero e rivoluzionario brasiliano ucciso nel 1969, dalla dittatura militare.
CONSIGLIATO SÌ
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La storia degli ultimi anni di vita di Carlos Marighella, colui che fu alla guida, negli anni Sessanta, della resistenza nei confronti della dittatura militare in Brasile. A capo di un gruppo di giovani rivoluzionari Marighella cerca di far giungere il suo messaggio alla popolazione ma viene costantemente screditato dal sistema censorio che obbliga i mezzi di comunicazione a diffonderne l'immagine di terrorista. Il suo principale nemico è Lucio, un poliziotto che gli impone l'etichetta di nemico numero uno del Brasile.
Marighella. Chi era costui? La domanda di derivazione manzoniana può essersela posta più di uno spettatore dinanzi a un titolo composto solo da un cognome.
Sicuramente ciò non accade in Brasile dove questo figlio di un immigrato italiano e di una discendente degli schiavi portati dal Sudan ha segnato, con le sue azioni, una fase importante e dolorosa della storia nazionale. Il film di Wagner Moura (classe 1976) offre un ritratto esaustivo della sua lotta contro una dittatura militare installatasi con la promessa di libere elezioni entro un anno e rimasta al potere per più di un ventennio.
Descrive poi con lucidità lo scontro all'interno del Partito Comunista brasiliano tra chi voleva un'opposizione pacifica e chi invece, come Marighella, riteneva che alla violenza del potere si potesse rispondere solo con altrettanta violenza.
Viene in mente, assistendo all'evoluzione della sua vicenda umana e politica, l' azione rivoluzionaria di Nelson Mandela in Sudafrica e anche la riflessione di Oriana Fallaci che visse direttamente il massacro di Tlatelolco in Messico nel 1968, che fu a fianco di colui che dai colonnelli greci era definito un temibile terrorista, Alexos Panagulis, e che negli ultimi anni si scagliò contro il terrorismo fondamentalista musulmano.
Questo film impone allo spettatore lo stesso tipo di riflessione: a chi si applica la definizione di 'terrorista'? A chi reagisce con omicidi e attentati all'Ordine che si è autocostituito come tale? Ai detentori di un potere usurpato con un golpe e conservato con omicidi e torture? Ad entrambi? Chi, in queste condizioni, può essere definito come un vero patriota? Moura la sua risposta la dà progressivamente nel corso di tutto il film e vi appone un suggello dopo i titoli di coda.