Tundra

2027 A errare in una Roma semideserta, mano nella mano, ravvisiamo una bambina e una giovane ragazza smarritasi nella città, docilmente spaesata e oppressa da sporadiche amnesie. Le insegue un detective, convinto di essere stato la controfigura dell'investigatore Charlie Chan, accompagnato da una ingombrante femme fatale in ghingheri. Il detective tenta, goffamente, di recuperare informazioni riguardo un prestigioso vestigio, una pellicola contenente la preziosa testimonianza di una poesia sul potere del Cinema e dell'Arte. Solo leggendo quella poesia sarà possibile far riaprire i cinema e salvare l'umanità dal baratro nel quale è colpevolmente caduta. Il detective scopre che le due sono dirette ad un cineclub abusivo nascosto ai margini della città, dove il suo creatore, un saggio precettore della bambina, custode del segreto, possiede l'indispensabile esemplare di pellicola. Per poter giungere a destinazione e ritrovare l'oggetto misterioso sarà doveroso tornare in quei luoghi dove i cinema di un tempo hanno chiuso i battenti per far posto a multiplex, istituti del credito bancario, hotel e sale bingo. Hanno preso letteralmente dimora, di fronte ai cinema dismessi, varie forme di fauna umana che nelle loro eccentricità e idiosincrasie arrischiano, col sostegno delle due, nel ravvivare quei posti in avanzato stato di abbandono e degrado. Una regista tenta di documentare i fatti, ricostruendoli attraverso le testimonianze della ragazza, vettore all'alba di una nuova era.