Risk

Film 2016 | Documentario +13 87 min.

Regia di Laura Poitras. Un film con Julian Assange, Sarah Harrison, Jacob Appelbaum, Joseph Farrell, Renata Avila. Cast completo Titolo originale: Risk. Genere Documentario - Germania, USA, 2016, durata 87 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 24 aprile 2017

Un documentario sugli sviluppi del caso Assange e le sue fughe di dati, con testimonianze dirette. Al Box Office Usa Risk ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 200 mila dollari e 75,2 mila dollari nel primo weekend.

Consigliato sì!
2,75/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Un documentario dalle fonti impeccabili e dalle immagini uniche per affrontare il caso di geopolitica più importante dei nostri anni.
Recensione di Gabriele Niola
venerdì 20 maggio 2016
Recensione di Gabriele Niola
venerdì 20 maggio 2016

Nel 2010 Julian Assange decide di pubblicare su Wikileaks i cablogrammi trapelati dal governo americano. Migliaia di documenti segretissimi vengono divulgati e all'istante e lui diventa l'uomo più ricercato del mondo. Da Londra cerca una maniera per lasciare il paese e troverà riparo solo nell'ambasciata dell'Ecuador, prigione dorata dalla quale ancora non è riuscito ad uscire, vista la maniera ingiusta e indebita con la quale il governo britannico lo attende fuori dalla porta per arrestarlo.
Dopo aver mostrato il dietro le quinte della più grande caccia all'uomo dei nostri anni con Citizenfour, ora Laura Poitras porta al cinema il più giusto dei controcampi a quella storia, ovvero le peripezie che solo pochi anni prima coinvolsero Julian Assange. Come per Citizenfour anche questa volta il punto di vista è il più incredibile: quello della vittima della storia.
La documentarista era con Assange in tutti i momenti più importanti della sua vita tra il 2010 e il 2015, ha filmato le telefonate in cui lui e il suo staff hanno cercato di mettersi in contatto con la segreteria di stato americana prima di pubblicare i cablogrammi, era accanto a lui e ai suoi collaboratori quando cercava un modo di uscire dal Regno Unito ed era in moto dietro di lui quando si è recato in gran segreto nell'ambasciata dell'Ecuador. Sono tutte scene reali una volta impensabili per un documentario, momenti che solo 10 anni fa non avrebbe mai potuto essere filmati e che storicamente sono sempre appartenuti al reame della ricostruzione finzionale. Risk, come anche Citizenfour prima di lui, è solo uno dei molti esempi di quanto sia cambiato il cinema grazie al mutamento tecnologico. Nuove videocamere, nuove attrezzature hanno consentito la presenza di un occhio filmico là dove era prima impensabile, motivo per il quale film come questi costituiscono la nuova frontiera del racconto dell'epoca che viviamo.
Tutto questo ben di Dio Laura Poitras l'ha usato per fare un po' più di giornalismo e un po' meno di cinema rispetto al suo documentario precedente. Disinteressandosi del caso Wikileaks, del dilemma che c'è dietro la pubblicazione dei cablogrammi e della correttezza di quell'azione, preferisce occuparsi solo dei rischio del titolo, quello corso scientemente da Julian Assange. Ciò che quindi realmente racconta questo documentario è l'ingiustizia subita dall'uomo (sia egli colpevole di quel che è accusato o meno), la persecuzione, la violazione di qualsiasi legge e l'arroganza delle nazioni quando c'è di mezzo la divulgazione dei loro segreti. Sebbene in Citizenfour si respirasse un'aria da cospirazione molto più potente, in Risk prevale di più la componente strategica. Rispetto a Snowden la personalità di Assange, per come emerge dal film, disegna un personaggio razionale e, come dice lui stesso, ossessionato dalla sua crociata politica. Se Snowden è il martire che ha offerto la sua vita in sacrificio per la rivelazione di segreti che riteneva cruciali, Assange è il guerriero incrollabile, l'uomo che nulla sembra poter piegare o fermare.
Peccato quindi che questo documentario dalle fonti impeccabili, le immagini uniche e il "posizionamento" perfetto per raccontare il caso di geopolitica più importante dei nostri anni, non sia anche riuscito ad essere un film che possa aggiungere una prospettiva o un livello di lettura più complesso alla storia, invece che ritrarla e basta.

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