Titolo originale | Boris sans Béatrice |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Canada |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Denis Côté |
Attori | James Hyndman, Simone-Elise Girard, Denis Lavant, Isolda Dychauk, Dounia Sichov Laetitia Isambert-Denis, Louise Laprade, Inka Malovic, Violaine Estérez, Olivier Aubin, Hamidou Savadogo, Marie Codebecq, Frédéric Khawam, Yuri Berger, Anie Pascale, Bruce LaBruce, Roc LaFortune, Ludivine Reding, Maxime Carbonneau, Dany Boudreault, Johanne Haberlin, Jean Marchand, Hugo Giroux, Eve Duranceau, Serge Gagnon, Myriam Reid, Daniel Gélinas, Pierre-André Gélinas, Myriam Fournier, Sergiy Marchenko, Sylvain Buffoni, Serge Boulianne, Cédrick Kluyskens. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 luglio 2017
Béatrice tiene in equilibrio la vita del marito Boris. Quando si ammala, lui si perde e comincia a frequentare altre donne fino a smarrirsi del tutto.
CONSIGLIATO NÌ
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Québec ai nostri giorni. Boris è un uomo tanto affascinante quanto arrogante e pieno di sé. Accade però che la sua seconda moglie Béatrice, importante ministro del governo canadese, cada in un misto tra depressione e malinconia tanto da aver bisogno di una giovane badante fissa che si occupi di lei nella loro casa di campagna. Boris intanto si consola con l'amante Helga fino a quando un misterioso individuo lo convoca di notte in un luogo isolato per metterlo di fronte a riflessioni che preferirebbe evitare. Da quel momento le cose cambiano perché si inocula in lui il sospetto di essere spiato anche se questo non gli impedisce di prendersi alcune libertà.
Denis Coté firma in questa occasione il film più stucchevolmente moralista della sua carriera inanellando, in una sceneggiatura che porta la sua firma, un'impressionante serie di luoghi comuni e di situazioni in cui la prevedibilità domina. A partire dal rapporto con la giovane badante della moglie, russa come lui, che sin dalle prime battute si sa in quale stanza dell'appartamento finirà per condurre i due personaggi. Ma ciò che fa diventare risibile la vicenda è la comparsa di una specie di Genio della Lampada (che come tale è anche abbigliato) che fa da grillo parlante al protagonista incapace di guardare al di là del proprio ego.
Tutto finisce con il risultare posticcio, come la presenza volutamente metalinguistica del trasgressivo Bruce La Bruce negi abiti da ordinanza del Primo Ministro canadese in visita di cortesia a Béatrice. Non va meglio, sul piano della concatenazione degli eventi e dell'efficacia, neanche il rapporto con la figlia barricadiera che viene prima recuperata al posto di polizia e poi nuovamente incontrata in un appartamento in cui convive con due gay la cui caratterizzazione è così sopra le righe da risultare derisoria.