Titolo originale | Gnade |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania, Norvegia |
Regia di | Matthias Glasner |
Attori | Jürgen Vogel, Birgit Minichmayr, Henry Stange . |
MYmonetro | 2,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 febbraio 2012
Dopo lo scandaloso The Free Will, Matthias Glasner racconta come le colpe del passato riescono a influenzare il presente.
CONSIGLIATO NÌ
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Hammerfest è una cittadina norvegese sulle coste dell'Oceano Artico al punto più a nord del Paese. Dal 22 novembre al 21 gennaio il sole non sorge mai sopra l'orizzonte. È in questa situazione astronomico/climatica che prende il via la vicenda che vede al centro Niels e Maria. Si sono trasferiti dalla Germania e lui lavora come ingegnere a un impianto di gas naturale situato su di un'isola di fronte ad Hammerfest mentre lei è infermiera in una clinica per malati terminali. Hanno anche un figlio, Markus. Maria sente il peso della vicinanza con la sofferenza quotidiana, Niels ha una relazione con una collega, Markus riprende i genitori di nascosto e partecipa a un'azione di bullismo. Finché una notte, di ritorno dal lavoro, Maria investe qualcuno ma non si ferma. Niels si reca sul posto e non vede nulla. Il giorno dopo scopriranno che la donna ha ucciso una bambina.
Gli appassionati di cinema ricorderanno Il dolce domani di Atom Egoyan, un film intenso che ruotava intorno a un incidente che provocava la morte di alcuni bambini in una piccola comunità. Gnade si colloca su quella scia senza averne la forza simbolica ma neppure quella narrativa.
Considerando lo straordinario scenario naturale in cui viene ambientata la vicenda (sottolineato anche da una battuta affidata a Niels) la regia non risulta in grado di trasformarlo in coprotagonista limitandosi ad assemblare una serie di complicazioni che nella vita reale possono anche accadere ma che il cinema non si può accontentare di allineare senza cercare di offrire loro una valenza ulteriore.
Glasner sembra impegnato invece a gestire dei colpi di scena su più piani incanalandoli verso una sorta di pacificazione delle coscienze che ha ben poco di verosimile.