Titolo originale | Kiseki |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 128 minuti |
Regia di | Kore'eda Hirokazu |
Attori | Hiroshi Abe, Joe Odagiri, Masami Nagasawa, Yoshio Harada, Yui Natsukawa Kirin Kiki, Lily, Isao Hashizume, Nene Ohtsuka, Kyara Uchida, Ohshirô Maeda, Yuri Nakamura, Koki Maeda, Takahashi Choei, Ryôsei Tayama, Ryôga Hayashi. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 15 ottobre 2015
Hirokazu Kore-Eda torna al genere familiare, lavorazione di un racconto di desideri infantili e avventure fantasiose.
CONSIGLIATO SÌ
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In seguito alla separazione dei genitori, i fratellini Koichi e Ryunosuke si trovano a vivere agli estremi opposti dell'isola di Kyushu. Koichi è difatti rimasto con la madre e risiede con i nonni a Kagoshima. Ryu ha invece scelto di rimanere col padre, rocker spiantato che si arrabatta con lavori temporanei e vive nei pressi di Fukuoka. I due si tengono in stretto contatto attraverso le linee del telefono, ma allorché una nuova linea dello Shinkansen è inaugurata, Koichi sogna di una possibile, seppur momentanea riunione.
Il giapponese Kore-eda Hirokazu è da sedici anni a questa parte uno dei più apprezzati registi del circuito d'essai internazionale. A partire dallo struggente Maboroshi no Hikari, premiato a Venezia 1995, la sua opera ha conosciuto ampia circolazione e notevole consenso critico tanto in Oriente quanto in Occidente. Sfortunatamente, nessuno dei suoi lungometraggi ha sin qui ricevuto regolare uscita in sala in Italia.
Nonostante le notevoli qualità, l'ottavo lungometraggio di Kore-eda difficilmente avrà sorte diversa. I Wish dispiega fuor di dubbio i pregi della mano registica dell'autore nipponico: una sensibilità d'osservazione e attenzione al dettaglio del paesaggio naturale e umano che gli derivano dalla formazione documentaria, una semplicità e immediatezza di racconto che stemperano le possibili asperità melodrammatiche, nonché una sapida ma mai soverchia dose di ironia che gioca a favore dell'immersione nella quotidianità dei protagonisti. A questo, come già in Nobody Knows (il più noto film di Kore-eda, premiato a Cannes 2004 per l'interpretazione del giovanissimo Yagira Yuya), si aggiunge l'ammirevole capacità di lavorare con interpreti bambini che conquistano lo spettatore per l'amabile spontaneità e vitale credibilità del loro recitare.
Nel caso di I Wish, però, proprio l'irresistibile charme delle interpretazioni e il sempre sorridente e quieto ritratto delle loro vicende e dei contesti in cui vivono (la cura dedicata da Koichi alle piante del suo piccolo orto, il sogno di Ryu che le ceneri del vulcano Sakurajima ricoprano tutta la "Napoli dell'Estremo Oriente" Kagoshima affinché la popolazione evacui e le due metà dalle famiglia si possano ricongiungere) inscrivono la pellicola in una dimensione di costante graziosità che la rende a conti fatti monotona. Privo del ruvido côté drammatico e di possibile commento sociologico di Nobody Knows, I Wish rischia quindi di ridursi meramente ad ottimo veicolo promozionale per gli Shinkansen, i treni ad alta velocità giapponesi - e la compagnia ha in effetti sponsorizzato il film.