Titolo originale | Fisshu sutôrî |
Anno | 2009 |
Genere | Commedia |
Produzione | Giappone |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Yoshihiro Nakamura |
Attori | Nao Ohmori, Kengo Kora, Mikako Tabe, Atsushi Ito, Mirai Moriyama, Gaku Hamada . |
MYmonetro | 2,92 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 aprile 2009
Quattro storie dal Giappone in quattro periodi diversi, per un periodo che va dal 1973 al 2012, quando una cometa sta per schiantarsi sulla Terra e distruggere l'umanità.
CONSIGLIATO SÌ
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Quattro situazioni diverse in quattro epoche diverse ruotano attorno a Fish Story, misterioso e semi-sconosciuto brano punk uscito un anno prima dei Sex Pistols. Nel 2012, in particolare, una cometa si avvicina sempre più minacciosa alla Terra e sembra che nulla possa fermarla. L'apocalisse è infine giunta tra noi?
Nella sua già nutrita carriera Nakamura Yoshihiro ha girato tutto o quasi: horror, commedie e thriller. Logico quindi attendersi un piccolo balzo in avanti quanto ad ambizioni e Fish Story ha tutta l'aria di rappresentare quel salto. Nakamura sceglie una delle vie più tortuose e rischiose per arrivare allo scopo, quella dello sfasamento di fabula e intreccio, con tanto di episodi collocati in epoche diverse ma correlati tra loro. Un giochino in cui è maestro un Altman, ma che ha conquistato pure i P.T. Anderson e Inarritu del caso. L'intento, filosoficamente parlando, è chiaro: quel che Nakamura vuole raccontarci è di come l'assurdo o l'apparentemente insignificante possano rivelarsi tutt'altro, di come una successione di coincidenze o una decisione presa in un determinato momento possano causare eventi anche enormemente catastrofici. O, al contrario, spingere a gesti eroici difficilmente immaginabili. Il tentativo di erigere un'architettura probabilmente superiore alle sue capacità finisce per tarpare le ali al volo di Fish Story, che parte benissimo e regala diversi momenti indimenticabili: in primis quelli legati alla parte ambientata nel 2009 con il champion of justice nel pieno dell'azione.
Se abbiamo quindi la conferma di un talento, probabilmente abbiamo ancora solo la percezione di quel che Nakamura potrà realizzare una volta adeguato il bilanciamento tra ambizioni e intuizioni folgoranti. Il regista appartiene inequivocabilmente alla nuova generazione di promesse nipponiche, quella dei Miki Satoshi e dei Nobuhiro Yamashita, e non a caso ritroviamo momenti simili di humour surreale o topoi ricorrenti (il punk, la rivalsa dei personaggi più borderline, l'oscuro disegno del fato, l'accidentato percorso di crescita del protagonista...); ma dove Satoshi o Yamashita si sono creati una nicchia, magari limitante, ma che permette loro di eccellere, Nakamura sceglie di spaziare e stupire, alternando oggetti misteriosi ai limiti del serial come The Glorious Team Batista e relativo sequel a contenitori di storytelling come Fish Story. Anche con le debolezze del caso, però, la storia della canzone punk destinata a salvare il mondo è di quelle che val sempre la pena farsi raccontare.
Varie storie apparentemente slegate fra loro trovano la loro ragion d'essere in prossimità della fine del mondo. Destinato quasi sicuramente a diventare un cult movie alla stregua di un "Donnie Darko", questo nuovo lavoro di quell'originale talento che porta il nome di Nakamura Yoshihiro si muove sicuro fra filosofie jungiane, musica punk, profezie di Nostradamus, paladini della giustizia, donne narcoletti [...] Vai alla recensione »