Le montagne d'oro

Alla vigilia del 1914, un contadino (B. Poslavskij) arriva a Pietroburgo dove crede di trovare "montagne d'oro", ma diventa invece un proletario.
Una delle opere migliori di Jutkevic col suo senso della vita popolare e una bellissima partitura di Dmitrij Šostakovi?, di cui si ricorda soprattutto un'insistente canzone suonata colla fisarmonica (da B. Tenin). "Un'opera ambiziosa, sia per il tema sia per il modo di trattarlo. L'idea fondamentale (la trasformazione d'un contadino che si trasferisce nella capitale tra il 1912 e il 1917) era forse un po' offuscata dallo interesse immediato di ciascuna sequenza, messa in scena con una certa staticità (uno dei pochi film in cui si sente l'influenza di Dovzenko), e ripresa da giovani operatori che Jutkevic incoraggiava a far del loro meglio. Anche la colonna sonora era d'avanguardia, e seguiva le teorie del "contrappunto audiovisivo" enunciate da Ejzenštejn, Pudovkin e Aleksandrov nel loro manifesto. La scelta e la direzione degli attori rispondevano alla solita sensibilità di Jutkevic" (Leyda).
Da Dizionario dei film, Firenze, Sansoni, 1968