Anno | 2007 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Argentina, Germania |
Durata | 83 minuti |
Regia di | Ariel Rotter |
Attori | Julio Chávez, María Onetto, María Ucedo, Inés Molina, Arturo Goetz, Osvaldo Bonet . |
Tag | Da vedere 2007 |
MYmonetro | 3,25 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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La vita di un giovane professionista stravolta da un insolita "fuga". Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO SÌ
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Juan De Souza, quarantasei anni, Buenos Aires, sposato. Di professione avvocato e con la vista in leggero calo a causa dell'età. Nonostante la splendida moglie e l'attesa del primo figlio, si prende cura del padre malato, accudendo spesso le sue monotone giornate passate a letto. Costretto a spostarsi fuori città per un breve viaggio d'affari, Juan scopre l'ebrezza di un repentino cambio di identità, assumendo di volta in volta nomi diversi, giocando a cambiar vita, mestiere e compagnia per uscire - carpe diem - da una monotona quotidianità.
Il film dell'argentino Ariel Rotter è cinema puro al cento per cento, uno scorcio di vita singolare e deciso, un pacato e ironico ritratto del tempo che passa, delle occasioni perdute e ritrovate, dei molteplici destini che sfuggono alla vita ma non al desiderio. Come un Mattia Pascal rovesciato, il personaggio di Juan cambia forme e identità, prendendo il posto di un architetto, di un medico, o semplicemente di un involontario compagno di viaggio che, con naturalezza, si spegne al termine dell'ultima corsa. Fra il sarcasmo e l'involontaria comicità che accompagna le assurde incongruenze dell'esistenza, l'uno e centomila Juan si trova a dover render conto del suo essere medico di fronte a un'anziana in fin di vita, o a camminare per ore su una strada buia e deserta, per sfuggire (fuori orario) ai doveri imposti dal vivere sociale. Un viaggio pirandelliano spiato con estrema lentezza dall'occhio della macchina da presa, ritmato dalla musica degli oggetti quotidiani, dai respiri affonnosi, dai gesti più discreti. Una pellicola dalle pieghe interpretative nascoste - da vedere e rivedere - accompagnando la maschera espressiva di Julio Chavez (El custodio) fino al sospirato ritorno a casa. Delizioso.
"El Otro" et "L'Assaillant" : plongées argentines dans les failles de la vie Désormais doté de figures de proue dont la réputation a franchi ses frontières, le cinéma indépendant argentin témoigne aussi de sa vitalité en révélant régulièrement de jeunes talents. Les hasards de la distribution permettent cette semaine de découvrir deux d'entre eux, dont les films partagent des affinités.