Anno | 2023 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Giuseppe Garau |
Attori | Giulia Mazzarino, Anna Coppola, Alice Dente . |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 29 settembre 2023
Una donna cerca di tenere insieme la propria vita finché non le appare un'opportunità che non può lasciarsi sfuggire.
CONSIGLIATO NÌ
|
Una giovane donna, separata dal marito e con una figlia, nello stesso giorno perde il posto di lavoro e ha un incidente d'auto in cui avrebbe potuto restare ferita la bambina. Decisa a cambiare radicalmente vita, proprio da quanto accaduto le viene l'idea di acquistare a rate un carro attrezzi. Escogiterà alcune strategie per trovare clientela fino a quando troverà una soluzione non proprio consigliabile.
L'opera prima di Giuseppe Garau propone una Torino diversa e poco presente sul grande schermo.
Si colloca infatti nell'area della Barriera di Milano l'azione che il regista, alla sua opera prima, ha scritto e diretto e questo dà al film la possibilità di costruire un'atmosfera quasi rarefatta in cui inserire personaggi che possono (come accade in un caso) anche permettersi di apparire e scomparire. Garau si avvale della prestazione di Giulia Mazzarino che ha alle spalle esperienze con nomi del calibro di Bellocchio, Taviani e Martone ed offre alla sua Marcella (che una collega si ostina a chiamare Maria) la giusta sensibilità in bilico tra problematiche familiari e necessità di mettere insieme il pranzo con la cena (pizzette e kebab). Sul piano della scrittura il film funziona mettendo in scena personaggi credibili come la venditrice di automezzi e un uomo e una donna che appaiono come minacce talvolta tangibili ed altre evanescenti nel tentativo di ostacolare l'attività da battitrice libera nel settore della protagonista. Così come è efficace nel descrivere le diverse strategia che Marcella mette in atto per poter avere dei clienti. Fino all'ultima (che non va rivelata) che sembra quella più semplice da mettere in atto ma è al contempo anche quella eticamente più problematica a meno che non si voglia scientemente fingere che il problema non ci sia.
Dove invece il film trova elementi di debolezza è non tanto nelle reiterate riproposizioni di Marcella alla guida del suo automezzo nelle strade della città quanto piuttosto nelle molteplici riprese (praticamente in tempo reale) del carico delle auto sul carro attrezzi. Inquadrate tutte in maniera uniforme dall'interno dell'abitacolo dell'auto non sempre (anzi quasi mai) fanno progredire la narrazione ma si limitano a mostrare la ripetitività dell'azione. Si ha l'impressione (che tale resta ma che non può per questo restare inespressa) che alcune di loro servano per raggiungere la durata necessaria al superamento dell'ora di proiezione. Sicuramente l'intenzione di Garau era un'altra ma la sensazione rimane in un film che è stato girato in 16 mm e che comunque vede in Garau uno sceneggiatore e un regista a cui va prestata attenzione.