È un attore di lungo corso a cui Ficarra e Picone sono molto affezionati, avendolo anche voluto al loro fianco in Pierino e il Lupo, pièce teatrale che li ha visti protagonisti nel 2005 al Teatro Massimo di Palermo. Per La Matassa, i tre registi hanno deciso di affidare al “Maestro” il ruolo di Don Gino, un prete che avrà una funzione chiave nelle dinamiche della trama. “Anch’io sono affezionatissimo a loro; ricordo una sera quando ero ospite allo Zelig e loro erano li in una delle loro prime apparizioni nello storico locale di viale Monza a Milano. Mi chiesero se potevo guardarli. E lo feci. Alla fine della loro esibizione ebbi subito la conferma che avrebbero fatto carriera e glielo dissi, ma non come cosa buttata li tanto per dire…Già da allora
mi resi conto che la loro era una comicità pensata. Non mi sono sbagliato: sono originali, ironici puntali. Ficarra e Picone hanno una comicità premeditata, e nella peggiore delle ipotesi preterintenzionale! Ciò non vuol dire che non sono spontanei, anzi. Lo sono moltissimo, ma credo che la spontaneità non si improvvisi ma si crei. Conoscono bene la trama dell’umorismo e in questa esperienza bellissima de La Matassa, mi hanno insegnato molte cose. E credo che questo film segnerà un passo importante nella loro ancora lunghissima carriera”.
La carriera di Caruso, invece, inizia in Sicilia nel 1958 come attore drammatico. Debutta in teatro al "Piccolo" di Palermo il 16 marzo 1958 ne Il gioco delle parti di Luigi Pirandello. Poi passa allo Stabile di Catania dove resta per 3 anni. Quindi approda a Roma, sperando di mettere
radici e di cominciare a guadagnare con l’arte. “O ci campo o ci muoio…”…diceva ai tempi l’attore palermitano. Siamo nel 1965: il successo è immediato. Ingaggiato per la rappresentazione de Il venditore di echi di Dino Gaetani, viene scoperto dal giornalista de Il borghese Luciano Cirri. Caruso inizia così a lavorare al Bagaglino. Nel 1968 arriva anche la popolarità televisiva:viene scritturato dalla RAI che con Che domenica amici di Castellano e Pipolo lo porta al successo. Seguono, fra gli altri, Gli amici della domenica (1970), Teatro 10 (1971) e Dove sta Zazà (1973), Canzonissima, (1970-72) Che si beve stasera con Ornella Vanoni (1982-83). e in tutti i programmi di maggiore ascolto del sabato sera. Successivamente si dedica anche alla regia nel teatro. Negli anni settanta si dedica anche al cinema, dirigendo sè stesso in Sedotto e abbandonato, episodio del film Ride bene... chi ride ultimo del 1977. Infine, dirige e interpreta Lei è colpevole, si fidi in televisione sul caso Tortora (1983-84). Come attore ha al suo attivo 28 film per il cinema di cui 3 di produzione francese, girati oltralpe. Tornato in tv a partire dal 2002, Pino Caruso è tra i protagonisti della fortunata fiction Carabinieri per due stagioni consecutive.