Ecco a voi i Braverman, una tipica famiglia disfunzionale. Consigliata a chiunque ami imbarcarsi in viaggi lunghi e possibilmente tormentati.
“Ogni paese ha le sue leggi, ogni famiglia le sue regole” dice un celebre adagio. Peccato che la famiglia Braverman di Parenthood di regole ne abbia pochine e, come una nazione allo sbando, sia perennemente sull’orlo del collasso - o del colpo di stato.
Consigliata a chiunque ami imbarcarsi in viaggi lunghi e possibilmente tormentati, a chi ama le saghe familiari ma detesta dialoghi zuccherosi e scene d’amore con caminetto a margine, Parenthood è, soprattutto, la serie televisiva raccomandata a chi ha amato il film di Ron Howard del 1989, Parenti, amici e tanti guai, cui è dichiaratamente ispirata (e non è la prima serie a farlo: nel 1990 dallo stesso film fu tratta anche Fra nonni e nipoti). Prodotta dalla Universal Media Studios con Ron Howard tra gli executive e ideata da Jason Katims (Friday Night Lights, About a Boy - la serie), Parenthood è andata in onda tra il 2010 e il 2015 per sei stagioni, raccogliendo un consenso di critica sempre molto ampio (tra gli altri premi vinse anche un prestigioso Critics Choice Television Award) a fronte di una audience fedele ma numericamente poco consistente.
Al centro delle vicende della serie, ambientata integralmente nella città di Berkeley in California, c’è la famiglia Braverman e le sue tre disfunzionali generazioni: i nonni Zeek e Camille, i loro quattro figli Adam, Sarah, Crosby e Julia, e i nipoti. A ciascuno dei personaggi principali la serie riserva una linea narrativa dai risvolti quasi sempre drammatici, trattati con un realismo crudo che non concede spazio a retorica o sentimentalismi: Adam avrà a che fare con la malattia del figlio, la sindrome di Asperger; Sarah è una madre single con un ex che fa lo spacciatore e figli adolescenti che la fanno disperare; Julia, avvocato di successo, non riesce a conciliare famiglia e carriera; Crosby, l’unico single fra i fratelli, è allergico alle relazioni che durino e che non lo facciano soffrire. Fondamentale per la riuscita della serie il cast, guidato dalle performance impeccabili dei due protagonisti principali, i fratelli Sarah e Adam: Lauren Graham (la Lorelai di Una mamma per amica), entrata nella serie come sostituta della “prima scelta” Maura Tierney, e Peter Krause (il Nate Fisher di Six Feet Under). Di livello anche la colonna sonora - a partire dalle canzoni simbolo Forever Young di Bob Dylan e When We Were Young di Lucy Schwartz - che comprende brani di Eels, Wilvo, The Avett Brothers, Brett Dennen e che nel 2010 è stata pubblicata con successo su CD.