Bellocchio è uno dei pochissimi registi italiani a fare Cinema con la C maiuscola. E qui, ci sono dei valori assoluti nella regia, fotografia e interpretazioni. Tuttavia non può essere definito un grande film perchè è del tutto assente la dimensione del Trascendente e in una storia che tratta di Conversione (la prima ottenuta con la violenza, ma la seconda con una libera scelta) è una debolezza che emerge stridente. Per Bellocchio tutto si riduce ad una lotta di Potere e sopraffazione ai limiti del sadismo, ignorando completamente ogni altra dimensione . Ci sono solo le manifestazioni esteriori della Religione: i riti in latino ed ebraico, le sanguinolente iconografie cristiane, i Dogmi inculcati a forza... nessuno dei personaggi appartenenti alla chiesa (e neppure nella comunità ebrea) pare avere il minimo afflato verso la dimensione verticale dell'esistenza. Al limite è un conflitto "giurisdizionale" da risolvere in tribunale. Si dilunga inutilmente sulla parte di Edgardo bambino e fallisce completamente quello che mi pare l'aspetto più interessante: Edgardo ormai adulto, liberato dalla prigionia che sceglie deliberatamente di restare cristiano. Quali enormi implicazioni avrebbe potuto aprire questa consapevolezza! Perchè il cristianesimo è Dogma e Fanatismo, ma è anche Mistero e Fede; statue sanguinolente del Cristo crocifisso e anche Resurrezione "scandalo per gli Ebrei e follia per i Gentili", Rito astruso e Parola evangelica (e la dirompente differenza tra i due monoteismi causata dai Vangeli che raccontano di un Dio altro...). La visione di Bellocchio (che reputo un Maestro di cinema) è troppo limitata e rischia di apparire un inutile, fuori tempo massimo ed infine sterile, polemica. (ps. scritto da un agnostico)
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giovannivestri
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sabato 10 giugno 2023
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conversione?
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Non credo che un bambino rapito dai genitori, portato in una realtà parallela educato a pane e dogma, si trovi cosi una libera scelta, questo è plagio ciò in cui le religioni (non solo la chiesa) sono specializzate. Il piccolo Edgardo aveva solo il desiderio di tornare a casa e ubbidiva senza fare domande aspettando solo di rivedere i suoi genitori. Non credo che abbia avuto una scelta.
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sariss
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domenica 11 giugno 2023
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dimensione verticale presente
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Concordo sulla C maiuscola. Edgardo a cui viene negato l''affetto procede imparando freddamente. Il papa diventa la madre , la figura del Papa che sale le scale in ginocchio è dimensione verticale: la mamma che sul letto di morte dice che morirà ebrea è dimensione di fede. Ma Edgardo diventa un mostro non può avere l''amore ( verso Dio, verso il padre o la madre o i fratelli) e la sua non è scelta bensì un''assenza di volontà e amore.
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luciano sibio
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domenica 23 luglio 2023
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in bilico tra pscanalisi e marxismo
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Non condivido l''impostazione di questa critica. Bellocchio a mio avviso non ha voluto per nulla,con questo film, descrivere, mettendole sul piatto della bilancia, due religioni con i propri credo e i propri lati oscuri. Il film non ha alcun carattere teologico se non una ricostruzione più o meno approfondita delle due religioni monoteiste,su cui emerge che una,la cattolica, è quella che ha finito per acquisire il potere anche temporale sul mondo. Bellocchio a mio avviso ha voluto con molta forza evidenziare.invece, quello che succederebbe se in età preadolescenziale si sottrae un bambino dalla propria famiglia e dalla conseguente educazione. La conseguenza è la perdita per l''individuo, e definitiva, della propria identità collettiva con la possibilità di conservare una segreta e incoscia turbativa che rischierebbe di esplodere sotto forma di trauma, in ciò rifacendosi alla teoria junghiana degli archetipi e dell''incoscio collettivo.
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Non condivido l''impostazione di questa critica. Bellocchio a mio avviso non ha voluto per nulla,con questo film, descrivere, mettendole sul piatto della bilancia, due religioni con i propri credo e i propri lati oscuri. Il film non ha alcun carattere teologico se non una ricostruzione più o meno approfondita delle due religioni monoteiste,su cui emerge che una,la cattolica, è quella che ha finito per acquisire il potere anche temporale sul mondo. Bellocchio a mio avviso ha voluto con molta forza evidenziare.invece, quello che succederebbe se in età preadolescenziale si sottrae un bambino dalla propria famiglia e dalla conseguente educazione. La conseguenza è la perdita per l''individuo, e definitiva, della propria identità collettiva con la possibilità di conservare una segreta e incoscia turbativa che rischierebbe di esplodere sotto forma di trauma, in ciò rifacendosi alla teoria junghiana degli archetipi e dell''incoscio collettivo. Non è un caso che Edgardo difronte al tentativo popolare di gettare la bara del pontefice dal ponte prima la difende e poi sembrerebbe invece prendere parte con la ribellione. Ma non solo, con la ricostruzione degli effetti educativi indotti sulla formazione dell''individuo risalgono alla luce anche i trascorsi ideologici di Bellocchio sugli effetti totalizzanti del sistema sull''individuo secondo una certa interpretazione materialistica della storia di estrazione marxista.
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shagrath
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giovedì 10 agosto 2023
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tutto l''opposto
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In un film prettamente storico basterebbe riportare i fatti nudi e crudi, ricostruendo il dramma per quello che fu: un abuso perpetrato a causa di una dottrina anacronistica, incompatibile in una società dove si stavano affermando i diritti umani, il razionalismo, i valori democratici e rivoluzionari di libertà, uguaglianza e fratellanza universali. Una dottrina arrogante, iniqua e, perché no, pure ridicola nella sua pretesa di sottrarre un bambino all''amore della famiglia solo perché bagnato da acqua magica.
Ma invece di limitarsi alla fredda ricostruzione di una storia di potere e di plagio mentale, Bellocchio ha voluto dare spessore ai personaggi tragici aprendo uno spiraglio sulle loro probabili prospettive.
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In un film prettamente storico basterebbe riportare i fatti nudi e crudi, ricostruendo il dramma per quello che fu: un abuso perpetrato a causa di una dottrina anacronistica, incompatibile in una società dove si stavano affermando i diritti umani, il razionalismo, i valori democratici e rivoluzionari di libertà, uguaglianza e fratellanza universali. Una dottrina arrogante, iniqua e, perché no, pure ridicola nella sua pretesa di sottrarre un bambino all''amore della famiglia solo perché bagnato da acqua magica.
Ma invece di limitarsi alla fredda ricostruzione di una storia di potere e di plagio mentale, Bellocchio ha voluto dare spessore ai personaggi tragici aprendo uno spiraglio sulle loro probabili prospettive. Così vediamo un Papa non solo uomo tirannico, ma anche uomo mistico, che in ginocchio sale la scala santa, che crede davvero di dover rispondere solo a Dio. Vediamo la fede innocente del popolino, con la donna di servizio ignorantissima che pensando di fare del bene battezza un bambino perché il droghiere gli ha detto che altrimenti la sua anima va nel Limbo (luogo trascendente che per secoli ha giustificato innumerevoli battesimi forzati, ma che nel 2007 è stato ufficialmente riconosciuto da Ratzinger come luogo mai esistito... oibò). Vediamo la suggestione delle processioni, la spiritualità dei riti, delle cerimonie, del simbolismo, delle preghiere recitate in pubblico e recitate in segreto. Vediamo il protagonista stesso avere visioni mistiche molto esplicite in occasione della sua "conversione". Dimensione trascendentale assente? A mio avviso tutto l''opposto: è stato dato anche troppo spazio, quasi per giustificare la "buona fede" della chiesa, che volendo fare il bene ottiene in questo caso il male.
La morale c''è: non esistono bambini cristiani, ebrei, o di qualunque religione. I bambini nascono con la mente libera, e così come un contenitore vuoto possono essere riempiti d''amore e di gioia, come di qualunque nefandezza. Il protagonista diventa questo: un contenitore riempito di nefandezze, mai davvero amato ed incapace di amare, un arrogante incapace di rispettare persino sua madre in punto di morte, uno spiantato, uno spirito totalmente perduto tra punti di riferimento fasulli. Un prete che in brevi sprazzi di lucidità viene assalito dall''odio cercando di buttare nel Tevere la salma del Papa, salvo poi correre via terrorizzato da sé stesso. Altro che conversione libera. Ma abbiamo visto lo stesso film?
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