Rapito

Fabio Canessa

Rapito è lo spettatore, di fronte al talento visivo di uno dei maggiori registi italiani di sempre, capace di stupirci, a sessant'anni dal suo esordio con "I pugni in tasca", con un altro pugno che fa onore al nostro cinema. La storia vera del bambino Mortara, rapito nell'Ottocento dalla Chiesa alla famiglia perché, pur ebreo, era stato battezzato da una serva, permette a Bellocchio di mettere a fuoco i temi che lo ossessionano da sempre: la violenza del potere, la ribellione contro i padri e il clericalismo, il sogno come serbatoio di incubi. [...]

di Fabio Canessa, articolo completo (901 caratteri spazi inclusi) su Il Tirreno 7 giugno 2023