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Rassegna stampa di José Giovanni

José Giovanni è un attore francese, regista, scrittore, sceneggiatore, è nato il 22 giugno 1923 a Parigi (Francia) ed è morto il 24 aprile 2004 all'età di 80 anni a Losanna (Svizzera).

GIANNI RONDOLINO

Era venuto a Firenze nel 2000, invitato da «France Cinéma», a presentare il suo ultimo film, Mon père, dedicato a suo padre che, con un lavoro indefesso, quotidiano, sotterraneo era riuscito a salvarlo dalla ghigliottina, a cui era stato condannato nel 1949. Perché José Giovanni, morto ieri a 81 anni, prima di diventare scrittore e regista, era stato un giovane delinquente nella Francia uscita martoriata dalla guerra (a cui lui stesso aveva partecipato nelle file della resistenza). Ma sarà proprio il suo impegno in letteratura e in cinema a salvarlo dal passato e a farne un autore non solo di successo, ma anche lodato dalla critica e premiato. I suoi romanzi d'argomento carcerario e gangsteristico, i suoi libri, fra cui quello autobiografico da cui trasse Mon père, insignito del Premio Paul Léautaud, sono numerosi e formano, come d'altronde i suoi film, un'opera sostanzialmente omogenea, che ebbe non poca influenza sulla letteratura e sul cinema di genere, in Francia e fuori di Francia. Basti pensare a Ultimo domicilio conosciuto (1969), con Lino Ventura e Marlène Jaubert, un ottimo film di malavita con personaggi ben costruiti e per molti versi affascinanti; a Il clan dei marsigliesi (1972), con Jean-Paul Belmondo e Claudia Cardinale, bella ricostruzione della vita malavitosa degli Anni 30; a Lo zingaro (1975), con Alain Delon e Annie Girardot, tratto dal suo romanzo Histoire de feu. Ma si potrebbero citare altri film, forse meno incisivi, anche più corrivi, ma sempre intrisi di quella visione pessimista della vita, quella malinconia profonda, un certo cinismo, un fatalismo congenito, che possono essere considerati i tratti caratteristici del suo cinema e della sua letteratura. Si pensi non solo a Il rapace (1968) con Lino Ventura, o a Due contro la città (1973) con Jean Gabin e Alain Delon, ma anche e soprattutto ad alcuni film tratti da suoi romanzi e da lui sceneggiati, come Il buco (1958) di Jacques Becker, Asfalto che scotta (1960) di Claude Sautet, Tutte le ore feriscono…l'ultima uccide (1966) di Jean-Pierre Melville. D'altronde José Giovanni, che era nato in Corsica nel 1923, prima di diventare regista era stato sceneggiatore e come tale fu uno degli scrittori di cinema più intensi e profondi di quel genere «noir» che tanta parte ha avuto nella storia del cinema francese, e prima ancora in quella del cinema americano.

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