Parthenope

Un film di Paolo Sorrentino. Con Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli, Gary Oldman, Silvio Orlando.
continua»
Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 136 min. - Italia 2024. - PiperFilm uscita giovedì 24 ottobre 2024. MYMONETRO Parthenope * * * - - valutazione media: 3,41 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Parthenope è Napoli e, insieme, Sorrentino

di francesca meneghetti


Feedback: 7591 | altri commenti e recensioni di francesca meneghetti
martedì 5 novembre 2024

Parthenope nasce in mare, in una baia di Posillipo, nel 1950, assistita, con la madre, da donne vestite di nero, mentre i parenti assistono dall’alto, in un palazzo (richiamo al film Novecento). Non è una scena realistica perché i primi esperimenti di parto in acqua, ideati da Michel Odent, risalgono agli anni ’80. Questa pignola osservazione per dire che essa ci mette in mano una chiave di lettura che è quella mitologica, evidenziata dalla locandina del film e dal nome assegnato alla bambina. Partenope era una sirena suicida (avendo fallito il compito di ammaliare Ulisse), il cui corpo fu trascinato dal mare presso il Castel dell’Ovo. Ritenuto essere appartenuto a una dea, divenne oggetto di venerazione. È il mito fondativo di Napoli, che si estende però anche a Capri (la seconda location del film di Sorrentino), considerata come la terra delle sirene: vista dal golfo, può ricordare il profilo di una donna coricata. Per certi versi si può dire che la protagonista è figura, o simbolo, di Napoli.
C’è un secondo elemento allegorico che si sovrappone alla sirena: quello del carro barocco che viene inquadrato all’inizio sul lungomare, e si trasforma nel baldacchino nuziale della casa di Achille Lauro, padrino della fanciulla, poi in carro funebre e alla fine nel carretto motorizzato dei tifosi di Maradona. La vita è un circo?
La bellissima Parthenope del film (Celeste Dalla Porta) non si suicida, ma a farlo è il suo doppio, il fratello (con cui intrattiene un rapporto al limite dell’incesto): buttandosi da una rupe proprio a Capri, forse per aver fallito il suo obiettivo di tener legata a sé la sorella (che quella notte si era concessa a Vicenzino (Dario Aita), amico di entrambi). Hanno giocato assieme da bambini ed, eroticamente, da ragazzi. Poi restano il dolore, i sensi di colpa, i tentativi di uscire da lutto. Parthenope ci prova alternando gli studi di antropologia (di cui diverrà docente) e le avventure sentimentali, in cui si butta da sirena ammaliatrice, esperta di seduzione e di erotismo, ma sempre cosciente del gioco che conduce. Si muove tra ambienti diversi dell’universo partenopeo: dalla Capri degli scrittori omosessuali, alle feste a bordo della Napoli tanto “bene” quanto grottesca, come quella che circonda il vescovo puttaniere e il tesoro di san Gennaro (scene molto provocatorie), fino ai bassifondi della miseria e agli ambienti camorristi. Qui, per altro, avviene una delle scene più forti del film: una giovane coppia, terrorizzata e nascosta sotto lenzuola bianche, viene scoperta e costretta ad accoppiarsi sotto gli occhi dei parenti appartenenti a fazioni opposte, intenzionate però ad accordarsi grazie a questo patto di sperma e di sangue. Impossibile comunque enumerare tutti i personaggi minori, fortemente caratterizzati in senso felliniano, come già nel film È stata la mano di Dio.
Dopo aver tentato e scartato la carriera cinematografica (e francamente questa divagazione, molto più grottesca che altri passaggi, mi pare un di più), Parthenope, incoraggiata da un docente universitario (Silvio Orlando) che fa le veci di un padre fragile e assente, si indirizza alla carriera universitaria che porterà avanti tutta la vita lontano da Napoli, senza sposarsi o avere figli. Ci ritorna con la pensione (Stefania Sandrelli), e pare finalmente accettare il tempo che è passato e riconciliarsi con il suo passato, i suoi sensi di colpa, il suo odio-amore per a città che è lo stesso di Sorrentino.
Il film procede con una narrazione sincopata: il regista pratica spesso l’arte della reticenza, cosa che gli consente di alludere più che mostrare, così come l’arte dei dettagli: i veli bianchi o colorati, i bikini appoggiati alle sedie, gli abiti da sirena di Parthenope. Accurata, come sempre, la rappresentazione degli interni e dei paesaggi straordinari di Napoli (con il mitico Castel dell’Ovo, tomba della sirena Partenope) e di Capri. Qualcuno ha osservato che assomigliano alla pubblicità di Dolce e Gabbana. Ma lo spot, comunque di alta qualità, è diretto dallo stesso Sorrentino…

[+] lascia un commento a francesca meneghetti »

Ultimi commenti e recensioni di francesca meneghetti:

Vedi tutti i commenti di francesca meneghetti »
Parthenope | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
Immagini
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 |
Link esterni
Scheda | Cast | News | Trailer | Foto | Frasi | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità