certo un film che vuole impressionare, Sorrentino sembra alla ricerca di idee piu che desideroso di comunicarle.
lo spettatore è di continuo messo di fronte a cambi di tonalita' , dovuti icerto n un film troppo lungo ,lento ,non accattivante.
senza alcuna presunzione cerchero' di esprimere le mie sensazioni
ecco allora penso che lo spettatore subisce scene atte a stuipire e spiazzare ,ma a mio avviso senza alcuna valenza artistica:
l' UNIONE inutile, dove i ragazzi che copulano appaiono spaventatii e in imbarazzo piu' di noi, a testimonianza di un eccessiva spettacolarita' ; confesso non ho capito!
camion di pulizia Vintage nel bel mezzo di un funerale, solo per evocare il colera ma senza senso; per contrapporre l'opulenza dei cavalli di bellomunno alla necessita' di igiene(?)
il miracolo di San gennaro sputtanato senza troppi preamboli (il cardinale schifoso, i fedeli dissacranti, il miracolo ridicolizzato)
il figlio mostro del docente che ci intristisce e basta;
inoltre il profilo della protagonista, a parte la bellezza che rappresenta, nelle azioni è delineato nel plot da scelte non facilmente condivisibili:
fa soffrire chi si innammora di lei, tralascia il suo primo amore colpevolizzandolo, si concede a avventure meno romantiche per altri fini , solo per provare qlk di diverso,
pratica un aborto mentre i genitori le chiedono un nipote, rinunciando alla vita familiare pur avendo goduto di una agiatezza non comune,
passa gli esami con merito e prosegue nella carriera spiazzando il docente che crede in lei, ma si mostra opportunista nel concedersi al cardinale diabolico, pur di perseguire il suo fine, lascia la citta' a sorpresa contraddicendosi, ricoprendo il ruolo di docente al nord ricalcando pero' in tutto il suo anziano docente di Napoli (senza metterci niente di suo quindi), sceglie di non tornare a Napoli condividendo quindi tutte le critiche della falsa Loren sparruccata , che inveisce sguaiatamente nei confronti del suo pubblico (improbabile e inutile)
credo che i primi piani della protagonosta non bastano per giustificare la lentezza del film
il ritratto splendido della citta' e del suo mare sono dejavu' come l'iimmancabile citazione del tifo calcistico (altra colpa dei napoletani)
cosa stai pensando - la frese topica che viene riproposta come una genialata resta una ripetizione cui nessuno può dare risposta, e non aggiunge nulla alla narrazione se non ribadire che la protagonista non ha un disegno , ma si lascia andare alle onde secondo gli umori del momento senza preoccuparsi degli altri intorno a lei.
egoista, distratta, dissacrante, senza cuore , sbadata, esibizionista, l'unico valore della sua vita resta il prof che le regala la cattedra, cui si aggrappa mettendolo anche a disagio in facolta', regalando voti agli esami, sfidando la sua fiducia.
per tutti questi motivi dopo 20 minuti ci si distanzia dal personaggio e dal fim , che nel suo insieme lascia tanto amaro in bocca, soprattutto pensando alla ricchezza della produzione , a tutti coloro che hanno lavorato a questo favoloso progetto, che avranno a loro volta subito i capricci e le visioni del regista , annuendo ad ogni orripilanza, nel tentativo di porgere un capolavoro.
Fellini , tanto evocato nel film ,a mio avviso curava invece molto lo spettatore, cercando lo stupore ma anche la piacevolezza dello spettacolo.
qui si assiste a una serie di citazioni ,assemblate a casaccio pur di inserirle , che non aggiungono nulla allo spettacolo in se' ma vogliono contribuire a offrire un mosaico sguaiato che riflette perfettamente chi la citta' la vede solo da lontano ma non riesce a comprenderla , ad apprezzarla. Peccato.
Infatti completamente Diverso è il feeling de La Grande bellezza, che abbiamo amato, e mi ha divertito la serie sky the Young Pope, per questo ho continuato a seguire Sorrentino, inseguendo il lato migliore e godibile dei sui film.
per esempio non ho apprezzato il suo libro (con lo scarafaggio in copertina) che contiene e anticipa diversi orrori dei suoi film , in primis la perdita di ritmo a meta' narrazione, ribadendo la volonta' di trattare male il pubblico -che sia lettore o spettatore - basta che ci sia ribrezzo, frasi e situazioni scomode, come uno scarafaggio (nono ho resitito a tenere il libro sul comodino, l'ho regalato)
parthenope è stato egregiamente confezionato e qui non si discute la qualita' del film, che certamente vale, ma si esprime modestamente una impressione a caldo , da non addetto ai lavori, sulle scelte stilistiche del regista.
forse il film vuoe essere anche un ritratto della femminilita' napoletana? NO GRAZIE
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