Anno | 2023 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Italia |
Durata | 136 minuti |
Regia di | Roberto D'Antona |
Attori | Roberto D'Antona, Annamaria Lorusso, Francesco Emulo, Alex D'Antona, Giulia Mesisca Alberto Fumagalli, Luca Gatta, Fabrizio Narciso, Nicole Blatto, Mirko D'Antona, Mirko Giacchetti, Luca Cagnetta, Paola Laneve, Natalia Moro. |
Uscita | giovedì 2 febbraio 2023 |
Distribuzione | L/D Production Company |
MYmonetro | 2,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 gennaio 2023
Un thriller ispirato a fatti realmente accaduti. In Italia al Box Office Hidden - Verità sepolte ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 24,3 mila euro e 15,6 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Nei pressi di un tranquillo paesino agisce un micidiale assassino seriale che uccide a più riprese delle donne indifese facendone poi scomparire i corpi. La scrittrice Nadia Coppola, socialmente impegnata, si interessa alla questione e unisce i suoi sforzi a quelli del giornalista Filippo Valenti cominciando a indagare con lo scopo di individuare l'assassino. L'ispettore privato Davide Olivieri, che collabora con la polizia, cerca con qualche fatica una sinergia con i due, sperando di arrivare a una soluzione. Intanto, Martin Berardi lavora in un'agenzia pubblicitaria, ma si ritrova coinvolto nelle diatribe familiari tra il proprietario e il suo figlio scapestrato. La vicenda di Martin e della moglie incinta subisce un'improvvisa e drammatica svolta, mentre l'assassino continua a uccidere, ma comincia a commettere errori e il cerchio su di lui si stringe.
Questo nuovo film di Roberto D'Antona, come sempre anche tra i protagonisti, è un thriller di buona fattura che si inserisce positivamente nel non ampio panorama del cinema di genere italiano.
La prima sequenza è esemplare per economia narrativa, per gestione della situazione e della subitanea svolta, nonché per come quest'ultima viene presentata. Nel prosieguo, il racconto, pur mantenendosi interessante, tende talvolta a sfilacciarsi e a dilungarsi. La descrizione dell'omicida, di cui conosciamo subito l'identità, è azzeccata, se non nuova. Di film sui serial killer ne sono stati fatti parecchi e i ritratti di questi assassini seriali sono stati i più svariati, declinati in ogni possibile tonalità. Questo però è comunque notevole e meritevole di attenzione, con la sua insistenza su particolari cupi e malati di buona efficacia drammatica, grazie anche alla convincente interpretazione di Francesco Emulo, che, dai toni umoristici di alcuni dei precedenti film di D'Antona (con cui collabora da anni), passa in questo caso a toni altamente drammatici e dimostra di saperlo fare.
C'è molta carne al fuoco dal punto di vista del racconto: il film percorre a lungo due linee narrative apparentemente separate e legate solo da un'unità di luogo, per poi farle convergere con una svolta narrativa forse un po' forzata, ma non banale. Ci sono diversi colpi di scena ben giocati e la storia si mantiene avvincente, anche se forse penalizzata da una durata eccessiva rispetto a quanto ha da raccontare. I crimini sono rappresentati senza compiacimento, con realismo ed efficacia, talvolta anche con una certa ferocia espressiva in modo da enfatizzarne drammaticamente la brutalità e il senso di profonda ingiustizia che li pervade.
La messa in scena presenta talvolta finezze e ricercatezze visuali, in un contesto espressivo sicuro e professionale e nell'insieme il film, benché non esente da alcune incertezze anche interpretative, tiene bene e rappresenta un consistente passo in avanti nella filmografia di D'Antona, sempre più varia e significativa. Tra gli interpreti, oltre ai citati Emulo e D'Antona, spiccano le prove di Annamaria Lorusso, che dà toni dolenti eppure determinati al suo ruolo di scrittrice alla ricerca della verità, e di Stefano Tiraboschi, efficace nella parte dell'ispettore alla caccia del killer. Da segnalare le musiche di Aurora Rochez, sempre appropriate e suggestive.
In un piccolo paesino del Nord stanno scomparendo delle donne. L'ipotesi è quella di un serial killer che le uccide e abusa del loro cadavere. Un giornalista locale e una scrittrice si mettono ad indagare mentre, in parallelo, un uomo ha problemi, al lavoro, col figlio del suo capo. D'Antona (anche interprete) confeziona un thriller credibile, ispirato a fatti reali.
Sono ormai 20 anni, più o meno dall'uscita di opere come Zodiac e Memorie di un assassino, che i film sui serial killer presentano un nuovo modo di raccontare - e quindi, di mettere in scena - le strutture più (a)tipiche della detective story, grazie a narrazioni sempre più centrate sull'analisi del male, e della sua deflagrante insondabilità. Quell'enfasi sui "grandi eventi" del racconto, ancora al [...] Vai alla recensione »
Dopo i 152 minuti di Caleb, in cui guardava al Dracula di Coppola, Roberto D'Antona ricalca l'opera di Fincher. Se7en, Zodiac, Millennium - Uomini che odiano le donne (con tanto di titoli di testa che tentano di rifare la clip/incipit del film) e Mindhunter. Lo fa nel novarese, con la crew abituale, in 136 minuti che dell'americano sono la versione in cosplay, una copia pauperistica, con dialoghi di [...] Vai alla recensione »