| Anno | 2021 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Polonia, Italia, Repubblica Ceca |
| Durata | 113 minuti |
| Regia di | Aga Woszczynska |
| Attori | Dobromir Dymecki, Agnieszka Zulewska, Jean-Marc Barr, Alma Jodorowski, Marcello Romolo Claudio Bigagli, Gennaro Iaccarino, Keshk Ibrahim, Cezary Kosinski. |
| Uscita | giovedì 29 giugno 2023 |
| Tag | Da vedere 2021 |
| Distribuzione | I Wonder Pictures |
| Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
| MYmonetro | 3,07 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 giugno 2023
Una coppia polacca, apparentemente perfetta, affitta una casa per le vacanze su un'isola italiana assolata. Una tragedia farà emergere i lati più bui della loro relazione. In Italia al Box Office Silent Land ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 17,8 mila euro e 9,9 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Anna e Adam sono una coppia polacca che sceglie per le vacanze una bella villa su un'isola in Italia. Sportivi e sofisticati, si godono le cene e le corse nella natura, isolandosi in un relax un po' robotico. Si lamentano però con il padrone di casa per la piscina che non funziona. Quando arriva un giovane operaio a ripararla, un incidente sconvolge la calma apparente del luogo e minaccia di rovinare il soggiorno dei due protagonisti.
È un film di distanze, l'esordio alla regia della polacca Aga Woszczynska. Distanze culturali come distanze di sguardi, che si fanno spesso gelide, si prolungano al limite dell'insostenibile, separano i luoghi dai corpi.
La storia ha un retrogusto malsano e mette sotto esame l'entitlement borghese più contemporaneo, di chi si arrocca nel proprio piccolo agio per ignorare la sofferenza altrui. Il teatro è una villa in cui qualcosa sembra mancare fin dal principio, e dove non c'è nemmeno l'edonismo sciagurato dei protagonisti di A bigger splash di Guadagnino, che aveva un impianto simile ma lo popolava di emozioni opposte: libere, sfrenate, collettive. Qui il privilegio è così dannatamente controllato e ragionevole, così privo di eccessi. Eppure lo sguardo di Woszczynska si mantiene severo, in una critica sociale forse un po' didascalica che però non fa sconti allo spettatore.
È l'inquadratura a renderci tutti complici, assieme ad Adam e al suo senso di colpa artificiale, assieme al sottobosco meschino di poliziotti e lavoratori del turismo locale che trattano il corpo di Rahim come delle foglie cadute nella piscina. Il lavoro sulla posizione degli attori nella scena dice tutto ciò che c'è da dire su sentimenti che vanno dal desiderio all'imbarazzo, dal disagio fino all'angoscia. Piani fissi, sound design penetrante, una rigidità che ricorda Haneke: lo straniamento è la cifra principale dell'opera, che sa essere ora voyeuristica, per come scruta i personaggi, ora offuscante, nel modo in cui li separa da ciò che osservano.
È una storia polacca, attraverso i suoi protagonisti (Dobromir Dymecki e Agnieszka Zulewska, che erano anche nel decorato corto Fragments della regista)? O italiana, in quel territorio che dell'ingombrante presenza migrante è divenuto il triste simbolo? In realtà nessuna dei due, perché l'analisi del film si ferma a un livello precedente, di una realtà europea abbastanza intercambiabile. La specificità, sembra dire Woszczynska, non ci salverà perché in fondo siamo tutti meschini allo stesso modo.
“Alla sua opera prima, Aga Woszczynska dirige un film misurato e composto, in cui l'eleganza formale determina non solo lo stile ma soprattutto il significato”: parole perfette, da specialista, con cui definisce questo film Chiara Barbo, critica cinematografica-sceneggiatrice-produttrice al di qua e al di là dell'oceano.
È il metaforico e manifesto finale a svelare, ove mai ce ne fosse bisogno, di quanto il peso della colpa con i suoi insinuanti effetti costituisca il vero sfondo del film dell'esordiente regista polacca. La vicenda di Silent Land prende le mosse da un semplice assunto, da una specie di semplicità narrativa che a prima vista costituisce uno scenario perfino consueto.
Un'isola italiana del Mediterraneo. Il mare, come ambientazione decisiva, è all'inizio trasparente e tranquillo, dai colori chiari, poi tempestoso e cupo, in accordo con gli umori in divenire. Questo lo sfondo per Anna e Adam, polacchi che hanno scelto di affittare una lussuosa villa, la cui piscina è però priva d'acqua, a causa di un guasto. Il proprietario vi porrà rimedio inviando sul posto un operaio [...] Vai alla recensione »
Il mare ha una forza misterio- sa nell'inquietante opera prima di Aga Woszczynska. La regista polacca prende di mira l'apatia dell'Europa davanti alle crisi umanitarie attraverso le vicende di una coppia polacca in vacanza in Sardegna. Immerso in un'atmosfera minacciosa, Silent land è un dramma a combustione lenta che attacca il concetto di libertà in una società corrotta che favorisce le élite.
Anna e Adam sono una coppia polacca benestante in vacanza su un'isola italiana. Mangiano, vanno a correre, fanno sesso, fino a quando un incidente mortale nella villa, sconvolge i loro equilibri. Pochi dialoghi. A parlare sono i loro sguardi, indifferenti verso chi è di classe sociale inferiore. Adam si sente in colpa, ma il suo è qualcosa di artefatto, gelido, straniato.
Adam e Anna sono belli e algidi. Arrivano dalla Polonia per trascorrere una vacanza estiva solitaria e rilassante in una bella villa con piscina affacciata sul mare della Sardegna. Infastiditi dal malfunzionamento della piscina, ne pretendono l'immediata soluzione costringendo il proprietario - che li invita, inutilmente, a godersi il mare e a considerare i problemi idrici dell'isola - a chiamare un [...] Vai alla recensione »
Nel suo debutto alla regia la regista polacca Aga Woszczynska realizza una piccata critica alla società borghese e alle sue fissazioni. L'idea posticcia di benessere, l'industria del turismo e il mito eteronormativo dell'uomo che deve salvare la situazione vengono messe alla berlina nel suo Silent Land. Adam e Anna si trovano in Italia per una vacanza ma l'isolata villetta in collina con vista mare [...] Vai alla recensione »
I morti che galleggiano in piscina non mancano al cinema, a cominciare da quello più celebre filmato da Billy Wilder, che più di 70 anni fa gli faceva pure raccontare che cosa fosse successo (e da lì in poi non si contano più nemmeno i morti che parlano...). In Silent Land non c'è un'anziana diva del cinema che rifiuta il proprio tramonto, ma una coppia polacca che arriva su un'isola del Mediterraneo [...] Vai alla recensione »