Anno | 2021 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 66 minuti |
Regia di | Giada Diano, Elisa Polimeni |
Attori | Lawrence Ferlinghetti . |
Uscita | giovedì 9 dicembre 2021 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Garden Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,42 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 3 dicembre 2021
Il ritratto intimo e ironico del poeta statunitense Lawrence Ferlinghetti. In Italia al Box Office Lawrence ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 2,4 mila euro e 715 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Un ritratto del poeta ed editore Lawrence Ferlinghetti, tra le figure più importanti della cultura americana del '900, scomparso lo scorso febbraio a 91 anni. Fondatore della libreria e casa editrice City Lights di San Francisco, con cui ha pubblicato, oltre alle proprie opere, quelle dei colleghi della Beat Generation e di altri autori; artista e animatore cultura della Bay Area; militante impegnato nelle battaglie per i diritti civili, il pacifismo e l'ecologismo. Seguito nella sua vita quotidiana dalle due registe, Ferlinghetti parla delle sue origini italiane, racconta la nascita della sua storica libreria, dialoga con il poeta Jack Hirschman e la poetessa Anne Woldman, illustra il suo lavoro e il suo instancabile impegno per la libertà d'espressione in campo artistico, politico e sociale.
Giada Diano ed Elisa Polimeni, traduttrice per l'Italia di Ferlinghetti e sua biografa, ed Elisa Polimeni, curatrice di mostre e retrospettive dedicate al poeta, restano in ascolto di dialoghi e versi, osservano e seguono l'artista e l'uomo e ne restituiscono la figura statuaria e al tempo stesso intima.
Qualsiasi visitatore di San Francisco sa che nel quartiere italiano della città, a North Beach, in via Columbus Avenue 261, all'angolo con Broadway Street, sorge da più di mezzo secolo una libreria piccola e molto animata che un tempo è stata il luogo simbolo della Beat Generation: City Lights, si chiama, ed è stata fondata nel 1953 da due italoamericana, Peter Martin e Lawrence Ferlinghetti, quest'ultimo diventato nel tempo una delle figure più significative della poesia americana del 900. Lawrence è un documentario dedicato a lui, a alla sua figura statuaria e bellissima, ai suoi versi e ai suoi quadri, alla sua storia artistica e militante e alla sua visione del mondo.
Girato a partire dal 2011, quando Ferlinghetti era già da anni una sorta di nume della Beat Generation, l'unico sopravvissuto a una stagione decisiva della storia artistica e soprattutto culturale degli Stati Uniti, il film alterna interventi del protagonista, scene di vita quotidiana, dialoghi con amici, reading di poesie, sequenze d'animazione che illustrano episodi passati accompagnano la lettura dei versi e mostrano i volti dei compagni di strada dello scrittore: Kerouac, Ginsberg, Borroughs, Corso, Orlowski, la stessa Anne Woldman.
Grazie all'occhio attento e affettuoso delle due registe, Ferlinghetti emerge come un intellettuale lucido e autoironico, un poeta dal verso travolgente, un artista dalle forme lineari e dai colori lucenti, capace con la sua figura quasi eroica (volto rubicondo, capelli bianchi, figura allampanata) di recuperare, proprio alla maniera di Ginsberg, la parola poetica come messaggio orale e la figura del poeta come coscienza controversa di una società.
Molti i passaggi del film poeticamente rilevanti - ad esempio il reading su cui si apre il film, in cui Ferlinghetti recita alcuni versi illuminanti: «Se vuoi essere un poeta, crea opere capaci di rispondere alla sfida di tempi apocalittici anche se significa sembrare apocalittico, [...] puoi conquistare i conquistatori con le parole. Se vuoi essere un poeta, scrivi giornali viventi, sii un reporter dallo spazio che invia dispacci a un qualche supremo editore capo che crede nella piena trasparenza e ha una bassa tolleranza per le strozzate - ma anche quelli più leggeri o malinconici, come il racconto delle origini italiane, delle manifestazioni a Oakland ai tempi della guerra in Vietnam o delle riunioni dei beat, tra vitalismo esasperato, problemi esistenziali, inaffidabilità, difetti diventati nel tempo bandiere di uno stile di vita.
La revisione autocritica della propria vita e della propria visione politica - libertaria, pacifista, ecologista, militante - Ferlinghetti la affida con grande umiltà agli scambi con Jack Hirschman, amico e poeta pubblicato dalla City Lights, anche lui scomparso nel 2021, vicino ai beat ma con il tempo sempre più critico nei confronti della loro rivoluzione giudicata troppo borghese. Gli affettuosi scambi fra i due amici rendono conto dell'apertura mentale di Ferlinghetti, della sua consapevolezza di essere parte di un movimento più ampio, di una storia della contro-cultura che attraversa decenni di storia americana e che è sempre andata incontro a fasi d'arresto e di crisi, di straordinaria creatività e resistenza.
Con la sua opera, il suo impegno, la sua lezione soprattutto umana, Ferlinghetti è stato un protagonista del secolo passato; ora che è morto, occorre trasformarlo in uno dei maestri del secolo in corso.
Pittore, poeta, romanziere, traduttore, editore della Beat Generation, Lawrence Ferlinghetti si racconta con grande libertà e ironia, spaziando dalle vicende personali - la faticosa ricerca delle radici, la scoperta delle origini bresciane, l'arrivo a San Francisco - a temi socio-culturali e politici come la nascita della celebre libreria City Lights, il fenomeno letterario di quegli anni, il dissenso [...] Vai alla recensione »
Scorre sullo schermo l'immagine di un poeta che legge la vita attraverso la parola, attraverso quella poesia che è "insurrezione", come incidentalmente ci mostrano le immagini di questo film che riattraversa la vita e i sentimenti di Lawrence Ferlinghetti. Giada Diano, sua biografa ufficiale, e Elisa Polimeni, che si è occupata in più occasioni soprattutto del lavoro pittorico del poeta italo-americano, [...] Vai alla recensione »
«In America esiste la libertà di parola per chi non ha niente da dire». Già. Ferlinghetti, leggenda beat, gira per San Francisco, nella libreria City Lights, chiacchiera con gli amici sopravvissuti (è morto nel 2021 a 102 anni) complici, come Hirschman, nel progetto: «Conquistare i conquistatori con le parole». Figlio di un traduttore bresciano e una portoghese sefardita, studi alla Sorbona, deve saggezza [...] Vai alla recensione »