Guida astrologica per cuori infranti

Una seconda stagione che conferma la piacevole leggerezza della prima, con una protagonista vulnerabile ma grintosa

Recensione di Claudia Catalli


Alice Bassi non ha ancora fatto pace con le stelle: porta avanti il suo programma televisivo sull'astrologia e nel frattempo prova a dimenticare il suo amore impossibile. Non sa che qualcosa sta per cambiare nella sua vita, a livello di lavoro e di amore.

Bentornata Alice Bassi, con la seconda stagione Netflix di Guida Astrologica per cuori infranti che si conferma lieve, spensierata e convincente come la prima.

Non cambia il mood della serie tratta dal bestseller di Silvia Zucca e diretta da Bindu Stoppani e Michela Andreozzi. È disimpegnata quanto basta per trattare con un sorriso tematiche anche importanti (gender gap, gravidanza, omosessualità, sorellanza, amori sul posto di lavoro e legami famigliari). I nuovi sei episodi di mezzora ciascuno (perfetti per un binge watching selvaggio) sviluppano con coerenza narrativa la trama della prima stagione: ora Alice è alle prese con il suo programma tv astrologico sempre più di successo e intanto s'impegna più che può a dimenticare il suo amore impossibile Davide Sardi (Michele Rosiello).

La aiutano i fedeli amici Paola (Esther Elisha) e Tio (Lorenzo Adorni), sempre più istrionico e convincente. Assumono più spessore i personaggi secondari, su tutti le fidanzate tradite, la gestante Cristina (Lucrezia Bertini) e l'algida Barbara (Euridice Axen), a cui è affidato un bel monologo sulla sorellanza. Curiosa la puntata sulla trasferta parigina, con l'incursione dell'esilarante esperto interpretato da Max Vado e con Emanuela Grimalda vestita e truccata da dama del Settecento. Scene comiche e bizzarre si alternano volutamente all'ordinaria routine quotidiana di chi lavora in un programma tv, ed è un mix che funziona.

Non ci sono picchi narrativi o exploit di regia, non si tratta di una seconda stagione che innova, stravolge o mira a stupire il pubblico ma, come "Stars of Love" (titolo del programma creato da Alice), a intrattenerlo piacevolmente, seguendo le vicissitudini di un personaggio che si conferma riuscito. Claudia Gusmano conosce a menadito la sua Alice e la interpreta donandole grinta ed energia, con una caratterizzazione convincente. Ci si affeziona presto a questa trentenne che si impegna nel suo lavoro ma si sente sfortunata nelle vicende amorose, come è facile empatizzare con una sceneggiatura che trasforma i difetti della protagonista in punti di vantaggio, raccontando tutta la forza di un femminile vulnerabile che tuttavia non si arrende mai.

Il linguaggio narrativo non è innovativo né rivoluzionario, ma sulla scia della convenzione sfida a suo modo i cliché restituendo al pubblico personaggi a tutto tondo (Alice e Tio, soprattutto) accanto a comiche esasperazioni la cui umanità in scrittura salva appena dal rischio caricaturale (l'ex Alberto e la conduttrice Marlin su tutti). Buona la seconda, in sostanza, che da brava serie romantica chiude con un pacifico happy end -benché telefonato - a rimarcare la dichiarata voglia di spensieratezza di una serie che, vale la pena ribadirlo, mira al puro intrattenimento al pari di prodotti internazionali di successo come Emily in Paris.