Agrodolce

Alcuni adolescenti che vivono a Cremona stanno cercando, tra speranze e disillusioni, la loro strada nella vita. Non è semplice come loro vorrebbero ma i legami che intrecciano tra di loro li aiutano ad affrontare il percorso in una fase storica in cui gli adulti non sono di grande aiuto.

Alessandro Prato, al suo primo lungometraggio totalmente autoprodotto, mostra un controllo del mezzo nonché un'abilità nel fare casting e poi nel dirigere gli attori che non molti film di esordienti possiedono.

Probabilmente tutto ciò deriva, oltre che da una professionalità fatta propria, anche dall'estrema vicinanza alla materia trattata. Prato non solo conosce i luoghi in cui gira vivendo a Cremona ma condivide sogni, cadute e risalite con i personaggi che porta sullo schermo.

Personaggi è un termine che però potrebbe risultare ambiguo in un film come questo. Perché di fatto siamo di fronte non a personaggi ma a persone. Prato lo sottolinea quando, quasi come segno di interpunzione, li mette a nudo chiedendo loro di confidarsi con lo spettatore con lo sguardo in macchina. È in questi momenti che emerge ancor di più il lavoro dei giovani protagonisti che non recitano ma dicono e vivono le loro battute.

Sulla tela di un quadro, sulle pagine di un libro, su un'aspirazione attoriale e su una vocazione (oltre che su un profondo bisogno di amore e di riconoscimento) si formano a poco a poco delle identità. Prato sembra ammonirci sul fatto che resta sullo sfondo un bisogno, più o meno espresso, di modelli di riferimento adulti che sono sempre meno presenti quando non intervengono in negativo o con sussiego e superficialità (l'editor e l'assistente alla regia ne sono due perfetti esponenti).

In un periodo storico in cui l'aggregazione di gruppo per conseguire ideali positivi sembra essersi dissolta nel solipsismo i protagonisti di questo film vanno in direzione contraria. Vogliono conquistarsi un futuro avendo qualcuno accanto con cui poterlo condividere conservando dentro di sé, come dice il claim di un altro film recente sull'adolescenza (Sami, Joe and I), più sogni di quanti la realtà ne possa distruggere. 