What's My Name: Muhammad Ali

Film 2019 | Documentario 165 min.

Regia di Antoine Fuqua. Un film Da vedere 2019 con Kareem Abdul-Jabbar, Bill Cosby, Jim Brown, Dick Cavett, Ossie Davis. Cast completo Titolo originale: What's My Name: Muhammad Ali. Genere Documentario - USA, 2019, durata 165 minuti. - MYmonetro 3,48 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi What's My Name: Muhammad Ali tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento venerdì 10 maggio 2019

La storia mai raccontata del grande sportivo.

Consigliato sì!
3,48/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 2,95
CONSIGLIATO SÌ
Una personalità che non si smette mai di conoscere raccontata con grande senso del ritmo e della narrazione.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 12 giugno 2019
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 12 giugno 2019

Muhammad Ali è una delle figure più iconiche dello sport: campione olimpionico e ”sportivo del secolo” ma anche instancabile attivista per il Black Power e gli afroamericani. Il documentario ne esplora le sfide, le vittorie e le sconfitte grazie alla narrazione dello stesso protagonista recuperata da materiali d’archivio del tutto inediti.

Ci sono personaggi dei più diversi ambiti (sport, cultura, politica, musica) di cui si finisce con il credere di conoscere tutto.

Perché li abbiamo visti in azione nei loro ambiti di appartenenza e perché ne abbiamo letto in cronache e reportage. Viene quindi da pensare, a chi ne è stato coevo, che l’“ennesimo” documentario su di loro possa essere utile praticamente solo per le generazioni successive che non ne hanno avuto una conoscenza diretta. Nulla di più sbagliato nel caso di questo corposo (ma mai noioso) documentario di Antoine Fuqua.

Muhammad Ali (mai chiamarlo Cassius Clay dopo la sua conversione all’Islam, da cui il titolo del film) viene seguito in tutto il suo percorso esistenziale e sportivo delineando il ritratto di una personalità complessa impossibile da incasellare in facili stereotipi narrativi. Chi ha di lui solo l’immagine del pugile che insultava gli avversari durante le conferenze stampa o li provocava abbassando la guardia durante i match ha una conoscenza estremamente parziale dell’uomo. Da tutto il materiale assemblato con grande senso del ritmo e del racconto da Fuqua emerge una personalità brillante e una mente acuta non solo in ambito atletico ma anche nel saper affrontare le interviste. A questo si aggiunge una particolare sensibilità verso la condizione degli afroamericani e le discriminazioni nei loro confronti.

La sua conversione all’Islam non fu una radicalizzazione tout court. Basta assistere al suo incontro con Martin Luther King per comprenderlo. Fu semmai un contributo alla battaglia che intendeva sostenere quando si chiedeva come mai per fare paura ai bambini si minacciasse l’arrivo dell’Uomo Nero. Anche l’Uomo Bianco sapeva come poter essere temibile ed incutere terrore. I suoi avi lo avevano sperimentato sulla loro pelle e lui lottava per il riscatto della propria razza.

Il mezzo erano anche i colpi che sapeva portare a segno con gli avversari sul ring, che diventavano ancor più carichi di potenza quando si trovava di fronte un avversario con il suo stesso colore di pelle ma troppo vicino al modello ‘zio Tom’. Fuqua sa bene come dosare vita privata e pubblica di un uomo che, già tremante per il morbo di Parkinson che lo aveva colpito, accese la fiaccola olimpica ad Atlanta nel 1996 sintetizzando in quel fisico segnato dalla malattia la costanza di un pensiero che restava ‘forte’ al di là delle apparenze.

Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli?
Powered by  
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 13 febbraio 2021
Riccardo Baiocco
Sentieri Selvaggi

What's my name. Nessun punto interrogativo, nessuna domanda. Anche solamente porla sarebbe stato l'equivalente di ammettere la possibilità di una risposta diversa da Muhammad Ali. Questo è il nome che rompe le catene che legano il suo possessore a un passato di schiavitù, a quel Cassius Marcellus Clay, schiavista del Kentucky che possedeva i suoi avi, in onore del quale era stato nominato.

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati