Anno | 2019 |
Genere | Fantasy, Drammatico |
Produzione | Messico, Qatar, Repubblica dominicana |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Joshua Gil |
Attori | Erwin Antonio Pérez Jiménez, Nereyda Pérez Vásquez, Virgen Vázquez Torres, Javier Bautista González Damián D. Martinez, Medardo Díaz Gutiérrez, Ofelia Díaz Gómez, Elías Ignacio Vargas, Gabino Ignacio Rosas. |
MYmonetro | 3,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 settembre 2019
Joshua Gil mette in scena l'apocalisse come riscatto degli ultimi e vendetta del Creato saccheggiato e offeso.
CONSIGLIATO SÌ
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In una piccola città dimenticata fra montagne coperte di alberi vivono un bambino e sua madre. La vita quotidiana è sconvolta da quando la città è diventata il crocevia della guerra tra militari e cartelli della droga. Date le poche opportunità di lavoro e la mancanza di soldi per trasferirsi altrove, la madre coltiva marijuana per i cartelli. Un giorno non fa ritorno dal lavoro. Distrutta dal dolore, la nonna manda il bambino nella foresta a pregare il sole, il vento e l'acqua, affinché la madre possa far ritorno indenne. Mentre i soldati arrivano e gli abitanti del villaggio si preparano allo scontro finale, la natura si manifesta in tutta la sua potenza.
Figurativamente bellissimo, questo film sembra alludere ad una sorta di giorno del giudizio per un'umanità che è solo violenza, odio e sopraffazione. In un bel paesaggio montano perennemente immerso nella nebbia gli abitanti di un villaggio lavorano per i narcotrafficanti coltivando le loro piantagioni. Sono costretti a lavorare per poco e vengono comandati col terrore.
Sparire, morire, forse sognare... Una madre, un bambino, la natura, il Messico. La madre scompare, il bambino va a cercarla, perdendosi nella foresta. L'acqua si tinge di rosso, in lontananza auto raggiungono una radura, alcuni uomini vengono giustiziati, i loro corpi bruciati. La vita dei campesinos è divisa tra la paura e il dolore: raccolgono marijuana per i cartelli, in un terreno insanguinato [...] Vai alla recensione »
Chiusura a effetto della Settimana della Critica, a effetti luminosi, fosforescenze, brillii stellati nello spazio convesso notturno quello di Sanctorum del messicano Joshua Gil (fuori concorso), a confermare il livello e lo spettro (e la spettralità) della selezione di quest'anno, tra parabole, melò, realismi, misteri, fino alla densità e alla stratificazione narrativa dell'ultimo, suggestivo film [...] Vai alla recensione »
Un cielo stellato pulsante, il movimento cosmico infinito, l'acqua che vibra, la terra, l'oscurità. Siamo già pienamente calati dentro una dimensione primordiale alla quale sentiamo - intimamente - di appartenere: buia perché uterina, ma anche luminosa, di quel biancore che riconosciamo proprio di ogni nascita o delle manifestazioni epifaniche. Sanctorum.