I Miserabili |
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Un film di Ladj Ly.
Con Damien Bonnard, Alexis Manenti, Djibril Zonga, Issa Perica.
continua»
Titolo originale Les Misérables.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Francia 2019.
- Lucky Red
uscita lunedì 15 giugno 2020.
- VM 14 -
MYMONETRO
I Miserabili
valutazione media:
3,96
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Nelle strade della Francia
di Emiliano Morreale La Repubblica
Una giornata di un nuovo poliziotto nei dintorni di Parigi, a Montfermeil. Un luogo che era anche stato, due secoli fa, quello dei Miserabili di Victor Hugo, donde il titolo del film di Ladj Ly, documentarista al suo primo lungometraggio di finzione. Il dato viene spiegato nel film stesso dai colleghi che accolgono il nuovo arrivato Stéphane, e non è l'unica cosa che vien detta chiara e tonda in questa prima parte, un po' schematica e piena di spiegoni. Apprendiamo che nel quartiere il traffico delle prostitute è in mano ai nigeriani, che Stéphane si è fatto trasferire per star vicino al figlio, che i colleghi che lo portano in giro sono uno scafato e una testa matta. Insomma, l'espediente del nuovo arrivato serve ad accompagnare noi spettatori in questo universo. Stéphane fa mille incontri, sfiora tragedie ma anche momenti surreali (il furto di un leoncino ad alcuni gitani). Intorno al gruppo dei tre poliziotti si intrecciano altre storie che poi, inesorabilmente, convergeranno. Il film è infatti assai scritto e strutturato, nonostante la sua apparenza cronachistica. La macchina a mano bracca i personaggi ma ogni tanto a dare man forte alla tensione (in uno stile un po' aggressivo da telefilm) arrivano una cupa musica di sottofondo e i droni. I quali, per la verità, troveranno una motivazione narrativa che ne giustifica la presenza, al contrario che in molto cinema corrente. Il rischio della semplificazione e degli schematismi, in un film del genere, è evidente, ma il regista mostra un notevole mestiere rendendo scorrevole il tutto. L'uso visivo dei palazzoni, la gestione di una coralità di storie, indirizzano il realismo da strada del film più dalle parti del genere che dell'inchiesta, ma senza esagerare con le bravate di regia come faceva il vecchio L'odio di Kassovitz. In fondo forse non dice niente di nuovo e semplifica, ma lo fa in maniera abbastanza avvincente. E se i poliziotti protagonisti sono tutt'altro che eroi, il film non li giudica, mantenendo una giusta distanza. E soprattutto li contorna di figure interessanti, dal "sindaco" del quartiere al religioso, dalle adolescenti ai ragazzini.
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