La casa di Aga

Film 2019 | Drammatico 107 min.

Titolo originaleAga's House
Anno2019
GenereDrammatico
ProduzioneKosovo, Francia, Albania, Croazia
Durata107 minuti
Regia diLendita Zeqiraj
AttoriArti Lokaj, Rozafa Celaj, Adriana Matoshi, Basri Lushtaku, Melihate Qena Laura Buna, Egla Ceno, Shengyl Ismaili, Molike Maxhuni, Rebeka Qena.
MYmonetro Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Regia di Lendita Zeqiraj. Un film con Arti Lokaj, Rozafa Celaj, Adriana Matoshi, Basri Lushtaku, Melihate Qena. Cast completo Titolo originale: Aga's House. Genere Drammatico - Kosovo, Francia, Albania, Croazia, 2019, durata 107 minuti. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Condividi

Aggiungi La casa di Aga tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento mercoledì 2 ottobre 2019

Un bambino alla ricerca costante del padre.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Scheda Home
Critica
Premi
Cinema
Trailer
Un ragazzo alla ricerca di un'identità in un film tutto al presente su cui pesa un tragico passato fuoricampo.
Recensione di Marianna Cappi
lunedì 4 novembre 2019
Recensione di Marianna Cappi
lunedì 4 novembre 2019

Aga è un ragazzino di nove anni che vive con la madre e altre quattro donne in una località montana e remota del Kossovo. Aga passa le giornate cercando di racimolare un po’ di soldi vendendo sigarette, ma ciò che più gli preme è mettersi un giorno alla ricerca del padre scomparso durante la guerra. Un’emergenza inattesa lo obbliga a chiedere aiuto al brutale Cera, un tizio della zona: è l’inizio di una serata che cambierà la sua vita, esponendolo alla conoscenza di una verità che non avrebbe mai potuto immaginare.

L’unità di tempo (una giornata) e di luogo (la casa delle cinque donne) che fanno da cornice al lungometraggio d’esordio di Lendita Zequiraj non devono ingannare e far credere che sia un film in cui accade poco.

Al contrario, l’abilità della regista è proprio quella di osservare il quotidiano riempirsi di peso, le chiacchiere futili nascondere odi atavici, il sempre uguale diventare, nel corso di una serata, per sempre diverso.

Unico maschio della compagnia, Aga è segretamente alla ricerca di un’identità, stretto in un’età di mezzo tra i giochi e le sigarette. Attorno a lui, la madre e le “zie”, di età diversa, si alleano e si scontrano in continui battibecchi, mettendo in discussione ogni cosa tranne la loro unione. Il film è tutto al tempo presente, al punto che le chiacchiere delle donne arrivano volontariamente a tediarci, riprese come sono senza le ellissi tipiche della finzione cinematografica. Ma è un presente sul quale incombe un passato pesante: il passato violento e tragico della guerra, che a tutte ha sottratto qualcuno o qualcosa.

Queste donne sopravvivono, come possono, e come possono scacciano indietro i loro fantasmi, lavorando senza sosta o gettando la loro intelligenza alle ortiche, in favore di una stupidità che distrae e inganna il tempo, ma anche di un umorismo un po’ cinico che le aiuta a guardare avanti.

L’umorismo e la violenza che emergono dai loro discorsi attorno ai peperoni da seccare, sono naturalmente anche lo specchio di una mentalità piena di contraddizioni e problemi che è quella dell’intera società kosovara, e la forma del film si adatta a questa situazione di confine e, a fronte di un contenuto altamente drammatico, non lesina sulle risate, sui colori caldi, e su inquadrature tipiche della commedia corale. C’è persino spazio per il sentimento, anche se deve trovare strane strade: ecco allora che Zdenka vuole bene a Aga, ma lo chiama con un nomignolo femminile, perché è alla sua bambina lontana che parla attraverso di lui, o ancora, nella macchina di Cera, nel buio della notte, Aga sperimenta il momento padre-figlio che non ha mai vissuto, e poco importa se Cera dice che “se fosse suo figlio lo caricherebbe di botte” perché l’ha detto e dunque l’ha preso in considerazione.

Il finale riporta l’ombra della tragedia collettiva e delle complesse conseguenze psicologiche individuali su questo squarcio di vita quotidiana e chiude con l’ingombrante ingresso della realtà storica un piccolo film che lascia sperare bene per il futuro professionale della sua autrice.

Sei d'accordo con Marianna Cappi?
Powered by  
NEWS
FESTA DI ROMA
lunedì 4 novembre 2019
Marianna Cappi

Dietro la quotidianità dei protagonisti, la regista nasconde lo specchio di un paese ferito. Ad Alice nella città.  Vai all'articolo »

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati