Il ritorno di Mary Poppins

Sì,Mary!!
La mia porta è sempre rimasta aperta affinché tu un giorno potessi apparire anche nel mio Cielo e il mio sogno di bambina stasera,si è riacceso come quelle fiamme dei lampioni..
Mary,è bello sapere che per noi il tempo è passato e che tu sei rimasta esattamente come eri..
Il tuo vento di cambiamento ancora una volta è un vento di speranza che fa scoprire i veri valori e soffia amore.
La magia nn si è persa:i costumi,le scenografie,le ambientazioni..nulla È cambiato!
Ho ritrovato anche la notte degli spazzacamini che ora accendono luce e guidano la strada...si,Mary..
Certo che Emily B. nn potrà mai essere Julie A. ...nessuna potrà mai essere uguale alla"vera" Mary. [+]

Sì,Mary!!
La mia porta è sempre rimasta aperta affinché tu un giorno potessi apparire anche nel mio Cielo e il mio sogno di bambina stasera,si è riacceso come quelle fiamme dei lampioni..
Mary,è bello sapere che per noi il tempo è passato e che tu sei rimasta esattamente come eri..
Il tuo vento di cambiamento ancora una volta è un vento di speranza che fa scoprire i veri valori e soffia amore.
La magia nn si è persa:i costumi,le scenografie,le ambientazioni..nulla È cambiato!
Ho ritrovato anche la notte degli spazzacamini che ora accendono luce e guidano la strada...si,Mary..
Certo che Emily B. nn potrà mai essere Julie A. ...nessuna potrà mai essere uguale alla"vera" Mary...
Avrei tanto sperato di rivedere il suo volto in quel palloncino rosso nel finale,ma nn importa!nel cuore Ho rivissuto tutto come se ci fosse Julie A.
Mi hai fatto scendere una lacrima di nostalgia,pensando ai miei Natale da bambina,alle persone che allora c'erano ed ora nn più,ai profumi delle feste che ora nn si respirano più..ma tu Mary sei magia e oplà la lacrima si trasforma in sorriso.
I tempi cambiano ma tu resti sempre"praticamente perfetta sotto ogni aspetto"!!! [-]

Il film va visto non pensando al grande classico del 1964 e al suo cast stellare. Emily Blunt ha incarnato la Mary Poppins dei libri, per sua stessa ammissione ispirandosi a quelli, anche se in alcuni casi ha ammiccato (specie nel finale) ad alcune movenze di Julie Andrews; bravo Lin-Manuel Miranda, che però non è (e si vede!) all'altezza di Dick Van Dyke - forse è lui uno dri punti deboli del film, purtroppo penalizzato anche dal pessimo doppiaggio di Giorgio Borghetti, troppo ammiccante e decisamente non adatto a doppiare anche le parti cantate. Per doppiare le canzoni di Mary Poppins, la scelta della brava Serena Rossi non è stata affatto adatta, troppo discordante dalla voce della Blunt. [+]

Il film va visto non pensando al grande classico del 1964 e al suo cast stellare. Emily Blunt ha incarnato la Mary Poppins dei libri, per sua stessa ammissione ispirandosi a quelli, anche se in alcuni casi ha ammiccato (specie nel finale) ad alcune movenze di Julie Andrews; bravo Lin-Manuel Miranda, che però non è (e si vede!) all'altezza di Dick Van Dyke - forse è lui uno dri punti deboli del film, purtroppo penalizzato anche dal pessimo doppiaggio di Giorgio Borghetti, troppo ammiccante e decisamente non adatto a doppiare anche le parti cantate. Per doppiare le canzoni di Mary Poppins, la scelta della brava Serena Rossi non è stata affatto adatta, troppo discordante dalla voce della Blunt. Un'altra storia, insomma, discreta, mada guardare senza pensare all'originale, altrimenti vi si stringerà il cuore per la nostalgia. Discreto, nulla più. [-]

Lungi da me ogni pregiudizio o che si voglia circa i pre-quel, se-quel, mid-quel e quel-che-è, è con cuore pesante e fiato corto che mi trovo a dover recensire il grande ritorno in scena della famosa tata fatata che ha incantato schermi e bambini lungo le generazioni dal '64 a Oggi. Quella che all'epoca si affacciava a Hollywood come una delle più travagliate e censurate opere disneiane, per lo stesso volere dell'autrice, poi premiate e celebrate in tutto il mondo, volta pagina a un nuovo capitolo, circa vent'anni dopo i fatti del 1906.

Di base penso: "Non fare il damsiano saputo e canuto, vivi e lascia fare, non la menà troppo alla ricerca del senso nei film, lasciati annà". [+]

Lungi da me ogni pregiudizio o che si voglia circa i pre-quel, se-quel, mid-quel e quel-che-è, è con cuore pesante e fiato corto che mi trovo a dover recensire il grande ritorno in scena della famosa tata fatata che ha incantato schermi e bambini lungo le generazioni dal '64 a Oggi. Quella che all'epoca si affacciava a Hollywood come una delle più travagliate e censurate opere disneiane, per lo stesso volere dell'autrice, poi premiate e celebrate in tutto il mondo, volta pagina a un nuovo capitolo, circa vent'anni dopo i fatti del 1906.

Di base penso: "Non fare il damsiano saputo e canuto, vivi e lascia fare, non la menà troppo alla ricerca del senso nei film, lasciati annà". Bene, con questo spirito "alleggerito" corro nel primo cinema libero e mi ci imbuco, aspettandomi: "Dai che questo è diverso".

Tutto parte con la presentazione di Londra negli anni della grande Depressione e i suoi abitanti (ci sono anche l'ammiraglio Boom e il tenente Binnacle - più vecchi di 20 anni, quindi all'incirca vicini al secolo di età, ma arzilli come l'avvocato Georges, n.d.r.), mentre la macchina da presa scende su Viale dei Ciliegi 17, la dimora del signor Banks.

Tutto è in subbuglio, Ellen la cameriera perde colpi e deve fare tutto da sola (la cuoca ci avrà lasciato o avrà cambiato mestiere?), l'erede Michael, genitore vedovo, sgarrupato, sommerso dai debiti e con tre bocche da sfamare deve scongiurare l'ipoteca sulla casa. Chi darà loro una mano? La sorella Jane è già troppo presa con i diritti per il lavoro e i diritti per le donne, la cuoca manco a parlarne, ci vorrebbe un miracolo.. Ed ecco, puntuale, scendere dal cielo, proprio Mary Poppins, candida, bellissima, giovanissima, pronta a prendere le redini e a riordinare i casini della famiglia (DE-JA VU?!?!?). Non con lo zucchero e "supercalifragilistichespiralidoso", stavolta, bensì con "stupendose" idee e tante, tante, tantissime......CANZONI.

Si, perché se vi piace il musical mezzo parlato, mezzo cantato (diciamo tutto cantato, dai), se siete fan sfegatati Disney (e quel che passa il convento, vi piace tutto), di Broadway impostato alla "Les Miserables" e nostalgici infoiati di Julie Andrews, ve lo garantisco, non rimarrete delusi. Non mi rivolgo ai bimbi, la cui purezza anagrafica, culturale, emotiva permette loro di rendersi molto più accessibili rispetto a un vecchio nostalgico rompiballe come il sottoscritto, bensì ai grandi, ai coetanei cresciuti con me, ai genitori che portano i loro bimbi al cinema. Ditemi, con tutta onestà, se l'avete già visto, V'è piaciuto? Non vi pare la copia sputata, modernizzata del classico originale? Vi ha lasciato qualcosa in più? Io vi lascio con questi indizi: gli spazzacamini diventano acciarini, Zio Albert lascia il posto alla cugina pazzoide Topsy, la signora dei piccioni cambia costume e diventa Angela Lansbury, venditrice di palloncini magici. Dick Vad Dyke cede il ruolo a... Dick Van Dyke! Di nuovo, ecco, c'è Colin Firth nelle vesti di un "lupo" arraffone e capitalista ingordo che corrompe i bambini e i clienti con le caramelle. Ultima chicca: se stringete i denti e ci credete fino in fondo, un pensiero felice vi farà levitare per il cielo, non scherzo, non è 'na figata?!

Ps: Se vi piacciono le canzoni lunghe, taaaaanto lunghe, correte al cinema, spendeteli 10 €, ve lo dice uno che a metà film, con un litro di acqua in circolo, non ce la faceva più, si è scapicollato in bagno, è tornato in sala dopo il legittimo tempo necessario per liberarsi e Mary Poppins era lì, ancora, sul palco, rosa confettosa, a dar fiato alle trombe!