Titolo originale | All these small moments |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Melissa Miller Costanzo |
Attori | Molly Ringwald, Jemima Kirke, Harley Quinn Smith, Brian d'Arcy James, Brendan Meyer David Joseph Craig, Roscoe Orman, Salena Qureshi, Sam McCarthy, Jazzy Williams, Derek Michalak, Spenser Granese, Connor Johnston, Elijah Boothe, Margot Steinberg, Charlie Oh, Evan Dominguez, Michael Neithardt, Annie Pettinga, Danelle Eliav, Vella Lovell, Nikiya Mathis, Jacqueline Antaramian, Maqueda Lewis, Tara Croft, Roman Costanzo. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,79 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 dicembre 2018
Un febbrile racconto di formazione che guarda, rinnovandolo, al cinema di John Hughes.
CONSIGLIATO SÌ
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Howie Sheffield è un liceale con un braccio rotto, un fratello minore al quale è meglio che butti un occhio, e una coppia di genitori che deve decidere se lasciarsi definitivamente o darsi un'altra possibilità. Il suo faro nella notte, in quest'anno turbolento, è una giovane donna molto più grande di lui, che incontra ogni mattina sull'autobus. Mentre cerca l'occasione di trovarsi da solo con lei, si ritrova a passare le ore di educazione fisica in biblioteca in compagnia di Lindsay, una coetanea della quale non aveva mai approfondito la conoscenza al di là delle dicerie e del pregiudizio.
L'opera prima di Melissa Miller Costanzo si apre su una bella sequenza di titoli di testa, illustrati ad acquerello, che subito sembra dirci che il tono sarà lieve e che dobbiamo mettere in conto la comparsa di un sentimento nostalgico, perché busserà alla porta presto o tardi.
Dice anche che l'ambientazione non è accessoria: questa è una storia newyorkese, di orti sui tetti dei palazzi, di mercatini improvvisati sulle scale di casa, di ristoranti e caffè dalle grandi vetrate trasparenti, che mostrano le vite degli altri anche a chi non le vorrebbe vedere.
Howie e suo fratello Simon sono gli adulti di casa, anche se non arrivano a trent'anni in due, mentre i loro genitori sono confusi, non si riconoscono più e non sanno se hanno voglia di tornare a farlo. Generazioni a confronto, dunque, ma anche maschi e femmine: mentre i suoi amici e coetanei sono teleguidati dagli ormoni, infatti, Howie sperimenta la sua singolarità pensando alla misteriosa Odessa (la Jessa di Girls), creatura idealizzata, immaginata mentre si fa la manicure o mangia pasticcini. Verrà per tutti il tempo del confronto, ma il più coraggioso sarà quello voluto da Lindsay, intensamente interpretata da Harley Queen Smith.
La presenza di Molly Ringwald dovrebbe richiamare alla memoria il cinema di John Hughes, che ha cresciuto una generazione scortandola attraverso le montagne russe emotive dell'adolescenza, le prime prese di posizione in materia di amore, sesso e rivendicazioni identitarie, ma in realtà i colori di questo esordio sono molto più cauti, il modello è quello prestampato del cinema indipendente che sfila con successo al Sundance film festival, e di vero coraggio se ne sente poco. Lo conferma l'incertezza del protagonista nel finale, quando su quel che è stato non ha granché da dire, soltanto un troppo facile "non so".