Anno | 2014 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 132 minuti |
Regia di | Ryan Murphy |
Attori | Mark Ruffalo, Julia Roberts, Jim Parsons, Matt Bomer, Taylor Kitsch, Jonathan Groff Denis O'Hare, Finn Wittrock, Remy Auberjonois, Joe Zaso, Frank Fortunato, Sean Meehan (II), Chris Sullivan, Armand Schultz, Jesse Newman, Alfred Molina. |
MYmonetro | 3,12 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 30 novembre 2014
Ambientato durante i primi giorni dell'epidemia di AIDS, il film è un racconto appassionato su Ned Weeks. Una commovente denuncia dell'ignoranza e della paura che portarono in tutto il mondo la piaga che oggi esiste. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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1981.Ned Weeks è uno scrittore ebreo americano gay che, al primo insorgere dell'epidemia dell'AIDS, si impegna perché la malattia non venga trattata con superficialità sia dall'ambiente medico che da quello politico. Fonda così il Gay Men's Health Crisis per sensibilizzare l'opinione pubblica e assistere gli ammalati. La sua attività, in pieno reaganismo, verrà ostacolata sia dagli etero che da una parte dei gay.
Larry Kramer scrisse (il passato remoto in questo caso è d'obbligo) "The Normal Heart" nel 1985 e il testo ha avuto più di 600 rappresentazioni in tutto il mondo. Ci sono però voluti decenni perché arrivasse una trasposizione cinematografica (a quest'opera la definizione film tv va decisamente stretta) nonostante i tentativi di star di peso come Barbra Streisand, John Schlesinger, Kenneth Branagh, Richard Gere e Ralph Fiennes. La spiegazione la si può cercare nella sua genesi e nella sua fonte d'ispirazione. Kramer ha sostenuto i diritti dei gay sin dall'inizio degli Anni Settanta ma non lo ha mai fatto piegandosi alle mode e agli imperativi del momento e questo, ivi compresa la critica allo stile di vita gay sul piano sessuale, gli ha procurato più di un'ostilità.
Ce l'ha finalmente fatta Eyan Murphy grazie alla consueta disponibilità fuori dagli schemi dell'HBO. Ned Weeks non è altro che il prestanome sullo schermo di Kramer a cui Mark Ruffalo offre un'interpretazione che ne coglie una vasta gamma di sfumature. Perché Weeks ha uno spirito battagliero che lo spinge a dire sempre quello che pensa sia che si tratti della comunità gay che delle autorità politiche o sanitarie (l'unica ad appoggiarlo è la dottoressa poliomielitica Emma Brookner). Kramer, come si è detto, non risparmia critiche alla promiscuità sessuale così come non teme di attaccare il sindaco di New York (gay non dichiarato) per la sua inerzia dinanzi al diffondersi della malattia. Weeks affronta anche l'ostracismo del gruppo che ha creato e lo fa con maggiore determinazione quando scopre l'amore per Felix, giornalista del New York Times.
È da questo legame profondo, che vede il partner colpito dall'AIDS, che trova la forza per opporsi a qualsiasi falsa coscienza ed affermare la necessità di combattere quello che all'epoca veniva ghettizzato come 'cancro dei gay' ed è poi divenuto uno dei flagelli di questo nostro tempo.
The normal heart è la trasposizione cinematografica della storia di Larry Kramer lo scrittore attivista gay che negli anni ottanta si attivò per creare la dovuta attenzione sull’epidemia dell’Aids. Diretto da Eyan Murphy e ottimamente interpretato da Mark Ruffalo, è un film con tante sfumature, la cui drammaticità di fondo viene ben bilanciata [...] Vai alla recensione »
Il film è l'adattamento per lo schermo del testo teatrale del 1985 di Larry Kramer, ambientato durante la prima grande diffusione del virus HIV in America. Si tratta di un'opera assolutamente importante, un vero e doloroso documento storico, che informa come la malattia si sia diffusa e su come ci si possa difendere, ma soprattutto si pone a paladino di una generazione che ha [...] Vai alla recensione »
Il film racconta in maniera cruda e senza esclusione di colpi l'avvento dell'AIDS passando attraverso le storie della comunità gay di New York duramente colpita dalla malattia. Un ruolo più defilato per la Roberts che non eccelle mai, mentre buona la prova di Ruffalo. Un film da vedere molto ben girato e sceneggiato. Voto: 7
Visto che in Italia non si mantiene memoria per le nuove di generazioni di quello che è successo negli anni '80 penso questo sia un ottimo film da far vedere nelle scuole. Grandi attori e sceneggiatura brillante. Ciononostante ho trovato questo film troppo veloce nel finale e senza una vera e propria conclusione.