Anno | 2014 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 56 minuti |
Regia di | Angelo Loy |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 4 maggio 2015
Un inedito sguardo su due realtà politiche molto diverse e sui ponti che gli uomini straordinari sanno gettare tra i mondi.
CONSIGLIATO SÌ
|
Touhami Garnaoui è stato il primo sindaco maghrebino d'Italiana. Un comune della Sabina ha riconosciuto il valore della sua partecipazione in prima persona alle questioni del paese e ha premiato la sua "lista solidale". Ma, al di là della poltrona in municipio, Touhami Garnaoui è soprattutto una persona con una storia fuori dal "comune", che si trova in un crocevia identitario e politico particolare, a cavallo tra due continenti.
Mentre il paese di adozione, il borgo di Tarano, sembra fermo nel tempo e lotta in ciabatte contro il trasferimento della sede comunale fuori dal centro storico, il paese natale di Touhami, la Tunisia, si avvia alle prime elezioni libere dopo più di un ventennio di regime di Ben Ali. Il nostro è nel mezzo, su entrambi i fronti, schierato in Italia con le anziane del paese, che intonano canti in dialetto durante i presidi notturni, e in Tunisia con i giovani che hanno dato l'abbrivio alle proteste di piazza e che si muovono con i mezzi veloci della video-documentazione e dei social network.
È un uomo e un ponte, tra geografie, epoche e generazioni diverse (le riprese nel quotidiano lo vedono alle prese con i nipotini, figli del regista suo genero), sulla cui schiena, tenuta dritta dai radicati princìpi ideali, scorrono le contraddizioni del reale e soprattutto della politica. Ecco allora che la lista solidale del candidato sindaco maghrebino s'imparenta con fazioni notoriamente xenofobe, che il suo spirito laico e progressista lo allontana istintivamente dalla componente islamista, che pure è parte (maggioriaria) della rivoluzione dei gelsomini, che un paesello reazionario lo accoglie e una città sulla strada per la libertà lo ferma ad un passo dall'urna.
Ma come in ogni buona storia, oltre alle contraddizioni che lo sfaccettano, a fare di un personaggio un protagonista è il ruolo attivo che lo vediamo rivestire, di contro ad una maggioranza silenziosa che si lascia trascinare degli eventi. E Touhami Garnaoui, allora, oltre che per le elezioni locali, è davvero il candidato ideale per un piccolo ma buon documentario come questo: collocato dal destino nel crocevia di traiettorie di cui sopra, non si accontenta di partecipare ma è un vulcano di iniziative. Dalla Tunisia in miniatura (mai realizzata ma progettata per anni) alla proposta di un Carnevale di Rio per prendere in contropiede i membri di Ennhada, agli interventi concreti in quel di Tarano, Touhami è l'emblema di un attivismo che parte dalla mente e dallo slancio vitale, che cavalca e anticipa il momento, che si rialza dalle (tante) frustrazioni, che forse non c'è più (suggerisce la panoramica cimiteriale) o forse aspetta solo il suo momento storico.