kinglc
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venerdì 8 agosto 2014
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nulla (o quasi) cambia rispetto al primo film...
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Tristemente mi tocca dare 2 stelle su 5 a questo film che rappresenta il secondogenito di James DeMonaco e della (ormai) serie dei The Purge. Per chi ha già visto il primo film parto con l'amettere che rispetto a quest'ultimo qui la musica è ben diversa, la regia e la fotografia infatti sono decisamente migliorate. Aimè la sceneggiatura non lo è, se nel primo i difetti maggiori risiedevano nei personaggi e nelle azioni da loro compiute, qui non cambia molto. Le reazioni umane forse sono più accettabili, ma ciò non toglie che James DeMonaco ci presenta fin dal primo minuto dei personaggi vuoti, poco interessanti ed a volte irritanti. Frank Grillo (grande interpretazione) rappresenta "il Sergente", un uomo armato fino ai denti che ha come unico obiettivo quello di vendicarsi per la morte del figlio durante lo sfogo; purtroppo il suo personaggio è afflitto da una brutta caratterizzazione alla Rambo, classico militare incazzato che non viene colpito da un proiettile manco per sbaglio, e che quando viene ferito con un grosso taglio sulla gamba continua a correre e massacrare come se nulla fosse.
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Tristemente mi tocca dare 2 stelle su 5 a questo film che rappresenta il secondogenito di James DeMonaco e della (ormai) serie dei The Purge. Per chi ha già visto il primo film parto con l'amettere che rispetto a quest'ultimo qui la musica è ben diversa, la regia e la fotografia infatti sono decisamente migliorate. Aimè la sceneggiatura non lo è, se nel primo i difetti maggiori risiedevano nei personaggi e nelle azioni da loro compiute, qui non cambia molto. Le reazioni umane forse sono più accettabili, ma ciò non toglie che James DeMonaco ci presenta fin dal primo minuto dei personaggi vuoti, poco interessanti ed a volte irritanti. Frank Grillo (grande interpretazione) rappresenta "il Sergente", un uomo armato fino ai denti che ha come unico obiettivo quello di vendicarsi per la morte del figlio durante lo sfogo; purtroppo il suo personaggio è afflitto da una brutta caratterizzazione alla Rambo, classico militare incazzato che non viene colpito da un proiettile manco per sbaglio, e che quando viene ferito con un grosso taglio sulla gamba continua a correre e massacrare come se nulla fosse. Tutti gli altri sono personaggi un po anonimi, che DeMonaco prova con tutte le sue forze a caratterizzare ma che proprio non riesce, i due sposini in crisi sono praticamente inutili per tutto il film, tanto che la morte di uno di loro non riuscirebbe ad intristire nemmeno una ragazzina dodicenne. La madre e la figlia invece sono lo yin e lo yang, la madre infatti è un personaggio piacevole e dalle reazioni apprezzabili (tranne quando ha un mancamento e rischia di far morire tutti quanti) mentre la figlia è quanto di più odioso ed inutile che ci sia, sempre a parlare, sempre a fare domande (molto spesso inutili) sempre a rompere i maroni al povero sergente....mi ricorda il figlioletto idiota del primo film. Per il resto beh, i "cattivi" sono interessanti, ma anche lì sono abbastanza anonimi e se non fosse per la caratterizaione estetica di alcuni (quello con la maschera su cui vi è scritto GOD, è una figata) sarebbero quasi invisibili. James DeMonaco ancora una volta da molto peso alla critica sociale, per tutto il film cerca di far capire in tutti i modi che lo sfogo rivela la vera identità delle persone, anche delle più improbabili (bellissima la scena del sororicidio), ed aggiunge anche delle fazioni socialmente opposte. I nuovi padri fondatori, uomini del governo il cui obbiettivo sembra quello di uccidere più persone possibili così da ridurre la popolazione. Ed i rivoluzioari guidati dall'improponibile nome di Carmelo. Purtroppo su quest'ultimo non posso dir nulla, nel film si vedrà sì e no per 5 minuti, e non resta di certo impresso nella mente per il suo carisma.
Ancora una volta mi duole dire: James DeMonaco...occasione sprecata. Date un cavolo di film di questa serie a Carpenter ed evitate di fare seguiti su seguiti che andranno lentamente ad ammazzare l'idea bellla ed originale dello Sfogo. Perché giuro che se il prossimo The Purge sarà una delusione come questi due, vado da DeMonaco e mi sfogo direttamente con lui...
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mickey97
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mercoledì 6 agosto 2014
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migliore del film precedente, buono lo svolgimento
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Chi se lo sarebbe mai immaginato che La Notte del giudizio avrebbe riscosso così tanto successo? Ebbene sì, James DeMonaco sorpreso da ciò realizza un sequel di gran lunga più convincente del film precedente, ricreando quell'atmosfera opprimente che è solita crearsi nella notte in cui tutto è permesso, in tale occasione Frank vuole vendicare la morte di suo figlio, una ex - coppia rimane per strada ed è costretta a vagare per le strade deserte mentre una madre ed una figlia vengono strappate dalla morte proprio da Frank. Quest'ultimo rappresentava l'unica ancora di salvezza, a cui aggrapparsi disperatamente per sopravvivere a quella terribile notte, la triste realtà dello sfogo che si sintetizza anche nel togliere di mezzo le mele marce delle società viene riprodotta per le strade con il supporto di quell'atmosfera da incubo mentre la tensione accresce sempre di più nello spettatore.
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Chi se lo sarebbe mai immaginato che La Notte del giudizio avrebbe riscosso così tanto successo? Ebbene sì, James DeMonaco sorpreso da ciò realizza un sequel di gran lunga più convincente del film precedente, ricreando quell'atmosfera opprimente che è solita crearsi nella notte in cui tutto è permesso, in tale occasione Frank vuole vendicare la morte di suo figlio, una ex - coppia rimane per strada ed è costretta a vagare per le strade deserte mentre una madre ed una figlia vengono strappate dalla morte proprio da Frank. Quest'ultimo rappresentava l'unica ancora di salvezza, a cui aggrapparsi disperatamente per sopravvivere a quella terribile notte, la triste realtà dello sfogo che si sintetizza anche nel togliere di mezzo le mele marce delle società viene riprodotta per le strade con il supporto di quell'atmosfera da incubo mentre la tensione accresce sempre di più nello spettatore. James DeMonaco questa volta scrive una sceneggiatura migliore, più sobria e razionale dello scorso film, buono lo svolgimento della vicenda, finalmente l'idea di fondo è stata sviluppata a dovere anche se il concetto di purificazione non lo condivido, non ci si purifica con l'omicidio bensì ci si macchia di un gravissimo peccato, questo è solo uno sfogo per chi è desideroso di vendetta o per chi vuole solo uccidere e prova piacere nel farlo, non è un modo per liberarsi dal male perchè chi uccide lo incarna decisamente. In questo film si fa nuovamente leva sulla disuguaglianza sociale mentre risulta alquanto agghiacciante la scena dei ricchi che si comprano le vittime, i nostri protagonisti si ritrovano costantemente fra la vita e la morte, Shame purtroppo perderà la vita ma sia la madre che la figlia grazie ad un Frank che alla fine non attuerà più la sua vendetta si salvano. Mancano 364 giorni al prossimo e molto probabilmente ci sarà La Notte del Giudizio 3 ma intanto per questo sequel DeMonaco ha fatto un buon lavoro.
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angelo bottiroli - giornalista
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martedì 5 agosto 2014
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di gran lunga superiore al primo
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Generalmente il secondo episodio di una (presunta) trilogia è sempre il peggiore dei tre film, eccezion fatta per Il cavaliere oscuro e il ritorno del re. Insieme a questi due rischia di entrare di buon diritto anche questo “Anarchia – la notte del Giudizio”.
Non sappiamo se ci sarà un terzo episodio, ma di certo, il regista James De Monaco alza l’asticella e se il primo “La notte del Giudizio” è stato un bellissimo film molto originale e frizzante, questo è decisamente superiore.
E di gran lunga, perché qui a fronteggiarsi non sono più o non soltanto le persone comuni, ma entrano in gioco molte altre categorie di persone.
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Generalmente il secondo episodio di una (presunta) trilogia è sempre il peggiore dei tre film, eccezion fatta per Il cavaliere oscuro e il ritorno del re. Insieme a questi due rischia di entrare di buon diritto anche questo “Anarchia – la notte del Giudizio”.
Non sappiamo se ci sarà un terzo episodio, ma di certo, il regista James De Monaco alza l’asticella e se il primo “La notte del Giudizio” è stato un bellissimo film molto originale e frizzante, questo è decisamente superiore.
E di gran lunga, perché qui a fronteggiarsi non sono più o non soltanto le persone comuni, ma entrano in gioco molte altre categorie di persone.
Non entriamo nei dettagli per non sciupare la suspence a chi non l’ha visto, ma diciamo soltanto che ai racconti delle persone normali che cercano di sopravvive nell’unica notte all’anno dove in America è ammesso di tutto e nessun reato, per 8 ore sarà punibile, nemmeno l’omicidio, il regista tratta sapientemente alcuni temi che rappresentano l’evoluzione del primo episodio.
Grandi implicazioni in un’introspezioni dell’animo umano che sono qualcosa di assolutamente imprevedibile.
L’attore principale è 51enne Frank Grillo al suo secondo film da protagonista principale assoluto dopo Disconnet ed autore tantissime personaggi di secondo piano in numerosi film, che è sufficientemente credibile nella parte, attorniato da numerosi attori semi sconosciuti, peraltro tutti a loro agio. Il regista infatti per questo film, come per il primo, non punta sui protagonisti, ma sulla trama, originale ed accattivante, per un film tutto da vedere.
Uno dei migliori sugli schermi in questo periodo.
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elgatoloco
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martedì 5 agosto 2014
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film anticapitalista, ma...
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Il film ha il merito della coerenza, essenso "fervidamente anticapitalista", il che, per chi scrive, è comunque un grande merito. Carmelo, il"ribelle"della situazione, è una sorta di Malcom X del postmoderno. Decisamente più debole del film di cui è il sequel(ma non ho visto il primo, dunque non posso imbarcarmi in paragoni, che comunque sarebbero impropri, se ben capisco, vista anche la diversità del cast),"The Purge"soffre dell'oscillazione tra horror, film d'azione e film apocalittico(diciamo così, ma in gran parte è vero)con velleità politiche e comunque ideologico-culturali. Talora, la sintesi(o invece confusione?)di generi non è positiva né feconda.
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Il film ha il merito della coerenza, essenso "fervidamente anticapitalista", il che, per chi scrive, è comunque un grande merito. Carmelo, il"ribelle"della situazione, è una sorta di Malcom X del postmoderno. Decisamente più debole del film di cui è il sequel(ma non ho visto il primo, dunque non posso imbarcarmi in paragoni, che comunque sarebbero impropri, se ben capisco, vista anche la diversità del cast),"The Purge"soffre dell'oscillazione tra horror, film d'azione e film apocalittico(diciamo così, ma in gran parte è vero)con velleità politiche e comunque ideologico-culturali. Talora, la sintesi(o invece confusione?)di generi non è positiva né feconda... El Gato
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veritasxxx
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lunedì 4 agosto 2014
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well done, james demonaco
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Squadra che vince non si cambia e, dopo il successo a sorpresa de "La notte del giudizio" dello scorso anno, riecco la nostra ipercivilizzata America del prossimo futuro alle prese con la notte dello sfogo, in cui ogni crimine è concesso per permettere alla popolazione di purificarsi una tantum dallo stress del difficile mestiere di cittadini modello. Cambiano i protagonisti ma il principio è lo stesso, anche se a differenza della prima parte, ambientata in un claustrofobico villone con tanto di saracinesche e impianto di sicurezza hi-tech, qui l'azione ha luogo per strada dove un gruppo di malcapitati guidati da un cazzutissimo sergente (Frank Grillo, e ogni riferimento al cognome è puramente casuale) cerca riparo dai colpi di abili cecchini, bande di spietati teppisti, camion del governo incaricati di ripulire i quartieri dai poveri e i diseredati e da ogni sorta di brutta gente.
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Squadra che vince non si cambia e, dopo il successo a sorpresa de "La notte del giudizio" dello scorso anno, riecco la nostra ipercivilizzata America del prossimo futuro alle prese con la notte dello sfogo, in cui ogni crimine è concesso per permettere alla popolazione di purificarsi una tantum dallo stress del difficile mestiere di cittadini modello. Cambiano i protagonisti ma il principio è lo stesso, anche se a differenza della prima parte, ambientata in un claustrofobico villone con tanto di saracinesche e impianto di sicurezza hi-tech, qui l'azione ha luogo per strada dove un gruppo di malcapitati guidati da un cazzutissimo sergente (Frank Grillo, e ogni riferimento al cognome è puramente casuale) cerca riparo dai colpi di abili cecchini, bande di spietati teppisti, camion del governo incaricati di ripulire i quartieri dai poveri e i diseredati e da ogni sorta di brutta gente. Allo scoccare delle sette di sera tutti sembrano diventare dei killer professionisti inclusi i nostri eroi, che attraversano indenni mezza città sopravvivendo a ogni tipo di attacco. E quando pensano di trovarsi al riparo dentro la casa di un'amica, le cose se possibile peggiorano visto che pure le casalinghe vogliono approfittare della temporanea impunità per farsi giustizia da sole. È un fim legato a doppio filo alle contraddizioni della società americana questo Anarchia, nella quale l'uso delle armi per proteggersi (o per fare fuori il vicino di casa antipatico quando si ha avuto una giornata storta) è un'istituzione che può risultare bizzarra a noi europei con una storia di millenni alle spalle, ma che nella patria dei padri fondatori è un vero e proprio problema sociale. Basti pensare alle regolari stragi nelle scuole da parte di qualche ragazzino preso di mira dai bulli del quartiere che va fuori di testa e si fa giustizia da solo come se fosse un suo diritto naturale. Un film che può risultare esagerato e lontano dal nostro universo, dove chi tiene una rivoltella nel cassetto del como' viene considerato un esaltato, ma che nel nuovo mondo è l'assoluta normalità. E immaginare che possano esistere dei ricchi che pagano delle bande di rastrellatori che vendono cavie umane per le loro battaglie di softair (ma con pallottole vere) e che si possa uccidere per divertimento, motivi religiosi o inalienabile diritto di cittadini di una nazione, dà da pensare e raggela più dell'aria condizionata sparata a 19 gradi della sala dove ho assistito a questo piccolo mostro di film. Che spaventa più di tanti horror fantascientifici, perchè potrebbe tranquillamente essere la realtà. Anzi, lo è, se avete la sfortuna di frequentare una scuola dell'ONU a Gaza. Fantastici gli effetti sonori che creano un'atmosfera da incubo e ci ricordano che lo sfogo è ancora in corso. Well done, James DeMonaco.
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filippo catani
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lunedì 4 agosto 2014
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un vero spreco
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Usa 2023. I nuovi Padri fondatori regnano ancora incontrastati negli USA e con loro continua ad essere portata avanti la notte dello sfogo ossia una notte all'anno in cui ogni crimine è permesso. Tre storie parallele finiranno per incrociarsi in questa notte.
Dopo lo straordinario successo de La notte del giudizio, girato con un budget ridottissimo e capace di portare a casa ottimi incassi, eccoci davanti al seguito che risulta essere assai deludente. La cosa che fa più rammaricare è che regista e sceneggiatori a mio avviso si trovano tra le mani una delle migliori idee di partenza da vari anni a questa parte per il genere futuro distopico ma la lasciano marcire.
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Usa 2023. I nuovi Padri fondatori regnano ancora incontrastati negli USA e con loro continua ad essere portata avanti la notte dello sfogo ossia una notte all'anno in cui ogni crimine è permesso. Tre storie parallele finiranno per incrociarsi in questa notte.
Dopo lo straordinario successo de La notte del giudizio, girato con un budget ridottissimo e capace di portare a casa ottimi incassi, eccoci davanti al seguito che risulta essere assai deludente. La cosa che fa più rammaricare è che regista e sceneggiatori a mio avviso si trovano tra le mani una delle migliori idee di partenza da vari anni a questa parte per il genere futuro distopico ma la lasciano marcire. O meglio hanno deciso di puntare tutto sulle sparatorie mentre rimangono appena accenati i risvolti politico-sociali che sarebbero la vera manna. Il film risulta essere una lunga sequenza di armi da fuoco sempre più grosse e che sparano sempre più proiettili senza che ci sia un minimo senso; infatti così facendo anche la parte "anarchica" o del caos risulta decisamente poco credibile. I dialoghi sono banali, i personaggi (eccezion fatta per quello di Grillo) sono tragicomici e la ragazzina risulta essere davvero troppo antipatica e saccente. In mezzo a tutto questo ci scappa anche una specie di Hunger Games in miniatura con visori notturni che ci proiettano quasi in un videogioco della Playstation. Insomma se questo è il sentiero i più che probabili seguiti rischiano di rovinare tutto così come successe con Saw: ottimo il primo episodio e poi l'idea venne completamente dilaniata da seguiti attenti solo alla trucolenza e al box office. E' vero che non si guarda mai l'orologio durante la proiezione però a questo punto se si deve sprecare così un'ottima idea di partenza tanto vale fare un onesto action con gli attori degni del genere.
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wwiwa
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domenica 3 agosto 2014
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adrenalinico
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Dopo aver apprezzato il primo mi è piaciuto anche questo: sono rimasta col fiato sospeso fino alla fine...
Terribile la scena dei ricchi che si comprano le vittime....
Da vedere
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miroforti
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sabato 2 agosto 2014
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anarchia - la notte del giudizio
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Ancora The Purge – e ancora Blumhouse: ormai la casa di produzione ha praticamente il monopolio dei film horror distribuiti nelle sale italiane, e solo la rinata Hammer tenta di fare un minimo di concorrenza. Sottolineo il fatto che Anarchia – La Notte del Giudizio sia una seconda volta perché non credo sia chiaro a tutti, e, cominciato il film, ci si rende conto che non dev'essere chiaro neanche a DeMonaco e compagnia: ancora una volta ci viene spiegato come l'America sia riuscita a evitare il collasso sociale istituendo dodici ore annue di massacri e follie sanguinarie, quanto bravi siano stati i Padri Fondatori a istituirle e come però non tutti siano proprio in accordo con lo Sfogo.
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Ancora The Purge – e ancora Blumhouse: ormai la casa di produzione ha praticamente il monopolio dei film horror distribuiti nelle sale italiane, e solo la rinata Hammer tenta di fare un minimo di concorrenza. Sottolineo il fatto che Anarchia – La Notte del Giudizio sia una seconda volta perché non credo sia chiaro a tutti, e, cominciato il film, ci si rende conto che non dev'essere chiaro neanche a DeMonaco e compagnia: ancora una volta ci viene spiegato come l'America sia riuscita a evitare il collasso sociale istituendo dodici ore annue di massacri e follie sanguinarie, quanto bravi siano stati i Padri Fondatori a istituirle e come però non tutti siano proprio in accordo con lo Sfogo. Il motivo di tutto ciò naturalmente è chiaro: permettere a coloro che non hanno vissuto la prima notte di pagare il biglietto per la seconda. Di conseguenza, Anarchia non è un sequel narrativo, ma solo tematico. L'approccio al primo film viene inoltre radicalmente rivisto: dalla scelta di puntare sulla guerriglia urbana al modo di trattare la critica sociale che il primo solo suggeriva. Di più, La Notte del Giudizio era un horror, Anarchia no: è un thriller con uno spavento e tre sequenze tese. Non sono numeri a caso. Ogni cambiamento apportato ha reso il film più debole e meno interessante: i Padri Fondatori succitati vengono definitivamente inquadrati come politicanti destroidi, togliendo loro l'aura di divinità guardiana che avevano nel primo episodio, mentre la lotta tra ricchi e poveri - tema compulsivamente dichiarato dal film - è affrontata in modo tale da suscitare tenerezza. Anarchia vorrebbe essere un film socio-politico, e forse il titolo non è solo la descrizione in negativo di ciò che succede per le strade, ma anche un suggerimento positivo per una soluzione sociale migliore (lo Stato non fa una bella figura nel racconto di DeMonaco). Purtroppo, è politica da bar, senza nessun tipo di criticità o approfondimento, e il maggior impegno ricercato si risolve nel versante diametralmente opposto, segnando il film con una superficialità indelebile. Se i ricchi uccidono i poveri sono cattivi, se i poveri uccidono i ricchi sono buoni, perché i ricchi sono cattivi. Da qui, l'appiattimento non è solo tematico ma anche morale (un passo indietro rispetto all'anno scorso), e affligge, forse in maniera leggermente minore, pure i personaggi. Non che le loro prove siano terribili, ma personalità e azioni di ognuno possono essere grosso modo predette dopo dieci minuti dalla presentazione. Il Sergente Leo Barnes (Frank Grillo, uno dei protagonisti del film) è colpevole fra l'altro di azzerare tutta la tensione del film, visto che passa due ore a giocare al fratello minore di John Rambo, e di fatto tutte le situazioni di pericolo sono risolte grazie alla sua sapienza guerraiola. Alla resa dei conti rimaniamo con qualche ricco e parecchi poveri in meno, lo Purificazione finisce e la bontà umana trionfa, in un'America che ricomincia il conto alla rovescia, in attesa – neanche a dirlo – de La Notte del Giudizio 3. Saremo prudenti.
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valerio1951
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giovedì 31 luglio 2014
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un utopia inverosibile
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Non si vince il male che alberga dentro di noi con sfoghi di violenza, inaudito solo pensarlo!!!! Film brutto e senza un minimo di senso!
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asdrubale03
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mercoledì 30 luglio 2014
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meglio del primo capitolo
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Questo nuovo capitolo è migliorato sotto molti aspetti rispetto al predecessore che risultavo un pò lento certe volte, questo è molto più muovimentato e molto più divertente ma mette meno ansia del primo.Finalmente in questo capitolo si riesce a capire cosa succede veramente nella notte del giudizio.
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