Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Roberto Minervini |
Attori | Sara Carlson, Colby Trichell, Tim Carlson, LeeAnne Carlson, Katarina Carlson Christin Carlson, Grace Carlson, Linnea Carlson, Bubba Gordan, Corrie Baldridge, Tiffany Means, Dustin Platt, Garrett Jones. |
Uscita | giovedì 5 dicembre 2013 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
MYmonetro | 3,73 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 aprile 2020
Sara, una ragazza religiosa e tranquilla, viene scossa da un nuovo sentimento per un ragazzo appena arrivato. Ha vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office Stop the Pounding Heart ha incassato 11,4 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Sara ha pochi anni e tanti fratelli educati in casa da mamma e papà, allevatori di capre in Texas. Figlia maggiore dei Carlson, Sara conduce una vita serena accudendo gli animali della fattoria, collaborando all'economia domestica e all'educazione dei suoi fratellini. La sua giovane vita è scandita dalle preghiere e dalla lettura della Bibbia, che commenta e argomenta con la madre e le sorelle. L'incontro con Colby Trichell, allevatore di tori e cowboy senza sella, turba la sua esistenza ordinata precipitandola in una crisi profonda. A scompigliarla è un sentimento nuovo che la conduce frequentemente davanti al recinto e al sorriso accogliente di Colby. Ma un giorno nel suo ranch, Sara scopre una coetanea più intraprendente e il suo cuore si ferma. Rifugiatasi nell'imperturbabilità bucolica del suo mondo, diventerà più grande attendendo il domani dentro un abito bianco.
Come nei migliori romanzi di formazione, Stop the Pounding Heart segue l'evoluzione della sua protagonista verso l'età adulta e dentro l'America rurale, che 'coltiva' un sentimento religioso e conservatore. Inchiodata a una realtà arcadica, che la madre predica e il genitore 'recinta', la giovane protagonista non sembra conoscere la fragile pesantezza dell'essere, seguendo una decisa traiettoria e una vita già scritta che ne ha fatto una buona cristiana. È a questo punto che Roberto Minervini, autore marchigiano 'emigrato' negli States, inserisce Colby Trichell, local cowboy ed espediente drammaturgico, che interromperà l'inerzia emotiva di Sara confondendo i confini e tutte le nozioni fino a quel momento apprese. L'amore diventa l'ineluttabile punto di fuga della protagonista che interpreta se stessa, emergendo da una favola pastorale da cui è escluso il mondo. Immerso in una natura malickiana, muta e osservatrice, Stop the Pounding Heart racconta un sentimento intenso, quanto più casto e silente, che non ha bisogno di dialoghi per dirsi. Perché Minervini scava nei volti auscultando i 'battiti del cuore' di Sara, calata in un rituale quotidiano che parla solo la parola di Dio. Lo sguardo del regista si allarga alla famiglia e alla comunità rurale texana che prega, spara e cavalca tori senza domarne mai la resistenza. E indomita è pure la natura umana che cede alla gelosia e al desiderio in un film 'incurante' del presente e concentrato sul passato remoto dell'entroterra.
Stop the Pounding Heart però è un passo avanti col suo silenzio da film muto che si dipana, all'interno delle sequenze, tra i primi piani e le aperture sul paesaggio. Al suo terzo lungometraggio, Roberto Minervini avvicina l'ordine sociale e familiare dei Carlson per 'registrare' la realtà, o meglio una precisa e morale visione di essa, senza nessuna preoccupazione didascalica. Sulla limpida voce della natura, che 'richiama' nella foresta la protagonista, fluttua impalpabile il suo volto, in cui un vissuto e una cultura si esplicano in modo diretto. Sull'impossibilità di tradurre la sua inquietudine in amore, si interrompe invece il film e decide il suo destino di donna.
Un meraviglioso ritratto di uno spaccato rurale texano. Il racconto di una delle tante possibili forme in cui affrontare la vita è al tempo stesso un inno alla forma di conoscenza per antonomasia: il dubbio. I dubbi dell’adolescente protagonista attraversano lo schermo per squarciare le certezze dello spettatore laico e progressista. Una famiglia che conduce una vita autentica e “naturale [...] Vai alla recensione »
Sara è un adolescente che vive con la sua famiglia in una specie di comunità autosufficiente Texana. Si istruiscono senza le scuole e si ispirano ai valori della Bibbia, mentre portano le loro attività di allevatori Quando entra in contatto col giovane Colby che alleva tori, per Sara qualcosa comincia a cambiare. Le sue certezze vengono messe in discussione.
Ci sono storie personali e professionali che in Italia disconosciamo, anche quando i protagonisti, nostri connazionali, dopo mille traversie riescono ad ottenere un'affermazione sulla scena internazionale. Tra queste storie spicca quella di Roberto Minervini, regista di tre film che hanno fatto il giro del mondo. L'ultimo, Stop the Pounding Heart, è andato a Cannes, nella selezione ufficiale, Fuori [...] Vai alla recensione »
Una donna mortalmente malata alla ricerca di un misterioso guaritore messicano che potrebbe salvarla. Un bambino abbandonato a se stesso che crea un mondo quasi fantastico per sopravvivere. The Passage e Low Tide , di Roberto Minervini, erano i primi due film di una trilogia ambientata dal regista marchigiano in una zona rurale poverissima dell'East Texas, entrambi ispirati da e girati con esponenti [...] Vai alla recensione »
Texas rurale ai nostri giorni. La famiglia Carlson si mantiene allevando capre e radicando la quotidianità nei principi della Bibbia. Nutrita di fede e prole vitale, aderisce a suo modo alla comunità di appartenenza, di cui anche la monta dei tori è parte integrante. In tale contesto si distingue Sara, una delle figlie adolescenti dei Carlson. Il suo incontro con il giovane Colby Tricell - cowboy da [...] Vai alla recensione »
Circolano, nella casualità e nel disordine che caratterizza in Italia la distribuzione dei film migliori ma non sostenuti da grandi case, due piccoli capolavori di un cinema che è insieme italiano e internazionale, esemplare di un modo di lavorare nuovo, non corrotto da quegli imperativi della ricchezza e dell'apparenza che sono forieri da sempre, almeno in arte, di opportunismo e superficialità.