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Ultimo aggiornamento lunedì 13 novembre 2017
Un documentario sulla ex caporedattore di Vogue Paris e fashion stylist Carine Roitfeld.
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CONSIGLIATO NÌ
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Carine Roitfeld è una regina senza corona. I francesi, e non solo, la conosco meglio come CR, la sigla con cui ha firmato gli editoriali di Vogue Paris per ben dieci anni. Nel 2012, CR diventa anche il nome della prima rivista di proprietà assoluta della Roitfeld, "CR Fashion Book". Il documentario di Fabien Constant sull'ex modella e giornalista, stilista e fashion editor (lei stessa confessa di avere sempre qualche difficoltà al momento di dover rispondere della sua professione, dovendo scegliere tra le molte attività) riprende la nascita della nuova rivista, che coincide con la venuta al mondo di Romy, la prima nipotina di Carine, figlia di Julia Restoin.
È dunque un momento di grandi novità per la protagonista di questo ritratto: deve dimostrare che il suo nome è ancora sinonimo di creatività, convincere i più grandi fotografi a lavorare per lei (nonostante la guerra aperta degli ex capi della Condé Nast), imparare a mandar giù il forfait di una modella a poche ore dallo shooting.
Sul fronte pubblico, sarà un successo su tutta la linea. Tom Ford, di cui è stata la musa, Bruce Weber, Karl Lagerfeld, Donatella Versace: sono tutti dalla sua parte. E chi le volta le spalle, costringendola a trovare nuovi e più sconosciuti collaboratori, fa in realtà la sua fortuna, perché la moda ha continuamente bisogno di novità, il cambiamento è nel suo DNA.
Vediamo così la cosiddetta regina del porno-chic optare per un neonato in copertina, decisa a fare della propria rivista uno specchio della propria personalità e della propria vita (la stessa Julia era stata fotografata da piccola niente meno che da Mario Testino); ne seguiamo le riunioni con gli assistenti, le incursioni sul set, le frequentazioni con Riccardo Tisci, James Franco, Beyoncé. Ne ammiriamo l'abilità di raccontare per immagini e anche l'aplomb con cui inscena le grandi ridicolaggini della fotografia di moda (la modella che posa da rivoluzionaria con un abito di alta sartoria). Sorridiamo della distanza siderale che separa lei e Lagerfeld, alle prese con un passeggino, dall'immagine tradizionale dei nonni devoti.
Quello che il documentario non dice è la ragione per cui Carine Roitfeld ha lasciato Vogue Paris, in seguito alle polemiche suscitate da un suo servizio che utilizzava delle bambine in pose giudicate troppo provocanti. Ma non è difficile ipotizzare che una delle ragioni dietro questo film, e dietro la coincidenza con la nascita di Romy Nicole, sia anche la volontà di CR di ripulire la propria immagine e di difendersi indirettamente dalle accuse, raccontandosi come mamma oltre che come regina di moda e lusso.
Si esce dalla proiezione con la consapevolezza di aver assistito ad un tentativo di monumentalizzare la propria vita anche quando essa non si presenta nè eroica nè esemplare per i posteri.Gep Gambardella in the great beauty dice cose insuperabili sull' amica che riesce a far tutto e si presenta esausta e indistruttibile.Gambardella smonta il castello di carte ad una ad una e [...] Vai alla recensione »
La rutilante vita professionale di Carine Roitfeld, per dieci anni, dal 2001 al 2011, alla guida di Vogue Paris e poi creatrice della rivista CR, scorre nelle immagini levigate del documentario di Fabien Constant Mademoiselle C. Dietro le quinte delle sfilate, durante i servizi fotografici, negli incontri con gli stilisti di fama mondiale e nelle descrizioni di chi la conosce bene, Roitfeld si muove [...] Vai alla recensione »