flyanto
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martedì 25 dicembre 2012
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l'omertà per non tradire
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Thriller diretto ed interpretato da Robert Redford in cui si racconta di un avvocato che, in seguito all'arresto di un' ex compagna appartenente ad un gruppo pacifista radicale negli anni giovanili, si trova costretto a dover saldare un conto del suo oscuro passato dopo aver vissuto per molti anni in latitanza e sotto falso nome. La verità verrà ovviamente a galla alla fine, collocando nella giusta posizione la vita dei singoli protagonisti coinvolti nella vicenda. Abbastanza nel complesso prevedibile man mano che la trama si dipana, questo film però (il cui titolo originale "The company you keep" del romanzo da cui è tratto risulta peraltro molto appropriato) ha il merito di essere stato molto ben diretto da Redford, il quale riesce a proporre un ritmo ben scandito, incalzante e pertanto avvincente per lo spettatore che lo guarda.
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Thriller diretto ed interpretato da Robert Redford in cui si racconta di un avvocato che, in seguito all'arresto di un' ex compagna appartenente ad un gruppo pacifista radicale negli anni giovanili, si trova costretto a dover saldare un conto del suo oscuro passato dopo aver vissuto per molti anni in latitanza e sotto falso nome. La verità verrà ovviamente a galla alla fine, collocando nella giusta posizione la vita dei singoli protagonisti coinvolti nella vicenda. Abbastanza nel complesso prevedibile man mano che la trama si dipana, questo film però (il cui titolo originale "The company you keep" del romanzo da cui è tratto risulta peraltro molto appropriato) ha il merito di essere stato molto ben diretto da Redford, il quale riesce a proporre un ritmo ben scandito, incalzante e pertanto avvincente per lo spettatore che lo guarda. Rivedere, poi, sullo schermo attori ed attrici quali, per esempio, Robert Redford stesso e Julie Christie, segnati dal tempo ma sempre affascinanti nei loro volti non ritoccati e nella loro recitazione misurata da vecchia scuola, risulta essere un piacere ed un motivo di profondo apprezzamento.
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renato volpone
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martedì 25 dicembre 2012
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rivoluzionari ancora in forma dopo 30 anni
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Non si capisce bene dove Redford voglia andare a parare. Si riesumano vecchie storie: la guerra del Vietnam e i Weather Underground revolutionaries, un gruppo di giovani studenti che protestavano contro la guerra, prima pacificamente e poi con azioni violente. Il regista non prende mai la parte del governo o dei rivoluzionari, racconta solamente una storia altamente improbabile, prendendosi beffa dell’FBI che deve inseguire un giovane ed inesperto giornalista per trovare delle prove dopo 30 anni dai fatti avvenuti. Ad esempio non si capisce perché una donna comune che apparteneva ad un gruppo che in una rapina in banca aveva ucciso una persona improvvisamente si ravvede e decide di costituirsi, ma l’FBI arriva prima e l’arresta.
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Non si capisce bene dove Redford voglia andare a parare. Si riesumano vecchie storie: la guerra del Vietnam e i Weather Underground revolutionaries, un gruppo di giovani studenti che protestavano contro la guerra, prima pacificamente e poi con azioni violente. Il regista non prende mai la parte del governo o dei rivoluzionari, racconta solamente una storia altamente improbabile, prendendosi beffa dell’FBI che deve inseguire un giovane ed inesperto giornalista per trovare delle prove dopo 30 anni dai fatti avvenuti. Ad esempio non si capisce perché una donna comune che apparteneva ad un gruppo che in una rapina in banca aveva ucciso una persona improvvisamente si ravvede e decide di costituirsi, ma l’FBI arriva prima e l’arresta. Vabbè lasciamo tutto alla libera fantasia, Redford comincia una fuga per scagionarsi e incontra tutti i componenti dell’ex gruppo. Il film non annoia, anzi ha dei buoni ritmi, ma si perde in mille piccole storie che sono difficili da ricollegare e darvi un senso. E’ tutto troppo facile come quando il protagonista braccato dall’FBI butta il cellulare su un van che esce da un posteggio e li depista. Il racconto in sé potrebbe essere un avvertimento per i giovani di oggi che manifestano contro il potere, un avvertimento di non diventare violenti sennò tra trentanni comunque ti beccano. Davvero poco per fare un bel film. Peccato un’altra occasione persa.
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barone di firenze
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domenica 23 dicembre 2012
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w i democratici u.s.a.
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Finalmente un Thriller senza revolverate, Redford ha riprodotto quell'America democratica che voleva divincolarsi dai guerrafondai dalla lobby delle armi, da Repubblicani oltranzisti e dal mito degli U.S.A capo mundi, centre che abborrava la guerra del Vietnam nata solo per la paura fottuta dei Repubblicani del comunismo che li ha portati a proteggere il regime fantoccio di Kao Ky, loro ci credevano, come ci credevo io, essendo un po’ più giovane di Redford e un po’ più vecchio di Susan Sharandon, in Italia manifestavano al grido di Americani “Go Home” osannando il vecchio capo del Vietnam del Nord Ho Chi Min. Sono rimasto sorpreso dal passare del tempo per la Giulie Christie che ricordavo della veste di Lara nel dottor Zivago perché in quella faccia rugosa si è specchiata la mia.
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Finalmente un Thriller senza revolverate, Redford ha riprodotto quell'America democratica che voleva divincolarsi dai guerrafondai dalla lobby delle armi, da Repubblicani oltranzisti e dal mito degli U.S.A capo mundi, centre che abborrava la guerra del Vietnam nata solo per la paura fottuta dei Repubblicani del comunismo che li ha portati a proteggere il regime fantoccio di Kao Ky, loro ci credevano, come ci credevo io, essendo un po’ più giovane di Redford e un po’ più vecchio di Susan Sharandon, in Italia manifestavano al grido di Americani “Go Home” osannando il vecchio capo del Vietnam del Nord Ho Chi Min. Sono rimasto sorpreso dal passare del tempo per la Giulie Christie che ricordavo della veste di Lara nel dottor Zivago perché in quella faccia rugosa si è specchiata la mia. Molto bravi tutti gli interpreti spettacolare il giovane giornalista e il vecchio Nick Nolte un film assolutamente da vedere .
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micheleste
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sabato 22 dicembre 2012
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bellissimo!
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dibbi
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venerdì 21 dicembre 2012
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che recensione è?!
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Non ho ancora visto il film, ma una domanda sorge spontanea: chi ha scritto la recensione??? Non si capisce nulla, ma proprio nulla, della trama! Kafkiano direi!
L'italiano questo sconosciuto!!!!
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opidum
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domenica 16 dicembre 2012
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estremamente fiacco
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visto 3 ore fa al festiva noir di courmayeur.
niente azione.
niente tensione.
si passa in continuazione da un posto all'altro.
il giornalista d'assalto shia le bouf non si capisce proprio come faccia a risolvere tutto in quattro e quattro otto.
finale consolatorio e appiccicato con il chewingam.
peccato perchè il cast è stellare.
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gianni barbanera
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giovedì 6 dicembre 2012
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redford un grande ma il salto della staccionata no
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E' stato uno degli avvenimenti della 69° Mostra del Cinema di Venezia, il film di Robert Redford "The Company you keep" e la sua presenza, timida e impacciata, nonostante la grandezza del suo personaggio. Redford si cimenta con uno dei suoi temi preferiti: il film di denuncia sociale, una storia vera di un gruppo terroristico che operava negli anni '70 negli Stati Uniti e che poi si è perso nell'oblio del tempo. Riaffiorano le vicende, le storie, le incomprensioni del gruppo per via di un giovane giornalista che caparbiamente si mette a scavare sul fatto. E' tutto interessante, tutto ben fatto tranne che alcune prove muscolari di Redford che alla sua veneranda età (76 anni) non stanno in piedi.
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E' stato uno degli avvenimenti della 69° Mostra del Cinema di Venezia, il film di Robert Redford "The Company you keep" e la sua presenza, timida e impacciata, nonostante la grandezza del suo personaggio. Redford si cimenta con uno dei suoi temi preferiti: il film di denuncia sociale, una storia vera di un gruppo terroristico che operava negli anni '70 negli Stati Uniti e che poi si è perso nell'oblio del tempo. Riaffiorano le vicende, le storie, le incomprensioni del gruppo per via di un giovane giornalista che caparbiamente si mette a scavare sul fatto. E' tutto interessante, tutto ben fatto tranne che alcune prove muscolari di Redford che alla sua veneranda età (76 anni) non stanno in piedi. Fughe spericolate, salti della staccionata, una figlia giovanissima che sarebbe stata più adatta a fare la nipote, sono le note stonate del film che danno una venatura posticcia alla pellicola che si vorrebbe rigorosamente aderente alla realtà ... Forse oggi Robert Redfort dovrebbe concentrare i suoi sforzi più per organizzare il suo seguitissimo Sundance Festival che per confezionare prodotti che non lasciano di certo il segno ...
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cinemascoop.altervista.org
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sabato 8 settembre 2012
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il film dei no-global
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Il settantacinquenne attore e regista americano si è affacciato in laguna (per la prima volta) ed ha presenziato alla proiezione della sua ultima fatica. Pur essendo fuori concorso, "The Company You Keep" ha attratto le attenzioni di pubblico e mass-media sia per il fatto che Redford non era mai sbarcato al lido prima d’ora sia per il cast di grande glamour. Che il tutor del Sundance Film Festival fosse politicamente schierato a favore dei Democratici era cosa già nota; nella conferenza stampa di presentazione il regista ha anche motivato il suo appoggio alla candidatura di Obama per le prossime elezioni presidenziali. Le idee politiche di Redford sono spudoratamente e candidamente manifestate anche nel suo film.
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Il settantacinquenne attore e regista americano si è affacciato in laguna (per la prima volta) ed ha presenziato alla proiezione della sua ultima fatica. Pur essendo fuori concorso, "The Company You Keep" ha attratto le attenzioni di pubblico e mass-media sia per il fatto che Redford non era mai sbarcato al lido prima d’ora sia per il cast di grande glamour. Che il tutor del Sundance Film Festival fosse politicamente schierato a favore dei Democratici era cosa già nota; nella conferenza stampa di presentazione il regista ha anche motivato il suo appoggio alla candidatura di Obama per le prossime elezioni presidenziali. Le idee politiche di Redford sono spudoratamente e candidamente manifestate anche nel suo film. Il biondo e rugoso attore americano ha diretto una pellicola di denuncia contro gli eccessi del capitalismo imperante. Una storia No-Global. Il malcelato obbiettivo di fondo è quello di mostrare il lato cattivo del Governo che “mandava” i giovani alla guerra (a quell’epoca c’era il Viet-Nam) mentre i pacifisti che all’inizio protestavano con metodi non violenti vengono apertamente giustificati anche se arrivarono a strumenti di vero terrorismo come attentati dinamitardi e atti di deprecabile violenza che portarono perfino ad omicidi. Susan Sarandon ora è una madre di famiglia ma viene fermata e arrestata proprio per quegli episodi terroristici avvenuti trent’anni prima. Si scopre che la stessa era in procinto di confessare la sua colpevolezza ed inoltre, grazie alle indagini di un giornalista (LaBeouf), viene alla ribalta anche tutta la rete degli ex militanti contestatori. Da “bravo” No Global, Robert Redford mette in ridicolo la polizia facendo scoprire al giornalista in solo due mosse ciò che l’FBI non era riuscita in ben trent’anni di indagini. Difficile dare un giudizio artistico distaccato per un film del tutto parziale.
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[+] sgangherato
(di cocca 46)
[ - ] sgangherato
[+] un film che riabilita gli ideali degli anni 70
(di sergiolino63)
[ - ] un film che riabilita gli ideali degli anni 70
[+] pop corn
(di pressa catozzo)
[ - ] pop corn
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