O Som Ao Redor

Film 2012 | Thriller 131 min.

Regia di Kleber Mendonça Filho. Un film con Ana Rita Gurgel, Caio Almeida, Maeve Jinkings, Dida Maia, Felipe Bandeira. Cast completo Genere Thriller - Brasile, 2012, durata 131 minuti. - MYmonetro 2,95 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi O Som Ao Redor tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento giovedì 14 novembre 2013

Consigliato sì!
2,95/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,89
CONSIGLIATO SÌ
Scheda Home
News
Critica
Premi
Cinema
Trailer
La fotografia stilizzata della nuova borghesia nelle megalopoli contemporanee di un Brasile dalle profonde contraddizioni sociali.
Recensione di Annalice Furfari
Recensione di Annalice Furfari

Le storie di alcuni vicini di casa si intrecciano in un quartiere agiato nella zona sud di Recife, in Brasile. La casalinga Bia, madre di due bambini che prendono lezioni private di inglese e cinese, è stressata dai latrati notturni del cane dei vicini e non riesce a dormire. Il trentenne Joao - agente immobiliare per conto del nonno arricchitosi con una grande piantagione di zucchero - conosce la bella Sofia e se ne invaghisce. I due trascorrono la notte a casa di lui, ma al risveglio scoprono che qualcuno ha rubato lo stereo dall'automobile della donna. Joao sospetta che il colpevole sia suo cugino Dinho, ventenne problematico e insolente. Intanto, gli episodi di microcriminalità nel quartiere spingono gli abitanti ad assoldare una squadra di vigilanti notturni per proteggere le loro case.
Primo film di finzione del critico cinematografico brasiliano Kebler Mendonça Filho, O Som ac Redor ha ricevuto diversi premi in festival internazionali ed è stato scelto dal Brasile per concorrere agli Oscar 2014 come miglior film straniero. Un film in cui il suono - già a partire dal titolo - e le immagini, inquadrate da una luminosa fotografia, rivestono un'importanza decisiva, molto più della trama sfuggente e irrisolta. Questa ruota attorno all'arrivo di una ronda chiamata a sorvegliare le case di un quartiere benestante, in un Brasile in rapida espansione economica e dalle profonde contraddizioni sociali. Il regista fotografa con stile la routine quotidiana della nuova classe media contemporanea, quella che, bramosa di ampi spazi in cui situare la propria vita comoda, ha sospinto la speculazione edilizia, gettando le basi di metropoli divorate dal cemento di palazzoni e grattacieli contrari al principio della sostenibilità ambientale ed estetica. Dalle grandi finestre di queste abitazioni è impossibile scorgere il mare o la natura rurale di un passato che il Brasile si è affrettato a dimenticare, ma che a volte torna a perseguitarlo, come accade nell'emblematica e sfuggente sequenza finale del film. Un passato che il regista richiama nei significativi fotogrammi iniziali, fotografie in bianco e nero che rimandano al Brasile delle grandi distese delle piantagioni di zucchero, nettamente contrapposte alle geometriche e asfittiche architetture delle megalopoli contemporanee, che imbottigliano l'individuo e lo separano dagli altri, privandolo di una comunità a cui appartenere.
Le abitazioni in cui vivono i protagonisti del film sono costruite per proteggere l'io: sbarre alle porte e alle finestre, telecamere di sorveglianza per mettere al riparo da potenziali attacchi esterni. L'intero lungometraggio è attraversato da un presentimento costante di minaccia incombente, favorito dai suoni diegetici che fanno da colonna sonora a un thriller che non è un thriller, perché la violenza che ossessiona e funesta i sogni di questi nuovi ricchi non esplode mai sullo schermo. L'intrusione e l'aggressione altrui si manifesta attraverso i suoni, capaci di oltrepassare le costose barriere erette tra un'abitazione e l'altra e insidiare la serena routine quotidiana. Ma la tranquillità è solo apparente, in queste vite familiari lacerate da tensioni impercettibili, eppure sempre sul punto di deflagrare. La minaccia, invisibile ma reale, è, dunque, più interna che esterna, in questo microcosmo borghese che si affanna a difendere le proprie recenti conquiste materiali, negando a se stesso il dovere di riconciliarsi con un passato e un "diverso" tenuto a distanza, eppure necessario, rappresentato dalla folta schiera di domestici chiamati a curare le proprietà senza poterne godere.

Sei d'accordo con Annalice Furfari?
Powered by  
Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati