marco8
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martedì 26 febbraio 2013
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...e questo sarebbe un bel film?
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Patata Lessa Affleck è davvero un'attore da dimenticare e io non trovo assolutamente che questo sia un bel film. Noioso quanto basta, lento quanto basta, ce lo possiamo tranquillamente perdere ed usare meglio le due ore che volevemo dedicargli!!!
Molto, molto meglio Zero Dark Thirty!!! Anch'esso basato su fatti reali ma di tutt'altro livello!! Gli Oscar son sempre stati e sempre saranno un riconoscimento pilotato....
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vjarkiv
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martedì 26 febbraio 2013
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l'inespressività di ben affleck...
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L'inespressività di Ben Affleck è inversamente proporzionale alla sua capacità registica. Il film si lascia guardare con la sezione storico-documentaristica più efficace di quella recitativa.
L'influenza del cinema "politico" di Clooney, uno dei produttori, è evidente. Fastidioso lo sciovinismo americano per i"brutti, sporchi e cattivi" iraniani. La scena dell'interesse dei "selvaggi" guardiani del popolo, per gli storyboard è ridicola!
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(di etabeta)
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no_data
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domenica 24 febbraio 2013
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problemi di visualizzazione
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Una domanda per chi l'avesse visto in streaming qui sui sito. Avete avuto problemi? Apro lo streaming e lo carica ma rimane la scheramta bianca dove dovrebbe esserci il video!
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raffaelemarino
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domenica 24 febbraio 2013
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salti tra commedia dramma e thriller action
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Continuiamo con la rassegna dei film candidati all'oscar: "Argo" di ben affleck,un film che sottoscrive la crescita di affleck come regista,un thriller storico avvincente ma nello stesso momento con azione e ironia della commedia classica hollywodiana un mixer classico che riesce a farti stare seduto sulla poltrona sperando nel lieto fine che fortunatamente c'è.Al contrario dei blogger non esalto lo stesso affleck come attore; l'interpretazione è troppo statica,bene l'essere minimalista ma davvero troppo monoespressivo...Mi è piaciuta la storia parellela perchè spiegata in due scene giusto un pochino scontata ma essendo una storia vera presumo che non poteva essere mutata,il regista ha avuto un bel coraggio nel cimentarsi in un film che richiedeva cmq destrezza nel girare in ambienti stretti ma con molti personaggi,la regia mai sottolineata mai uguale,bello anche il rapporto equo distribuito nei piccoli ruoli,tutti risaltavano nella stessa misura anche con piccoli accenni d'spressione,niente è stato minimalizzato,ogni scena ogni take aveva la sua importanza,ottime anche le scenografie fine anni 70,i colori i costumi e soprattutto ho apprezzato il trucco e parrucco,bravi tutti gli attori,bellissimo il ritratto che l'autore ha dato di hollywood con soltanto pochissime scene.
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Continuiamo con la rassegna dei film candidati all'oscar: "Argo" di ben affleck,un film che sottoscrive la crescita di affleck come regista,un thriller storico avvincente ma nello stesso momento con azione e ironia della commedia classica hollywodiana un mixer classico che riesce a farti stare seduto sulla poltrona sperando nel lieto fine che fortunatamente c'è.Al contrario dei blogger non esalto lo stesso affleck come attore; l'interpretazione è troppo statica,bene l'essere minimalista ma davvero troppo monoespressivo...Mi è piaciuta la storia parellela perchè spiegata in due scene giusto un pochino scontata ma essendo una storia vera presumo che non poteva essere mutata,il regista ha avuto un bel coraggio nel cimentarsi in un film che richiedeva cmq destrezza nel girare in ambienti stretti ma con molti personaggi,la regia mai sottolineata mai uguale,bello anche il rapporto equo distribuito nei piccoli ruoli,tutti risaltavano nella stessa misura anche con piccoli accenni d'spressione,niente è stato minimalizzato,ogni scena ogni take aveva la sua importanza,ottime anche le scenografie fine anni 70,i colori i costumi e soprattutto ho apprezzato il trucco e parrucco,bravi tutti gli attori,bellissimo il ritratto che l'autore ha dato di hollywood con soltanto pochissime scene.Un bel film ma per me esagerata la candidatura agli oscar come miglior film,giusta la candidatura di alain arkin come nn protagonista giuste anche quelle tecniche ma quella da miglior film un pò azzardata,e ce lo fa pensare proprio la candidatura come miglior sceneggiatura non originale...cmq il film si basa sul pathos di una storia vera del 1979 ossia la rivoluzione islamica nei confronti di un'ambasciata americana a teheran..a mio parere anche se è un film molto curato resta pur sempre un film dozzinale come "mood" come umore già visto,ma mi spiego le candidature anche perchè tra i produttori c'è il Clooney e sappiamo che quest'ultimo è un tutt'uno con le accademy grazie anche alle sue amicizie un pò "alte"..Cmq sicuramente un film che apre ancor di più le porte ad un ben affleck regista sempre più bravo e attento,magari il prossimo sarà più entusiasmante e originale!! Grazie;"che il ciak sia con voi" raffaele marino
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1962thor
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domenica 10 febbraio 2013
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impresa consacrata dal cinema
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Ispirato ad una storia vera, da cui il film trae una forza intrinseca maggiore, Argo racconta
dellla liberazione di diplomatici dell'ambasciata americana in Iran rifugiati presso l'ambasciata canadese
in seguito alle proteste del popolo iraniano che reclamavano il rimpatrio dello Scia scappato in America.
Grandissima prova alla regia (e non solo) del sempre sorprendente Ben Affleck che illustra questa sceneggiatura
con tutto il minimalismo di fine anni '70 e inizi '80 quando abiti, mezzi, tecnologie erano artigianali ma geniali.
Un Alan Arkin meritatamente candidato agli Oscar 2013 ed un John Goodman che sta rivivendo una stagione
di grandi interpretazioni
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ultimoboyscout
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giovedì 7 febbraio 2013
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la miglior peggiore idea!
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Ben Affleck dirige alla perfezione il film più bello del 2012, una folle storia vera in cui la realtà supera la finzione. Una pellicola d'evasione che porta in scena la crisi del 1979 tra USA e Iran, quando la CIA, per salvare sei diplomatici statunitensi bloccati e braccati in Iran, finse di girare un film. Il film (quello vero) si ispira alla vera storia di Antonio Mendez, agente della CIA oggi in pensione e autore di "The master of disguise: my secret life in the CIA", è prodotto da George Clooney ed è un grandioso thriller politico alla maniera dei classici anni '70, che oltre all'ottima interpretazione di Affleck, vede l'esilarante presenza di Alan Arkin e John Goodman nelle vesti di finti produttori hollywoodiani in stile "La stangata".
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Ben Affleck dirige alla perfezione il film più bello del 2012, una folle storia vera in cui la realtà supera la finzione. Una pellicola d'evasione che porta in scena la crisi del 1979 tra USA e Iran, quando la CIA, per salvare sei diplomatici statunitensi bloccati e braccati in Iran, finse di girare un film. Il film (quello vero) si ispira alla vera storia di Antonio Mendez, agente della CIA oggi in pensione e autore di "The master of disguise: my secret life in the CIA", è prodotto da George Clooney ed è un grandioso thriller politico alla maniera dei classici anni '70, che oltre all'ottima interpretazione di Affleck, vede l'esilarante presenza di Alan Arkin e John Goodman nelle vesti di finti produttori hollywoodiani in stile "La stangata". Affleck, ex attore men che mediocre fino a qualche anno fa, dietro la macchina da presa ha trovato la sua giusta dimensione, destreggiandosi tra etica, estetica e poetica come altri due attori-registi, Redford e soprattutto Eastwood. La sua regia è essenziale, sa dirigere i suoi attori ma anche se stesso, la forma è brillante nonostante i contenuti pe(n)santi. Si può assolutamente affermare che migliora di film in film. Questo è uno spy-movie originalissimo ed appassionante, un gioiello assoluto del cinema di genere ma anche d'impegno, curato fin nei minimi dettagli, come la splendida colonna sonora di Alexandre Desplat. Come dire che il regista non s'è fatto mancare proprio nulla! Ottima la contestualizzazione iniziale, che aiuta a capire il momento e la situazione, che offre un background storico anche a chi non fosse al corrente dei fatti, è un dramma storico, noto come "Canadian Caper", per metà thriller e metà commedia-dramma che si fregia di un'architettura sapiente. Ma la cosa più bella, oltre all'impegno, è che sa intrattenere nonostante uno script di un certo livello, complesso e stratificato, un lavoro dettagliato e calibratissimo, stracarico di tensione vera, che non eccede in patriottismi e facilonerie americane ma permette anche di riflettere. A tutto ciò si aggiunga un cast strepitoso, in assoluto stato di grazia, ed ecco fatto che il filmone è servito!
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francesca polici
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giovedì 7 febbraio 2013
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argo
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La vera rivelazione della stagione cinematografica del 2012 è Argo di Ben Affleck. Vincitore del premio miglior film e miglior regia ai Golden Globe Awars, e film dell' anno con l' aggiunta del riconoscimento speciale del National Board of Review of Motion Pictures Awars, lo troviamo anche candidato agli Oscar con sette nominations.
Argo racconta la storia vera della rivoluzione iraniana del 1979, con la fuga dello Shirà negli Stati Uniti, cui seguì la tragica crisi degli ostaggi. Una storia drammatica che fece tremare i cittadini americani e l' intero Occidente.
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La vera rivelazione della stagione cinematografica del 2012 è Argo di Ben Affleck. Vincitore del premio miglior film e miglior regia ai Golden Globe Awars, e film dell' anno con l' aggiunta del riconoscimento speciale del National Board of Review of Motion Pictures Awars, lo troviamo anche candidato agli Oscar con sette nominations.
Argo racconta la storia vera della rivoluzione iraniana del 1979, con la fuga dello Shirà negli Stati Uniti, cui seguì la tragica crisi degli ostaggi. Una storia drammatica che fece tremare i cittadini americani e l' intero Occidente. In Iran crebbe sempre di più quel forte sentimento antioccidentale, già sedimentatasi precedentemente, in seguito ai sorprusi commessi dagli Stati Uniti con la complicità dell' intero mondo occidentale. Erano gli anni dell' equilibrio del terrore, che videro gli Stati Uniti macchiarsi di sangue per la criminosa guerra in Vietnam, e l' affermazione del sistema capitalista.
Sentimento antioccidentale che culminò con l' assalto dell' ambasciata americana a Theran, e che vide la presa di numerosi ostaggi, detenuti per oltre 400 giorni. Fra questi, sei di loro riuscirono a scappare, trovando ospitalità presso la dimora dell' ambasciatore canadese. Liberati in fine, attraverso un' operazione che parrebbe surreale, attuata dalla CIA.
Ben Affleck si immerge in tale vicenda, rendendola scenicamente con grande maestria, rimanendo sempre aderente alla veridicità ed alla realtà storica, e mantenendo un continuo stato di suspance nello spettatore. Quest' ultimo, nonostante sia a conoscenza del lieto fine, rimane attaccato al grande schermo fino all' ultimo istante della pellicola. Un film che emoziona, e che coinvolge un pubblico piuttosto variegato.
La tensione costante del film, è data anche da dettagli tecnici che donano una buona riuscita all' effetto finale. Un montaggio alternato vincente e funzionale.
Un intreccio di generi che va dal cinema di guerra alla commedia hollywoodiana, con un rimando al cinema di propaganda degli anni della prima guerra mondiale. Infatti, nonostante la riuscita ottimale della pellicola, questa a tratti pecca di propagandismo, che vede la trasposizione scenica dello steriotipo dell' americano “portatore di democrazia” e paladino della giustizia. Privo di autocritica, non manca di marcare l' eroicità dei “fedeli servitori dello Stato”, che rischiano la vita non per la gloria, ma per onore ed ideali. Esplicito nella scena finale del film, quando il superiore di Tony Mendez (Ben Affleck) dice a questo: “Se volevamo gli applausi andavamo al circo...”. Una frase piuttosto banale, che sta sempre ad indicare, in un certo qual modo, la superiorità della cultura occidentale, ed esaltando il lato terroristico del mondo arabo.
Ma Argo non è soltanto cinema politico, è anche cinema d' azione e commedia. In cui dialoghi esileranti sulla decadenza hollywoodiana fanno sorridere il pubblico cinefilo. (“Ad Hollywood, anche una scimmia, dopo due giorni, impara a fare il regista”).
Comunque un film da vedere, che afferma Ben Affleck come uno dei più giovani registi emergenti.
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pendrel
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lunedì 4 febbraio 2013
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troppo poco rispetto a quanto si sta decantando...
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Appena visto Argo, che dire un film a mio parere senza infamia e senza lode. Gli americani bravi ad autocelebrarsi! Parliamo di un film che sta vincendo premi su premi, è proprio il momento di dire che il cinema sta vivendo un momento di crisi non solo nella nostra nazione.
Senz'altro il film è carino per una serata sul divano ma niente di più, fra un anno nessuno si ricorderà di Argo.
Forse ho sbagliato a vederlo il giorno dopo Django, siamo su due pianeti troppo distanti.
Spettacolare (ma neanche tanto) il rimpatrio dei sei...sono l'unico a voler vedere la storia degli altri cinquanta? ops si sarebbe dovuto parlare del colonialismo americano...
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no_data
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giovedì 31 gennaio 2013
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un film da dimenticare
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Dagli anni 50-60 non si era più visto un film così grossolano e adatto ad un pubblico di adolescenti ignoranti. o di americani del mid west. La storia ,o almeno la cronaca non interessano il regista. Gli americani sono tutti buoni , innocenti, sensibili e intelligenti , Gli iraniani grossi, brutti , violenti e cattivi e vivono in un organizzatissimo stato criminale e dittatoriale . Anche i bambini iraniani sono dei serpentelli che con le loro manine diaboliche compongono il ritratto degli americani buoni da arrestare e uccidere, ma non ce la fanno ed i buoni vincono sui cattivi ridicolizzandoli.
Il senatore MC Carthy sarebbe orgoglioso di questo film che sembra prodotto direttamente dalla CIA di quegli anni , politicamente scorrettissimo , fascisticamente perfetto nel suo disprezzo per i diversi , patriottico per la bandiera americana sempre presente anche vicino alla casetta della mogliettina riconquistata dall'eroe.
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Dagli anni 50-60 non si era più visto un film così grossolano e adatto ad un pubblico di adolescenti ignoranti. o di americani del mid west. La storia ,o almeno la cronaca non interessano il regista. Gli americani sono tutti buoni , innocenti, sensibili e intelligenti , Gli iraniani grossi, brutti , violenti e cattivi e vivono in un organizzatissimo stato criminale e dittatoriale . Anche i bambini iraniani sono dei serpentelli che con le loro manine diaboliche compongono il ritratto degli americani buoni da arrestare e uccidere, ma non ce la fanno ed i buoni vincono sui cattivi ridicolizzandoli.
Il senatore MC Carthy sarebbe orgoglioso di questo film che sembra prodotto direttamente dalla CIA di quegli anni , politicamente scorrettissimo , fascisticamente perfetto nel suo disprezzo per i diversi , patriottico per la bandiera americana sempre presente anche vicino alla casetta della mogliettina riconquistata dall'eroe.
Purtroppo il senatore è morto e gli americani non controllano più il mondo
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[+] veramente...
(di brian77)
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