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É il 1979 e lo Scià lascia l'Iran per rifugiarsi negli Stati Uniti. I rivoluzionari di Teheran attaccano l'ambasciata statunitense facendo irruzione. Sei cittadini americani fuggono dal palazzo e si rifugiano all'ambascata canadese. Un uomo dei servizi segreti americani viene incaricato di raggiungere Teheran e di farli fuggire, per farlo trasforma tutti in una troupe cinematografica. Il soggetto é sicuramente interessante ed avvincente, ma visto forse un po' troppo dal punto di vista americano, esaltando i valori della patria, della famiglia e della libertà puó convincere un pubblico da mass media, ma non spettatori piu attenti. Per fare questo la sceneggiatura si perde in tempi troppo lunghi, toglie spazio alla suspence e disegna gli Iraniani come un popolo un po' troppo superficiale. Pur condivisibile, il film traccia una pagina di storia non delineandone tutti i contorni e, anche se riesce a coinvolgere lo spettatore che si affeziona al protagonista, segna evidenti, voluti, grandi spazi di innocente banalità e leggerezza. In pratica un Texas walker del medio oriente.
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