Shame

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Un film di Steve McQueen (II). Con Michael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Hannah Ware.
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Drammatico, durata 99 min. - Gran Bretagna 2011. - Bim Distribuzione uscita venerdì 13 gennaio 2012. - VM 14 - MYMONETRO Shame * * * - - valutazione media: 3,46 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
dalidax78 martedì 30 giugno 2020
un gran film fatto di carne e lacrime... Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Fassbender si agita all'interno di un mondo fatto di frustrazioni d impulsi che si rincorrono continuamente...un film crudo ma reale...il protagonista dietro l'apparenza da uomo sicuro e ricco di fascino vive il sesso e la passione in maniera frenetica e smisurata. La scelta registica di McQueen di introdurre il personaggio della sorella (Mulligan...ottima..), che fa precipitare ulteriormente la situazione è geniale e scopre il rapporto morboso tra i fratelli. Qualche punto debole nella descrizione dell' ambiente cattivo che ci circonda. Fassbender regge magistralmente il ruolo ed è abile a trasmettere il vuoto del personaggio. Geniale la scena del pub con descrizione dettagliata di cosa farebbe alla ragazza al bancone. [+]

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boffese lunedì 20 febbraio 2012
"vergogna" Valutazione 4 stelle su cinque
43%
No
57%

  SHAME
 
“VERGOGNA”
 
Dopo Hunger penso che il regista Steve McQueen abbia dato conferme di grande talento.
Porta sullo schermo una New York molto poco cinematografica e tratta un argomento difficile in modo diretto e realistico , portandoci sullo schermo non tanto il sesso o l'erotismo , ma la malattia e la solitudine dei personaggi.
Ottimi dialoghi, supportati da una portentosa colonna sonora che batte i ritmi del film .
Ovviamente ,un applauso fragoroso va alla bravissima Mulligan (stupenda nella canzone New York New York) e standing ovation per Fassbender ,capace di mettersi a nudo non solo fisicamente. [+]

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gianmarco.diroma sabato 10 novembre 2012
gli integrati Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

4 stelle invece di 5, solamente perché Steve McQueen, forse perché proviene dalla videoarte, quindi amando a tratti forse più la forma che la sostanza della bellissima storia che sta raccontando, contribuisce ad avvalorare ulteriormente un'affermazione contenuta ne "L'illusione difficile" di Federco di Chio: "Sempre più, insomma, le storie sono occasioni di smarrimento e non più guide per affrontare il caos". Gli integrati perché per chi abbia letto "Apocalittici e integrati" di Eco o chi, come me, ne conosca solo il titolo, potrebbe risultare "easy" leggere Shame come il complementare di Hunger. Complementare o speculare. Poco cambia. Il senso sta nel fatto che lì dove Hunger racconta la storia di un uomo che va incontro alla morte, martirizzando il proprio corpo, elevando il proprio corpo ad una causa (un verbo), affrontando il mondo senza compromessi, e per questo in chiave apocalittica, Shame parte e segna la via dell'integrazione silenziosa tra le "contorsioni" erotico-pornografiche del mondo, metafora di una condizione "shared & worldwide spread" che si propaga come un rizoma tra "case per uomini fieramente soli" e camere di alberghi affacciati sull'Hudson che non a caso di nome fanno Standard. [+]

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elray domenica 29 settembre 2013
shame: il labirinto della vergogna Valutazione 5 stelle su cinque
25%
No
75%

Immenso. Labirintico. Selvaggio. Un melodramma intenso che scuote e ipnotizza. La rappresentazione della vergogna di Brandon. Un uomo slegato dal suo sé più profondo. Meccanicamente freddo, aggressivamente esplicito. Immerso nella società del profitto e della prestazione. Diviso tra pulsione animale e morale sociale castrante. E del suo rapporto estetico/narcisistico/distruttivo con il sesso. Quello femminile. Che può essere innescato solo se distante, sconosciuto, estraneo. Un film crudo che svela la solitudine di un uomo, così lontano così vicino, ad una società frigida e asettica, satura come le luci, i colori e le musiche che costituiscono il film e la città in cui piano sprofonda. [+]

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stefano pariani domenica 15 gennaio 2012
sesso e disperazione a tinte fredde Valutazione 3 stelle su cinque
39%
No
61%

Brandon (Michael Fassbender) è un fascinoso trentenne in carriera che vive a New York e trascorre ogni sua giornata alla costante ricerca di sesso e appagamento fisico con prostitute, siti on line pornografici, riviste hard e masturbazioni sia fra le mura di casa che nella toilette dell'ufficio. Qualsiasi momento è quello giusto, perchè Brandon non pensa ad altro: il suo sguardo è come perso e sul suo volto non splende il sorriso, ma c'è una maschera di freddezza che cela un'inquietudine interiore che forse neanche lui sa spiegare. Persino il tentativo di una storia amorosa con una collega di lavoro naufraga nel momento in cui al sesso s'uniscono l'intimità e la complicità. [+]

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molenga lunedì 30 gennaio 2012
a picco Valutazione 4 stelle su cinque
29%
No
71%


Brandon è un manager, vive a new york in un bell' appartamento ed è single...anche se forse non è "single" la patrola giusta per definirlo: brandon è un erotomane, mastuebatore compulsivo ed internauta pornografico, non riesce ad avere relazioni che comportino un lato sentimentale; per lui il sesso è necessario e anestetico: se prova ad andare oltre fa cilecca; Brandon( che è magistralmente interpretato da Fassbender) ha una sorella che si sdà ai maschi che incontra( lei è la prezzemolina carey mulligan), una ragazza senz'arte né parte, cantante incompiuta, donna mai cominciata. Insieme vivono un k-hole sul passato nel new jersey, entrambi sono lacrime e disperazione, in gabbia per sempre, corpi che si dimenano mentre affondano. [+]

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sassolino lunedì 30 gennaio 2012
la vergogna nel basso ventre Valutazione 3 stelle su cinque
13%
No
88%

New York, mille luci notturne e mille tentatrici nella testa e negli istinti di Brian, 40 enne dalla carriera avviata che a un'emotività "normale" proprio non vuole arrendersi. Le cose scivolano ancor più nel basso ventre con l'arrivo della sorella Sissi, nottambula cantante di night clubs e compulsiva quanto un riccio delle Asturie! Il passato tutto irlandese dei due fratelli fallici nasconde forse qualche fitta trama incestuosa ma in Shame conta la visione, il ritmo tutto metropolitano (quasi un fuori orario delle nostre nevrosi), la forsennata pulsione al sesso che sembra sempre più distaccarci dall'amore, dalla naturale lentezza del vivere una vera storia affettiva. Esemplare la scena allo Standard Hotel dove l'approccio più sentimentale che sessuale della nera e conturbante collega blocca tutti gli appetiti perversi di Brian. [+]

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franky108 venerdì 20 gennaio 2012
forte,bello,ma.. Valutazione 4 stelle su cinque
16%
No
84%

Brandon è un uomo con un buon lavoro ma con una vita un po' disastrata. È dipendente dal sesso e anche sua sorella,pur non avendo lo stesso problema,non se la passa meglio. È un film complesso che sicuramente tratta un tema che poche volte viene trattato nel cinema. I colori,i paesaggi e le storie si intrecciando sottolineando lo squallore di tutta quella situazione. Elemento principale della pellicola è la colonna sonora,importante,possente che a volte diventa persino protagonista lasciando le immagini che scorrono sullo schermo quasi come decorazione alla musica. Il film,nonostante a volte risulti un po' lento, è fatto bene e riesce a coinvolgere abbastanza lo spettatore; il tutto é sicuramente reso più facile dalle (numerose) scene di nudo e dalla crudezza delle vicende rappresentate. [+]

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goldy lunedì 6 febbraio 2012
pretestuoso Valutazione 2 stelle su cinque
37%
No
63%

Se il dramma dell'uomo è di tipo patologico che condanna a una disperazione intollerabile  allora si ricorra  a cure adeguate. Se invece vuole essere   profetico e sostenere la desertificazione totale dei sentimenti  che caratterizzerà le generazioni future allora il film spaventa e mostra inequivocabilmente che senza illusioni non si può vivere. Il film non decolla mai perchè il punto di vista del regista rimane insondato. Non c' nessun tentativo introspettivo e nessuna volontà di guardarsi dentro per tentare di capire qualcosa di sè. Senza la strategia della parola il film diventa  raffinato esibizionismo e una scusa per fare del sensazionalismo sessuale che non emoziona mai. [+]

[+] forse è vero (di sergiotti)
[+] basta variazioni goldberg. (di italianpianist)
[+] lovely (di laszlo)
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mantraliulai martedì 21 agosto 2012
proprio una vergogna Valutazione 1 stelle su cinque
21%
No
79%

Steve Mcqueen non ce la racconta giusta. Avrà sicuramente visto 'American Psycho', il capolavoro di Mary Harron con uno strepitoso Christian Bale, ne sarà rimasto colpito e affascinato tanto da riportarlo pari pari nel suo 'Shame'. Difatti ritroviamo nel film alcune scene e persino inquadrature spudoratamente copiate dal thriller del 2000, a cominciare dall’apertura, dove Fassbender, appena alzato dal letto, gira per casa in mutande e va in bagno per la sua minzione quotidiana mostrando il suo fondoschiena da urlo, fino ai passaggi in cui guarda materiale pornografico. Anche lui è un hippie newyorkese privo di sentimenti, ossessionato dallo sport e dai bei vestiti; ciò che è cambiato è il tempo, in una decina di anni si è passati dal televisore ad un più comodo computer. [+]

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